WRC | Doppietta Hyundai al Rally Argentina: vince Neuville, secondo Mikkelsen
Trionfo Hyundai in Argentina, flop Toyota
Pioggia, fango, incidenti spettacolari, ritiri eccellenti e penalità: il Rally Argentina 2019 non ha fatto mancare nulla in quanto imprevisti e colpi di scena. In questo delirio un uomo solo al comando: è Thierry Neuville, che svetta tra le difficoltà che hanno patito i suoi rivali e vince la quinta prova del WRC 2019.
Per Hyundai Motorsport la festa prosegue con il secondo posto ottenuto da Andreas Mikkelsen, al suo miglior risultato stagionale: il norvegese approfitta certo della caduta di molti nomi di peso (che vedremo a breve) e che potevano insidiargli il podio, ma gli va riconosciuto un weekend di ottime prestazioni, finalmente centrate e convincenti in tutto e per tutto. Buona anche la resa della Hyundai i20 Coupé WRC, che si è dimostrata la vettura più affidabile tra quelle in gara. Per la scuderia di Alzenau due obiettivi centrati: i piloti in una prestigiosa ed alta zona punti, preziosissimi per la classifica costruttori su cui il team di Andrea Adamo punta parecchio quest’anno, e la seconda vittoria consecutiva di Neuville, sempre più in testa tra i piloti.
I delusi dal Rally Argentina 2019
Per Toyota questa spedizione al Rally Argentina 2019 invece è stata un mezzo disastro. Partita sotto i miglior auspici con la vittoria di Ott Tanak nella PS1 e il primato nella assoluta di Kris Meeke nel giro mattutino del giorno dopo, la squadra di Tommi Mäkinen nelle prime fasi sembrava quella più pimpante, grazie anche alle modifiche approntate alla Yaris WRC, soprattutto a livello delle sospensioni e per migliorarne trazione e grip su sterrato.
Poi è arrivato il testacoda di Tanak nella PS8, proprio mentre si alternava con Meeke in testa alla classifica: un errore di cui ha subito approfittato Neuville, che si sistema in vetta della assoluta per non mollarla praticamente sino alla fine. Inoltre nella PS14 la Toyota Yaris WRC dell’estone, che stava comunque andando egregiamente, tradisce il pilota fermandosi sul ciglio della strada e costringendo l’equipaggio ad uno stop tale da farlo precipitare nelle retrovie della top ten assoluta.
E giacché le disgrazie non arrivano mai da sole, nella notte tra sabato e domenica è arrivata pure una piccola stangata di 10 secondi di penalizzazione sia per Tanak che per Meeke, inflitta dalla direzione gara per non aver seguito il tracciato della PS11 messo nero su bianco nel roadbook ufficiale. Il britannico perde il terzo posto nella generale, arretrando di due posizioni almeno sino alla prima speciale di oggi, in cui con le unghie e con i denti si riprende il piazzamento grazie al miglior tempo nella El Condòr. Per poi, però, perderlo nel finale, per via di una foratura avvenuta nella Power Stage conclusiva: Ogier recupera così i 5,2 secondi che lo separavano dal terzo posto relegando il povero Meeke al quarto assoluto. E non consola Toyota il fatto che Jari-Matti Latvala, mai veramente incisivo, conquisti il secondo miglior tempo nella Power Stage: l’Argentina è una pagina da voltare, tenendo i lati positivi (come il set-up azzeccato della vettura, almeno sino ai problemi capitati a Tanak).
Altro deluso dall’Argentina, sebbene senza i picchi di amarezza di Tanak, è Sébastien Ogier. Ancora una volta il francese non riesce a sfatare il tabù della prova sudamericana, mai vinta in tutta la sua carriera, ma era comunque difficilmente preventivabile una gara così opaca per Citroen: Esapekka Lappi costretto al ritiro dopo i postumi di un incidente spettacolare nella PS8 (che non ha fortunatamente causato danni all’equipaggio, ma alla vettura sì), mentre Ogier ha dichiarato chiaro e tondo stamattina che con la C3 WRC non si riescono a tirare fuori prestazioni di livello in questo round («Non va, zero grip e trazione»).
A ciò si aggiungono poi i problemi al servosterzo, rotto per via di un impatto con un sasso dopo aver esitato di fronte ad un cancello in prossimità di un bivio che non doveva essere aperto (e che per Pierre Budar, Team Principal, si trovava così per colpa di qualche avversario che ha tagliato nel percorso), poi prontamente risolti dal team; ma alla fine nella Power Stage di El Condòr è arrivato lo scatto di reni e d’orgoglio del pilota che nelle difficoltà tira fuori il meglio di sé. Ogier vince infatti l’ultima prova speciale prendendosi così i 5 punti extra per la classifica piloti ed il terzo posto finale, a poco più di un minuto dall’eterno rivale Neuville, beneficiando anche – come abbiamo visto – della sfortuna di Meeke.
