Dakar | Sainz, Al Attiyah e Peterhansel stanno monopolizzando l’edizione 2020 nelle Auto
Peterhansel vince Tappa 6
Alla vigilia della giornata di riposo che sarà uno spartiacque tra la prima e l’ultima parte della corsa, possiamo ormai affermare che tra le Auto la Dakar 2020 – salvo clamorosi colpi di scena – sia nelle mani di tre veterani, ciascuno più volte vincitore del rally raid organizzato da ASO.
Dakar 2020, la Tappa 6 e il triello tra Sainz, Al Attiyah e Peterhansel
Ennesima prova di questa tendenza è stata la Tappa 6, la estenuante Ha’il – Riad da 830 km totali e 477 di gara, caratterizzati per il 71% da sabbia. Tra una duna e l’altra Stéphane Peterhansel ha monopolizzato praticamente nella sua interezza la frazione odierna, partendo subito a razzo con il suo buggy Mini X-Raid e mantenendo la leadership (se escludiamo un piccolo cedimento al rilevamento del chilometro 213) sino alla fine, con un vantaggio di 01′ 35” sull’altra Mini di Carlos Sainz e di 03′ 22” sul Toyota Hilux di Nasser Al-Attiyah.
Per Peterhansel si tratta del secondo successo in questa Dakar 2020 dopo aver conquistato la Tappa 4, a dimostrazione che la tempra del 13 volte vincitore del rally raid è sempre intatta e che il feeling con il navigatore Paulo Fiuza, che ha sostituito all’ultimo alle note la moglie di Peterhansel Andrea Mayer, sta trovando la quadratura del cerchio dopo qualche piccola incomprensione nei giorni scorsi.
Ma come notiamo dal podio di giornata, ormai la Dakar 2020 sembra essere una questione tra questi tre signori che la corsa conoscono bene: Sainz infatti rompe per un attimo il dominio di Peterhansel al citato chilometro 213 prendendosi la testa per appena due secondi, mentre Al-Attiyah non ha mai perso di vista i rivali in Mini. Ancora una volta abbiamo assistito ad un mexican standoff tra questi tre piloti, che hanno dominato la gara lasciando al resto della combriccola in gara il ruolo di spettatori. Anche la generale rispecchia questa specie di equilibrio tra le forze, con Sainz che allunga di qualche altro minuto rispetto alla precedente tappa su Al-Attiyah (i due sono divisi da 07′ 48”, ma il qatoriata paga tre minuti di penalità ), mentre Peterhansel, terzo, lima il suo ritardo a quota 16′ 20”. Più distanziato il migliore tra i piloti privati, la gloria locale Yazeed Al Rajh, giunto ancora una volta quarto e sempre quarto nella generale con 36′ 48”. Se fossimo in politica, il saudita sarebbe in pratica il primo dei non eletti di questa Dakar 2020.
Dakar 2020: caso forature nella categoria Auto
Sarà interessante vedere come evolverà questa situazione quando la corsa riprenderà da domenica, e se qualcuno tra Sainz, Al-Attiyah e Peterhansel riuscirà ad andare in fuga come sta facendo attualmente nelle Moto Ricky Brabec: c’è da dire che i buggy Mini a due ruote motrici se la stanno cavando meglio quest’anno rispetto ai Toyota con trazione integrale, anche perché stanno facendo i conti con un minor numero di forature. Se l’anno scorso fecero discutere i roadbook, quest’anno tiene banco infatti il discorso sulle ruote bucate che stanno facendo penare soprattutto i Toyota, ufficiali e non, con Al-Attiyah alle prese con un numero spropositato di forature che senza le quali avrebbe potuto ambire a guidare la Dakar 2020. Il qatariota nei giorni scorsi se l’è presa con il fornitore quasi esclusivo BF Goodrich, reo a suo dire di non aver investito nello sviluppo delle gomme per renderle più affidabili, tarandole invece sulle caratteristiche dei terreni delle precedenti edizioni latinoamericane.
Dakar 2020, i piazzamenti di Tappa 6. Ottimo risultato per Alonso
Tornando alla tappa odierna, il resto della top ten ripropone la compagnia di giro che quasi occupa al traguardo sempre le stesse posizioni, rispecchiando per alcuni le rispettive nella generale, come Al Rajhi: al quinto troviamo Mathieu Serradori, al sesto si riconferma Fernando Alonso che ottiene così il suo miglior piazzamento alla Dakar sino ad oggi, con poco meno di otto minuti di ritardo. Lo spagnolo ex F1 ha disputato un’ottima gara oggi assieme al suo navigatore Marc Coma, e dopo qualche tappa di tregenda vissuta nei giorni scorsi il rookie sta imparando a gestire il suo primo rally raid. Difficilmente potrebbe vincere una frazione di gara, vista la concorrenza davanti a lui, ma se mantiene questo ritmo non potrà che dirsi estremamente soddisfatto da questa esperienza.
La top ten di oggi si conclude con altri due Toyota ufficiali, ovvero Bernhard Ten Brinke settimo e Giniel De Villiers ottavo; nono Orlando Terranova e decimo Yasir Seaidan. Dodicesimo Nani Roma, che conclude una prima settimana alla Dakar 2020 veramente pessima per lui, tra forature ed imprevisti con il suo Borgward BX7 EVO. Male anche Jakub Przygonski, sprofondato al44esimo posto con un’ora e quaranta di ritardo.
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