Rallycross | Ecco come Peugeot ha allestito la 208 WRX per gestire i rischi di Mettet [VIDEO]
Terzo round stagionale del Campionato Mondiale Rallycross in Belgio
Oggi e domani è in scena il terzo appuntamento del Mondiale Rallycross 2018, che toccherà in questa nuova tappa il Belgio, precisamente nel circuito Jules Tacheny di Mettet. Nella pista di 1,149 km – costituita al 61% di asfalto e al 39% di sterrato – non mancheranno curve strette e tecniche e salti spettacolari da una certa altezza a garantire lo spettacolo, per non parlare delle sezione molto veloce del rettilineo che si apre una volta concluso il giro. Anche Peugeot, dopo i primi due podi stagionali, si prepara al guanto di sfida che lancerà Mettet.
Il Team Manager del Team Peugeot Total, Kenneth Hansen (i cui i figli, Timmy e Kevin, sono alla guida della 208 WRX assieme a Sébastien Loeb, piazzatosi al secondo posto nei primi due round 2018), non ha dubbi: questa è la pista più difficile della stagione. A parere della leggenda del Rallycross, passato dalla guida all’altra parte della barricata, il Jules Tacheny offrirà una prova molto impegnativa ai piloti, in special modo la veloce parte finale di cui abbiamo già accennato. «Basta un piccolo errore per causarti delle conseguenze molto serie», appunta Hansen senior, ricordando implicitamente lo sbaglio che fece l’anno scorso suo figlio minore Kevin, che l’anno scorso usci leggermente fuori pista proprio sul tratto più veloce, facendo sì che la parte posteriore della vettura sbandasse facendo rotolare via la sua 208 WRX. Un incidente spettacolare ma fortunatamente senza conseguenze (per la cronaca, sua fratello Timmy si prese alla fine il podio con il secondo posto).
Nicolas Gueranger, ingegnere progettista di Peugeot nell’ambito del programma WRX, mette inoltre l’accento sui pericoli del salto, che lui definisce una vera e propria «caduta» che fa sì che la vettura tocchi terra dopo un volo molto alto. «Questo influenza il modo in cui noi aggiusteremo le sospensioni – prosegue – una volta che l’auto è in aria non c’è compressione per caricare le stesse, che devono poi sopportare l’impatto di una vera e propria caduta. Di conseguenza dobbiamo essere certi che la 208 WRX riesca a far fronte a questo impatto notevole quando ritorna in pista. Siamo arrivati al risultato aggiustando la corsa dell’ammortizzatore, ovvero il travel delle ruote che misura la distanza necessaria per assorbire un impatto». L’affondamento delle sospensioni infatti è un parametro molto importante: più è lunga la corsa delle stesse, più sarà potente l’impatto che potranno reggere. Una volta che le vetture atterrano dovranno subito frenare e svoltare per la curva successiva: il tutto in un tempo estremamente limitato. Perciò i piloti dovranno avere i riflessi di un puma visto che dovranno gestire tre operazioni in rapida sequenza – atterraggio, frenata e svolta – così come l’auto dovrà far fronte a tre differenti forze che agiranno in un colpo solo su di essa.
A proposito di curve, per offrire una migliore guida in tutte le svolte lente e tecniche della gara, si è agito anche sull’erogazione della potenza del motore della Peugeot 208 WRX, in modo che possa essere liberata la maggior quantità nel minor lasso di tempo, o come spiega Gueranger una «fornitura di potenza lineare e progressiva, non improvvisa. Ecco perché regoliamo le impostazioni dell’erogazione in modo specifico per una pista come quella di Mettet, in modo tale che i piloti possano avere il miglior feedback usciti dalla curva».
Crediti Immagini di Copertina: Peugeot Media Center
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