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WRC | Tra fango e nebbia (e note imprecise) parte il Rally Cile: Toyota in testa, annullata la PS2

Dopo lo shakedown di ieri, comincia ufficialmente il programma competitivo del Rally del Cile, debutto del Paese latinoamericano nel programma del WRC. Un inizio all’insegna delle condizioni meteo instabili nell’autunno dell’emisfero australe, tra sterrati fangosi e, per non farci mancare nulla, anche qualche banco di nebbia: quanto basta per mandare in crisi gli equipaggi e le loro note, raccolte per la prima volta in questo evento del Mondiale.

Rally Cile 2019: Toyota in testa nella PS1

La PS1 che ha aperto il Rally del Cile è stata la El Pinar, 17,11 km tra le foreste della regione del Bio Bio (siamo dalle parti di Concepciòn) e che è partita sullo sfondo del Golfo de Arauco per poi salire per 500 metri sul livello del mare e scollinare sul finale. A rompere il ghiaccio è stato Jari-Matti Latvala assieme al compagno di squadra in Toyota Gazoo Racing Kris Meeke: i due concludono la speciale con lo stesso tempo (11:35.9), staccando di 2,1 secondi il terzo classificato, Elfyn Evans di M-Sport Ford (che ha avuto qualche difficoltà per via della superficie scivolosa del tracciato e delle pozzanghere di fango). Latvala si è comunque lamentato per le note imprecise, imprevisto dovuto alla nebbia che ha disturbato la fase delle ricognizioni, ma in ogni caso la Yaris WRC sua e di Meeke ha domato al meglio il fondo fangoso e scivoloso della PS. L’altro Toyota, Ott Tanak, cede invece il passo e ottiene il quinto miglior tempo a quasi tre secondi dai compagni di squadra: galeotto fu lo spegnimento del motore della sua Yaris per la seconda volta nel giro di due eventi del WRC, la quale ha necessitato di qualche secondo per riavviarsi.

Al quarto posto della speciale si piazza invece Sébastien Ogier, molto attaccato a Tanak con 3 decimi di secondo a dividere i due, mentre al sesto troviamo Thierry Neuville, a sua volta a 7 decimi dall’estone: in pratica i tre principali contendenti per il titolo piloti si sono ritrovati quasi appaiati, in un intervallo di un secondo. Anche nel loro caso hanno pesato le note, forse non molto corrispondenti al percorso, oltre alla condizioni definite da Ogier «complesse».

Il dominatore dello shakedown e secondo classificato al Rally Argentina, Andreas Mikkelsen, parte con il piede sbagliato e colpisce un masso sul percorso. Finisce così settimo, seguito dal compagno di squadra in Hyundai Motorsport Sébastien Loeb. Nono posto per Teemu Suninen, decimo (a proposito di partire non certo nel migliore dei modi) per Esapekka Lappi, che dovrà faticare non poco per dimostrare di non essere l’anello debole in casa Citroen. Quattordicesimo tempo per Lorenzo Bertelli, che sulla Ford Fiesta WRC e al suo primo appuntamento stagionale su sterrato rimedia un ritardo di 47,8 secondi.

L’interruzione della PS2

La PS2, El Puma 1 da 30,72 km, è stata invece annullata per l’invasione del pubblico: il fatto è avvenuto proprio quando la speciale stava appena iniziando, con la prima vettura in piena corsa. Troppe le persone accalcate sui margini della strada, il che ha spinto la direzione gara ad esporre la bandiera rossa. Un fatto che mette in luce la ancora scarsa esperienza degli organizzatori in fatto di eventi WRC.

Luca Santoro:
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