WRC | Cosa resta del Rally Cile: il rilancio di Tanak, l’inquietudine di Ogier e la voglia di riscatto per Neuville
I commenti post Rally Cile
Il Rally del Cile ha determinato un nuovo ribaltone in testa alla classifica piloti del WRC, dove quest’anno stiamo assistendo ad una lotta sufficientemente equilibrata dal non poter affermare, almeno per ora, chi può essere favorito più degli altri tra Sébastien Ogier, Ott Tanak e Thierry Neuville (citati in rigoroso ordine di attuale classifica iridata).
Il rilancio di Tanak nel Mondiale WRC
Toyota Gazoo Racing, in particolare, ha voluto ribadire la propria ambizione non soltanto nel riprendersi la vetta tra i costruttori per il secondo anno consecutivo (lì la situazione è meno turbolenta, ma non ancora totalmente definita), ma nel provare anche il colpaccio tra i piloti. Merito di una Yaris WRC che in mano a Tanak ha dato prova di affidabilità e grandi prestazioni in Cile, round su sterrato dominato dalla PS2 sino alla fine dall’estone. «Mi sento sollevato, è stato un weekend molto difficile», ha dichiarato alla fine il pilota, che ha spiegato di aver affrontato condizioni «esigenti» in ogni prova speciale, tra fango, nebbia e l’incognita delle note relative ad una gara completamente nuova. «Era importante finire il rally in questo modo – spiega ancora – nei precedenti due abbiamo ricevuto delle battute d’arresto lasciando per strada molti punti. […] Ora siamo sulla strada giusta e continueremo a spingere».
Tanak ha aumentato il suo vantaggio mentre dietro di sé si accendeva la bagarre tra Ogier e Sébastien Loeb per il podio. « Abbiamo dovuto continuare a spingere fino alla fine, ma abbiamo raccolto comunque più punti possibili, […] In questo modo manteniamo alte le nostre motivazioni e possiamo continuare ad esercitare la nostra pressione, perché siamo di nuovo in lotta per il titolo».
Dal canto suo, il Team Chairman di Toyota Akio Toyoda ha dichiarato, anche a proposito degli altri equipaggi in gara nel Cile: «Come Presidente della squadra, sono molto contento per la loro vittoria. Congratulazioni, Ott e Martin! Kris e Seb sono usciti fuori strada sabato mattina. Ma non si sono arresi ed hanno riportato subito la naufragata Yaris WRC al service. L’ottimo lavoro dei meccanici ha permesso di rimandare in poco tempo Kris e Seb sul campo di battaglia. I punti guadagnati da questo grande sforzo da parte di tutti i membri della squadra sotto la guida di Tommi saranno molto preziosi in questa stagione». Certo, Jari-Matti Latvala ancora una volta si è dovuto arrendere alla sfortuna, scivolando fuori dalla zona punti… «Considero l’incidente di Jari-Matti e Miikka di sabato sera come il momento più critico per la squadra – prosegue Toyoda – Spero che il team continuerà a reagire in questo modo anche per il resto della stagione. Ora, la WRC si sposterà in Europa su tracciati sterrati. Lavoreremo sodo insieme come un’unica squadra per aiutare i sei piloti, i copiloti e le tre Yaris WRC per portare sempre buone notizie ai nostri fan».
La pressione di Ogier su Citroen
Intanto però Ogier si è ripreso la vetta tra i piloti, sebbene con un vantaggio esiguo di dieci punti su Tanak. Autore in Cile di un memorabile scontro con il suo archetipo Loeb per i piazzamenti al secondo e terzo posto dietro l’estone, il francese di Citroen torna a mettere alla frusta i tecnici del team. Motivo: le prestazioni della C3 WRC in situazioni di fondo scivoloso, che il sei volte campione del mondo aveva già additato come migliorabili.
«Emerge chiaramente un trend in cui risultano problemi di competitività in condizioni di scarso grip, principalmente nei primi giri», è la disamina di Ogier. «D’altro lato, quando l’aderenza migliora, riusciamo a stare al passo. Ora abbiamo bisogno di sviluppare l’auto ancora di più, così da poter essere più competitivi in ​​situazioni di scarso grip». In ogni caso, il ritorno in vetta tra i piloti è senz’altro un segnale «positivo», conclude il francese.
