WRC | Il traumatico Rally Italia Sardegna di Toyota e Tanak
Beffa atroce per Ott Tanak
La foto che vedete in testa all’articolo immortala un momento in cui eravamo presenti, come giornalisti, solo noi di Motorionline: Ott Tanak è chiuso nella propria Yaris WRC, a pochi metri dalla zona mista dei giornalisti e l’adiacente parco chiuso di Alghero. È l’ultima giornata del Rally Italia Sardegna, e l’estone sta tornando dalla Power Stage conclusiva di Sassari-Argentiera, dove ha visto svanire improvvisamente nel nulla una vittoria che era salda nelle sue mani.
La disfatta improvvisa di Tanak
Tanak infatti era giunto all’ultima prova speciale del Rally Italia Sardegna in testa, con un vantaggio di 26,7 secondi su Dani Sordo e 49 su Teemu Suninen. La Power Stage da 6,89 km, sul tracciato già percorso in mattinata, rappresentava una pura formalità per il pilota di Toyota Gazoo Racing, che si stava avvicinando al suo terzo successo consecutivo di quest’anno nel WRC, quarto totale nel 2019, tale da averlo potuto proiettare in testa alla classifica piloti. Inoltre la sua superiorità era sancita da una seconda tappa, quella di sabato, in cui l’equipaggio Tanak-Martin Järveoja aveva ottenuto la leadership assoluta vincendo tutte e sei le PS in programma, utilizzando un pacchetto simile a quello della vittoria ottenuta proprio in Sardegna nel 2017 (la prima in carriera per l’estone) e distinguendosi per la miglior scelta delle gomme, le medie anziché le hard che hanno messo in croce gli altri equipaggi, come quello di Sordo. Al pilota su Yaris WRC sarebbe bastato «arrivare alla fine», come disse dopo la penultima speciale.
Invece si consuma il dramma sportivo più crudele che potesse esserci, proprio davanti agli occhi dello stato maggiore di Toyota Gazoo Racing che seguiva la gara da Alghero. La Yaris WRC di Tanak parte per ultima, ma dopo pochi chilometri percorsi si ferma per un problema allo sterzo, che non andava più. Passano degli istanti infiniti prima che la vettura riparta, ma ormai la stalla era chiusa ed i buoi se l’erano data a gambe: Tanak conclude lentissimo con un ritardo di poco più di due minuti e precipita al quinto posto finale, ad un minuto e mezzo dall’incredulo vincitore Dani Sordo.
E qui arriviamo alla scena patetica (nel senso etimologico del termine, ovvero relativo alla sofferenza) di Tanak che giunge ad Alghero, si ferma ad un angolo prima di svoltare e ritrovarsi i giornalisti pronti a fargli domande, quasi volesse isolarsi in quella strada semideserta ed estraniarsi dal Rally Italia Sardegna, dalla confusione, dalla disfatta, da tutto. È vero, l’estone mantiene ancora la vetta della classifica piloti nonostante l’imprevisto, con quattro punti di vantaggio su Sébastien Ogier e sette su Thierry Neuville, ma in quel momento, in quegli attimi sicuramente il suo pensiero era focalizzato sulla bruciante beffa appena subita (tra l’altro, sarà pure chiamato ad aprire le strade al prossimo Rally di Finlandia).
Lo sconforto in Toyota Gazoo Racing
«All’inizio dell’ultima prova, è accaduto qualcosa di molto strano con lo sterzo che in pratica si è bloccato», spiegherà il pilota più tardi, nelle dichiarazioni affidate all’ufficio stampa di Toyota Gazoo Racing. «Ci siamo fermati per un po’, lottando per far funzionare lo sterzo. In qualche modo siamo riusciti a ripartire, ma abbiamo perso molto tempo e di conseguenza la vittoria». Pare che Tanak, solitamente una sfinge, abbia versato anche qualche lacrima, ma questi aspetti melò non ci riguardano. Certo è che l’atmosfera nel paddock Toyota, al parco assistenza, era raggelante. «Sono frustrato, ma mi sento anche molto triste per la squadra. Tutti si impegnano così tanto per questo evento e alla fine perderlo in questo modo è davvero un peccato. Sono sicuro che il team lavorerà sodo per risolvere il problema e continueremo a combattere. Finora è stata una stagione difficile, ma la situazione del campionato è molto migliore rispetto allo scorso anno. Ora è tempo di riposare un po ‘e di stare lontano dai rally per qualche tempo, per poi ritornare in corsa».
