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WRC | Villas Boas e il debutto al Rally di Portogallo: “Ma nel futuro voglio tornare alla Dakar, ora sono più pronto”

Nella lista iscritti del Rally di Portogallo, valido come quarto appuntamento del WRC in programma il 20-23 maggio, spicca il nome di André Villas-Boas, tecnico calcistico prestato al motorsport.

Il debutto di Villas Boas nel WRC

L’allenatore che qualche mese fa si è dimesso dalla guida dell’Olympique Marsiglia, e che in carriera vanta il trionfo nell’Europa League nel 2011 con il Porto (con il quale in quella stagione ottenne il treble aggiungendo anche scudetto e Coppa Portoghese), sarà al via del Rally di casa a bordo della Citroen C3 Rally2 assieme al copilota Gonçalo Magalhães, in gara nella categoria del WRC3. L’equipaggio di recente si è allenato su sterrato al Rali Vieira do Minho di aprile, conquistando il nono posto di classe nella R5, sempre con la C3, ed il decimo assoluto, mentre lo scorso anno Villas-Boas ha svolto un test proprio sulla Vieira do Minho, che dà il nome ad una delle prove speciali del Rally di Portogallo, con la Citroen.

Villas Boas assicura: “Non farò altri rally”

Complice anche la momentanea pausa dal calcio, il tecnico sta preparando quindi una carriera nei rally? Ad AutoSport il portoghese ha precisato che il suo debutto nel WRC (che avrà finalità benefiche, attraverso l’iniziativa Race for Good che unisce tre enti patrocinati dall’allenatore, ovvero Laureus Sport Foundation, APPACDM e Ace Africa) resterà un fatto isolato; tuttavia non ha intenzione di abbandonare il motorsport, puntando più sui rally raid.

«Non credo che farò altri rally, preferisco il rally raid, c’è più contatto con la natura. L’intera esperienza è diversa, puoi tenere conto ed accettare l’imprevedibilità e i rischi nei tempi nel rally raid. E in secondo luogo, il rally è molto, molto costoso. Non avevo idea della quantità di denaro che fosse necessaria!», si è così espresso Villas-Boas, che in passato ha partecipato ad un signor rally raid come la Dakar 2018, all’epoca a bordo del Toyota Hilux Overdrive. Peccato però che il suo esordio terminò alla quarta tappa, per via di un incidente in cui l’allenatore rimediò un infortunio alla schiena, con lievi problemi che si trascina tutt’ora. Successivamente ha partecipato anche al Rally del Marocco («Dove sono arrivato sesto») e al Merzouga, cui terminò dodicesimo, ma a quanto pare i tempi sono maturi per un ritorno alla Dakar, che ha il suo costo come e più dei rally, ma al tempo stesso un ritorno più ampio come fa notare lo stesso Villas-Boas.

Nei rally raid, spiega, gli errori sono concessi: «Se perdi un minuto, dieci minuti, un’ora, c’è un margine di tolleranza per gli errori, ma nel WRC è impossibile perché si tratta di secondi. Quindi, penso che sarà una tantum», riferendosi alla sua partecipazione al Rally di Portogallo.

“Tornerei alla Dakar con veicolo SSV”

Il tecnico poi spiega di sentirsi più pronto rispetto a tre anni fa, ma che non correrebbe con veicolo 4×4 come l’Hilux del 2018. «Ho più esperienza di rally raid, è più vado avanti e più e voglio tornare alla Dakar perché voglio finirne una. Ho abbandonato la quarta tappa in Perù, quindi voglio tornare alla Dakar e provare la sensazione di finirla. Quella volta non ero completamente preparato; se dovessi farla di nuovo, sarebbe con un Side by Side. Non sono così facili da guidare, ma ottieni la stessa eccitazione a metà o più del costo». In famiglia c’è stato un altro Villas-Boas che ha fatto parte di questa corsa, ovvero lo zio Pedro che partecipò al rally raid nel 1982, 1983 e 1984.

 

Luca Santoro:
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