Il Team Principal Pierre Budar abbozza, e non potrebbe fare altrimenti anche perché Ogier è il cavallo vincente del team, senza il quale risulta difficile fare punti e tornare a conquistare almeno il titolo iridato tra i piloti. Il dirigente quindi ha assicurato alla sua punta di diamante un impegno maggiore per rendere la vettura temibile anche su fondi sdrucciolevoli, almeno in tempo per il prossimo Rally del Portogallo, dove Ogier partirà per primo.
«Ritengo che abbiamo dimostrato di essere in grado di reagire e introdurre alcuni aggiornamenti minori, che hanno funzionato, nella finestra piuttosto stretta disponibile tra Argentina e Cile. Detto questo, siamo pienamente consapevoli che questi cambiamenti non sono ancora sufficienti per combattere contro gli equipaggi più veloci in tutte le condizioni, e abbiamo intenzione di intensificare i nostri sforzi per continuare a migliorare», sentenzia Budar.
Neuville dopo l’incidente in Cile
Chi invece è costretto ad inseguire dopo due tappe del WRC da leader è Thierry Neuville, reduce dallo spaventoso incidente del Cile che gli è costato il ritiro (ma fortunatamente nulla di più in termini di incolumità sua e del navigatore Nicolas Gilsoul). Attualmente terzo a 110 tra i piloti, mentre Hyundai Motorsport è sempre prima tra i costruttori (ma Toyota avanza ancora un po’), il belga a Motorsport.com dimostra di non aver perso le speranze.
Assicurando «velocità » in Portogallo, prova che non vede l’ora di correre, il pilota ha dichiarato: «Abbiamo visto negli ultimi eventi un costante miglioramento della squadra e della vettura, sempre più veloce». Inoltre spiega di voler capire la dinamica del suo incidente per scoprire cosa non è andato, sebbene parte del sinistro sia riconducibile, ha affermato, alle note non esatte. Neuville infatti definisce queste ultime «un po’ ottimiste» nel tratto incriminato, andando così troppo largo e colpendo il bordo che ha innescato la serie di voli della sua Hyundai i 20 Coupé WRC.
Comunque, nulla è perduto secondo il belga: «Per il campionato, non è sicuramente la fine del mondo», asserisce, guardando al lato positivo della faccenda. «Se potessi scegliere due eventi in cui non vorrei essere il primo sulla strada, quelli sarebbero i prossimi due in Portogallo e Sardegna». Il Team Principal Andrea Adamo, allo stesso modo, non si butta giù per l’imprevisto cileno, sebbene non sia ovviamente felice della situazione creatasi. «Non sono certo contento per quello che è successo, ma ho riunito l’intero team e ho detto: “Se non erro, mancano ancora tante gare, e se non erro abbiamo visto che il lavoro che abbiamo fatto sino a oggi sta dando i suoi frutti.[…]. Siamo solo all’inizio di maggio! Ho visto cose peggiori quando lavoravo in Lancia», afferma anch’esso ai microfoni di Motorsport.com.
I commenti positivi sul Rally del Cile
In tutto ciò, il Rally del Cile è stato promosso da addetti ai lavori e pubblico. Tanak, ad esempio, loda alla pari dei suoi colleghi l’imponente e spettacolare (onore al merito, è stata davvero così: complimenti agli organizzatori) cerimonia di partenza di Plaza de la Independencia a Concepción. «È stato davvero bello vedere così tanti fan, così tante persone venute per sostenere il rally ed è stato così per tutto il tempo dell’evento». Neppure la pioggia ha rovinato l’atmosfera, e una volta cessata «le PS sono state davvero belle e alcune tra le migliori in assoluto», prosegue l’estone.
Anche Pierre Budar ha lodato il Rally del Cile, sia per le caratteristiche delle prove speciali che per l’affetto del pubblico, mentre il Responsabile FIA per il Settore Rally Yves Matton si è detto convinto e soddisfatto dell’ingresso del Paese latinoamericano nel WRC, e ha spiegato: «Le prove erano interessanti e impegnative per i piloti e c’era molta passione da parte dei tifosi nel parco assistenza […] È stato inoltre bello vedere i furgoni dei campeggiatori con i fan: questo è parte del DNA di questo sport. Per me, mi pare ovvio che il Cile sia una destinazione per il WRC. È il primo anno e sappiamo quanto sia difficile passare dai rally nazionali al WRC e ci sono cose da migliorare nell’organizzazione. Ma continueremo a lavorare, insieme al Promoter del WRC, per inserire esperti nell’organizzazione e rendere questo evento sempre più di alto livello. Con la motivazione del team in Cile, sono convinto di poter raggiungere il massimo livello in futuro».
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