Se è vero che Walt Whitman esaltava la sconfitta in un suo componimento poetico, nel team si è consci che perdere così un rally è intollerabile quando si compete per i titoli mondiali. Passi che parliamo di uno sport che può riservare sino all’ultimo metro dei colpi di scena, ma non è la prima volta che la Toyota Yaris WRC, performante quanto volete, tradisce il pilota di punta (ricordate quello che è successo quest’anno in Argentina?). Il massimo dirigente del team, Akio Toyoda, parla di un finale di gara «straziante», anche perché sentiva il desiderio di Tanak e Järveoja di farlo salire con loro sul podio, che hanno poi invece visto da debita distanza.
«Non avevo più parole quando ho visto la vettura procedere lentamente nell’ultima PS – prosegue Toyoda – Ma penso che la delusione sia più grande per l’equipaggio che per chiunque altro. Sono davvero dispiaciuto che non abbiamo concluso primi al traguardo, e sono desolato per i nostri fan […] Non potrò mai dimenticare l’espressione di dispiacere che si leggeva in faccia ad Ott quando è sceso dalla vettura. Ha abbracciato i meccanici uno ad uno, fronteggiando la tristezza con tutti i membri del team. Una scena molto toccante.[…] Quello che posso fare è rendere la Yaris un auto ancora migliore nonché ancora più affidabile. Manderemo avanti questo obiettivo insieme a Tommi [Mäkinen, team principal ndr] con qualsiasi mezzo».
Gli altri equipaggi Toyota al Rally Italia Sardegna
Fortuna che Toyota si è consolata questo weekend con il trionfo nel WEC, perché anche dagli altri equipaggi impegnati nel Rally Italia Sardegna non sono arrivati risultati molto positivi: Kris Meeke conclude ottavo, senza infamia e senza lode («Sapevo che questo sarebbe stato un evento più difficile per me»), e Jari-Matti Latvala disputa un altro weekend tra frustrazione e sfortuna, dissipando anch’egli la vetta della assoluta conquistata nella prima mattinata con il ribaltamento dell’auto nella PS6. Ritiratosi due speciali dopo, torna in gara sabato ripartendo dal trentanovesimo posto assoluto, per poi chiudere diciannovesimo. «Nel complesso è stato un weekend difficile per me dopo l’inizio positivo. Non è stato il rally che speravamo. Ma dobbiamo guardare avanti e continuare a lottare», ha detto.
«Jari-Matti mi ha detto che otterrà un risultato migliore la prossima volta – prosegue Toyoda – Avendo visto l’aspetto combattivo di Jari-Matti molte volte, sono sicuro che anche la fortuna prima o poi arriverà a lui». E sui Meeke confida per i risultati futuri nel fatto che il pilota abbia confermato di essere a suo agio con la Yaris WRC.
Infine, anche l’eterna promessa Takamoto Katsuta, entrato nell’orbita di Toyota Gazoo Racing ma in corsa con una Ford Fiesta R5 nel WRC2, ha dovuto sventolare bandiera bianca, ritirandosi per un principio di incendio alla vettura avvenuto nella terzultima speciale: «Takamoto mi ha chiesto scusa dopo essersi ritirato dal rally – spiega Toyoda – Non penso che abbia bisogno di scusarsi. Non vedo l’ora di vedere Takamoto su un podio con la Yaris WRC in futuro. Dobbiamo convertire l’esperienza da questo rally in forza per i giorni a venire».
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