CIR | Guglielmini e la Peugeot sabotata al Tuscan Rewind: “Non so spiegarmelo. Spero si faccia qualcosa”
Guglielmini ci parla dei fatti del Tuscan Rewind
Quel pasticciaccio brutto del Tuscan Rewind, o del Campionato Italiano Rally 2019 a seconda di come si voglia allargare lo sguardo dei problemi saltati fuori nel nostro Tricolore: l’ultimo appuntamento del CIR non è stato solo all’insegna delle forature sospette (replicando un copione già visto in alcune altre gare quest’anno), ma in esso ha spiccato anche un gravissimo caso di sabotaggio che ha colpito l’equipaggio formato da Giacomo Guglielmini e Simone Giorgio.
Guglielmini vicecampione nel Peugeot 208 Rally Cup Top 2019
Parliamo del binomio che si è ben distinto nel corso del Peugeot Competition 208 Rally Cup Top 2019, il monomarca della casa del Leone abbinato al CIR (ad essere precisi, Giorgio si è avvicendato con Alessio Panini alle note della 208 R2B). L’equipaggio di MM Motorsport ha concluso secondo sia nell’appuntamento del trofeo al Tuscan che nel 208 Rally Cup Top di quest’anno, vinto da Michele Griso: una stagione culminata al meglio dopo una serie di ottimi piazzamenti, frutto di una costanza e continuità che hanno premiato la crescita del giovane Guglielmini, all’esordio su sterrato e capace di svettare tra i trofeisti nella PS1 dello scorso venerdì.
Il rischio corso da Guglielmini: ipotesi di tentato omicidio
Tuttavia per il portacolori di Maranello Corse il Tuscan non è stato certo rose e fuori, visto che nella notte tra venerdì e sabato ignoti si sono infiltrati nel parco chiuso tagliando tutti e due i tubi dei freni posteriori della sua Peugeot 208 R2B. Un gesto assurdo ed inqualificabile, probabilmente – ipotizziamo – fatto da qualcuno che sapeva chi, dove e come colpire. Il lavoro dei meccanici ha evitato che Guglielmini dovesse ritirarsi: tuttavia il pilota è sì rientrato in gara, ma inizialmente ha fatto fatica a ritrovare la giusta serenità e concentrazione: da primo quale era nel Peugeot 208 Rally Cup Top si è ritrovato all’inizio della decisiva giornata di sabato quarto, costretto a recuperare posizioni e lucidità. Così è avvenuto quasi subito con la conquista della piazza d’onore già dalla PS3, mantenuta poi sino alla fine dopo una gara impreziosita dai migliori tempi nel monomarca in due speciali (tra cui quella conclusiva, dove ha svettato inoltre nella classe R2B).
Resta però una certa inquietudine e sgomento di fondo dopo quello che è avvenuto e che ha rovinato in parte il weekend di Guglielmini. Abbiamo perciò chiesto direttamente al pilota la sua spiegazione, o meglio quella che si è potuto dare, riguardo questo atto di sabotaggio che non ha precedenti nella sua carriera. «È stata la prima volta in assoluto – spiega infatti il trofeista Peugeot che ha sporto anche denuncia per tentato omicidio– in più non riesco a capire la vera motivazione: considerato che eravamo in gioco per il 208 Rally Cup Top e visto la prima prova che abbiamo vinto non vedo il motivo di tale atto».
Come abbiamo anticipato, la cosa ha turbato la sua prima parte di gara il sabato: «In ogni caso mi ha scombussolato il primo giro di prove perché non eravamo per niente tranquilli, soprattutto le prime due prove ero molto preoccupato di trovarmi altro per strada e non ero per niente concentrato. Ad ogni modo è andata così, ma probabilmente se fossi stato tranquillo sin dalla prima prova avremmo potuto fare di più e magari arrivare per dove avevamo lavorato fino ad allora. In ogni caso spero si alzi un bel polverone – si augura Guglielmini – per far si che queste cose non succedano. Siamo nel 2020 e credo che con poco si potrebbe creare una situazione più sicura su tutti gli aspetti. Spero di fare abbastanza per far sì che nessuno si ritrovi più nella situazione in cui mi sono trovato io perché non è stato per niente divertente. Io amo davvero questo sport e vorrei aiutare a migliorare le cose».
Il futuro di Guglielmini
Accantonando questo spiacevole episodio, abbiamo chiesto a Guglielmini qualche anticipazione sul suo prossimo futuro, e se per caso si senta pronto per salire di livello e mettersi magari alla prova con una vettura quattro ruote motrici. «Per il nostro 2020 al momento siamo fermi e non so se riuscirò a fare qualcosa visto il budget impiegato quest’anno per realizzare quello che era un mio sogno. Di certo un altro sogno sarebbe quello di provare una vettura di classe R5 ma ripeto, dipende dal budget. Sarei molto più contento nel riuscire a fare due o tre gare in un R2 più tosto che togliermi una soddisfazione su una R5 per una sola gara. Fosse per me correrei sempre anche con macchine piccole… basta correre!».
Crediti Immagine di Copertina: Profilo Facebook Giacomo Guglielmini
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