WTCR | Race of Macao 2018: anteprima ed orari [VIDEO]
La nostra guida al weekend di Macao
Questo weekend verrà scritto l’ultimo capitolo del WTCR 2018, la serie nata quest’anno dalle ceneri del WTCC e del TCR International. Con il senno di poi l’idea è stata brillante, perché abbiamo assistito ad un campionato al fulmicotone, ricco di colpi di scena e combattuto sino al finale che si disputerà alla Race of Macao.
Race of Macao 2018: la pista ed il programma del weekend
Il WTCR si concluderà in Asia, il continente che ha fatto sfondo agli ultimi tre appuntamenti precedenti. Siamo a nella florida e rampante Macao, che prima di essere il titolo di una trasmissione cult di Gianni Boncompagni è stata un piccolo villaggio di pescatori poi trasformatosi nella Las Vegas asiatica. Quella che è una delle due regioni amministrative della Cina assieme ad Hong Kong (e che quindi presenta dei margini di autonomia su alcune competenze, come la moneta e il sistema giuridico) è oggi una delle mete più ambite dal turismo mondiale (nonostante sia meno frenetica rispetto ad Hong Kong), nonché un territorio che si affaccia sul Mar della Cina Meridionale e che presenta una altissima densità di popolazione. L’ex colonia portoghese coniuga storia (il centro antico è patrimonio Unesco) e progresso, con uno sviluppo tra i più impetuosi al mondo.
Inevitabilmente questa location fa gola anche allo sport, motori inclusi: da questo punto di vista si staglia il Circuito da Guia o 東望洋跑道 Dōng wàng yáng pǎodào per dirla con la lingua locale. La pista da 6,120 km nasce nei primi anni Cinquanta ed è considerata tra i più impegnativi ed imprevedibili al mondo: partenza stretta e molto tortuosa come le curve che contraddistinguono il tracciato, i viali larghi per poi proseguire sui lunghi rettilinei verso la zona collinare e le sue pendenze, in un percorso completamente cittadino. Il Circuito da Guia è stato teatro di diversi appuntamenti del TCR, oltre la GT (per la World Cup FIA), la Formula 3 e la Superbike: viene ricordata in particolare la Guia Race, la cui prima edizione risale al 1972. In seguito la gara entra nel WTCC dal 2005, e nell’ultima apparizione di Macao in questo campionato (siamo nel 2017) si ricorda il trionfo di Rob Huff che nel Circuito da Guia tagliò il record di nove vittorie stagionali. Quest’ultimo oggi ricorda, soprattutto ai debuttati, che «bisogna avere molto rispetto per questo circuito, molto più di tutti gli altri».
Questo il programma del weekend (ricordiamo che sussiste una differenza di 7 ore tra l’Italia e Macao: gli orari sono stati convertiti secondo il nostro fuso):
-Giovedì 15 Novembre
02.05 – 02.35 : Prove Libere 1 (30 minuti)
06.30 – 07.00 : Prove Libere 2 (30′)
-Venerdì 16 Novembre
01.50 – 02.30 : Qualifiche (40′)
06.35 – 07.05 Q1 (30′)
07.10 – 07.25 Q2 (15’)
07.35 – 07.50 Q3 (15′)
-Sabato 17 Novembre
07.25 – 07.55 : Gara 1 (8 giri, 48,960 km)
-Domenica 18 Novembre
01.20 – 01.50 : Gara 2 (8 giri, 48,960 km)
04.00 – 04.40 : Gara 3 (11 giri, 67,320 km)
Il punto sui favoriti
Sono ben 87 i punti in palio nelle tre gare del gran finale del WTCR 2018: questo spiega perché Gabriele Tarquini non può ancora dirsi campione. Il ragazzo di 56 anni che corre con la Hyundai i30 N TCR del BRC Racing Team guida la classifica piloti con 291 punti, ma ben sei dei suoi colleghi-avversari dopo di lui possono avere delle chance, almeno dal punto di vista della matematica, per conquistare il titolo. Tarquini ha fortificato la sua leadership anche grazie alla vittoria a tavolino di Gara 3 del precedente appuntamento in Giappone (che ricordiamo anche per il primo storico successo dell’Alfa Romeo by Romeo Ferraris, guidata dal nostro Kevin Ceccon), che ha portato così a cinque i trionfi in questo 2018. Ora il pilota di BRC Racing Team si gioca la possibilità di vincere il secondo titolo mondiale nella categoria Touring sbarcando in un Circuito da Guia che afferma di conoscere bene, ma che comunque non sottovaluta per via della sua imprevedibilità.
A contendergli la corona quindi una cordata di piloti a partire dal secondo in classifica, Yvan Muller di YM Racing, che ha al momento 252 punti. Altro veterano delle corse e forte di 4 titoli nel WTCC in bacheca, il francese che corre anch’esso con la Hyundai i30 N TCR arriva a Macao con l’intenzione di vendere cara la pelle, e non fare prigionieri: «anche se sembra difficile, la matematica è dalla nostra e non ci arrendiamo», ha infatti dichiarato.
Attualmente terzo e compagno di squadra di Muller, Thed Bjork è il campione WTCC uscente e sa come gestire la pressione e come si può ottenere il sigillo di una stagione: ovvero non perdere punti preziosi nell’imprevedibile Macao, come lui stesso ha dichiarato. Il suo gap da Tarquini è di 53 punti, e se riuscisse a migliorare i risultati offerti sul Circuito da Guia l’anno scorso (chiuse quarto e quinto nelle due manche) potrà avere le sue chance per un ribaltone in classifica. Da notare che in tutto ciò Hyundai ha grosse possibilità di laurearsi vettura campione del WTCR, visto che tre suoi piloti si trovano attualmente nei migliori tre piazzamenti e i due team clienti (BRC e YM Racing) sono in lotta per il mondiale dei team…
Quarto posto provvisorio per Pepe Oriola (Team OSCARO by Campos Racing), che ha preferito non correre rischi nel precedente round in Giappone cercando una rocambolesca vittoria dalla pole in Gara 2: alla fine ha deciso di non spingere troppo e di accontentarsi di un posto d’onore sul podio, avendo così la certezza di portare a casa dei punti, per cercare poi di capitalizzare a Macao. Lo spagnolo è attualmente a 227 punti, mentre a 216 e quinto in classifica è Jean-Karl Vernay. Il francese dell’Audi Sport Leopard Lukoil Team, che a Macao giunse secondo nel 2009 quando correva in Formula 3, preceduto da Edoardo Mortara, è un altro che si gioca le sue carte al tavolo da gioco della Las Vegas asiatica, spinto anche dalla motivazione di vincere il suo primo trofeo FIA.
Sesto tra i piloti Esteban Guerrieri (ALL-INKL.COM Münnich Motorsport) con 213 punti ed infine l’ultimo pretendente al trono di campione WTCR 2018 è il compagno di squadra di Tarquini, Norbert Michelisz, ad appena un punto di distanza dall’argentino nonché reduce dal podio in Gara 2 a Suzuka e già vincitore a Macao nella sua carriera (nel WTCC del 2010).
Sei le wild card, tra cui l’ex commissario di percorso del Macau Grand Prix Filipe De Souza che passa dall’altra parte della barricata.
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