La top ten del Rally Argentina 2019 e le classifiche aggiornate
Perciò al quarto e quinto posto troviamo i due piloti Toyota più in alto nella top ten, ovvero il citato Meeke e Latvala, mentre Tanak non va oltre l’ottavo. Sesto posto per Dani Sordo, l’anello debole della spedizione Hyundai in Argentina, settimo per Teemu Suninen, epitome di una M-Sport senza infamia e senza lode, piuttosto incolore (Elfyn Evans è stato costretto al ritiro nella penultima giornata), mentre la top ten assoluta è chiusa dai dominatori nel WRC2 Pro e nel WRC2, rispettivamente Mads Ostberg (nono) e Pedro Heller (decimo). Il norvegese sulla Citroen C3 R5, in particolare, furoreggia in lungo ed in largo battendo Gus Greensmith (sulla Ford Fiesta R5), nonostante la penalità di dieci secondi che ha colpito anch’esso per un taglio del percorso non autorizzato che ha fatto infuriare Pierre Budar, e qualche problema con i freni.
La classifica di campionato vede quindi Neuville primo con 110 punti, 10 in più di Ogier, secondo. Terzo posto per Tanak, fermo ad 82 punti, mentre a quota 54 troviamo il compagno di squadra Meeke, quarto. La top 8 si completa quindi con Evans, il gran balzo di Mikkelsen che da undicesimo passa a sesto, Latvala e Lappi. Per quanto riguarda i costruttori, prova la fuga Hyundai Motorsport con 157 punti, 37 in più rispetto a Toyota e a 40 lunghezze di distanza da Citroen. M-Sport chiude le magnifiche quattro con 78 punti.
Rally Argentina 2019: le ultime tre prove speciali
La mattinata argentina comincia con il sole, come ieri, e con la prima prova speciale su tre previste, ovvero la leggendaria ed iconica Copina – El Condór, 16,43 km, sulle montagne di Traslasierra. Forse per reagire alla penalità di 10 secondi affibbiatagli dalla direzione gara per una deviazione dal tracciato di gara prescritto nella PS11 di Cuchilla Nevada-Characato, Meeke suona la carica e conquista il miglior tempo, davanti ad un sempre più esaltante Mikkelsen.
Poi nella PS16 di Mina Clavero – Giulio Cesare da 20,3 km Neuville spadroneggia con il miglior tempo davanti ad un redivivo Latvala, indietro di 1,6 secondi, Mikkelsen e Meeke, che salva in questo caso il podio nella generale scalzando al terzo posto Ogier. Il belga di Hyundai invece si è dimostrato meno cauto della prova precedente, mentre il compagno di squadra nella assoluta lo segue a 40 secondi di distanza. Da segnalare il sorpasso di Latvala in classifica ai danni di Sordo, con il finlandese quindi quinto e lo spagnolo sesto.
Infine la Power Stage di El Condòr, che come abbiamo visto è stata vinta da Ogier, seguito da un Latvala che si riscatta nell’ultimo momento utile, Neuville (e che si aggiudica così tre punti extra per la classifica piloti), Sordo ed infine entra nella zona punteggio anche Tanak. Negli ultimi 5 km della prova foratura per Kris Meeke, come abbiamo accennato.
Rally Argentina 2019: top ten finale
POS | # | PILOTA | TEMPO | DISTACCO | |
1. | 11 | T. NEUVILLE | 3:20:54.6 | ||
2. | 89 | A. MIKKELSEN | 3:21:43.0 | +48.4 | |
3. | 1 | S. OGIER | 3:21:59.4 | +1:04.8 | |
4. | 5 | K. MEEKE | 3:22:00.8 | +1:06.2 | |
5. | 10 | J. LATVALA | 3:22:15.7 | +1:21.1 | |
6. | 6 | D. SORDO | 3:22:21.3 | +1:26.7 | |
7. | 3 | T. SUNINEN | 3:25:51.9 | +4:57.3 | |
8. | 8 | O. TÄNAK | 3:35:19.4 | +14:24.8 | |
9. | 22 | M. OSTBERG | 3:35:23.1 | +14:28.5 | |
10. | 45 | P. HELLER | 3:41:09.1 | +20:14.5 |
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