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Dallara e Lenovo, siglata la partnership per innovare il Motorsport

Varano de’ Melegari sancisce uno degli ingressi della Motor Valley, una regione sacra per tutti gli amanti dei motori sia a due che quattro ruote. Ma questa città con poco meno di tremila abitanti è anche il centro di Dallara, azienda che progetta principalmente automobili da corsa per i principali Campionati Mondiali. E per offrire ai suoi clienti sempre il massimo è stata recentemente siglata la partnership con Lenovo, multinazionale protagonista nel Mondo della trasformazione digitale. 

L’HPC è protagonista

L’High-Performance Computing (HPC) è il fulcro attorno a cui è nato il desiderio da parte dell’azienda italiana di migliorare i propri prodotti. A raccontarlo lo stesso fondatore, l’ing. Giampaolo Dallara: «Ho avuto l’intuizione di capire che il modo di disegnare le vetture sarebbe cambiato, passando dalla penna al computer. Ricordo la prima volta che una macchina numerica arrivò in fabbrica: imparare a gestirla fu una sorta di battaglia. In passato ci si metteva meno a progettare un’automobile perché erano richieste meno parti, era tutto molto diverso. Lo stesso cambiamento lo abbiamo avuto con il nostro primo simulatore, ormai cinque anni fa. Ci abbiamo messo un anno e mezzo per capire che tutto doveva ruotare attorno alla persona. La sorpresa e la curiosità sono fattori fondamentali per capire dove si andrà, l’importante è passare attraverso questi cambiamenti. Oggi per capire l’aerodinamica avere dei sistemi digitalizzati è essenziale, e l’arrivo di Lenovo è per noi uno di quesi passi da compiere per migliorare». 

Con circa 650 dipendenti Dallara costruisce le monoposto usate nei campionati Formula 3, IndyCar, Indy Lights, Formula 2, Super Formula, Formula E, WEC, ELMS e IMSA. La progettazione e la produzione con un’attenzione particolare all’utilizzo di materiali compositi in fibra di carbonio sono tra i punti forti dell’azienda, cui vanno in parallelo lo studio dell’aerodinamica in galleria del vento e la fluidodinamica computazionale (CFD). I progettisti e gli ingegneri di Dallara lavorano a stretto contatto in ogni fase della progettazione, traendo il massimo vantaggio dai più recenti modelli 3D, dalle analisi strutturali, dall’analisi a elementi finiti (FEA) e dalle simulazioni di guida dinamiche, oltreché da un centro ricerca e da una galleria del vento. 

Sbagliare è umano ed utile

Una delle stanze dove vengono preparati i modelli in scala per la galleria del vento

«Chi è innovativo? Chi fa e sbaglia, capendo dove migliorare» – ha commentato Andrea Pontremoli (Amministratore Delegato Dallara) – «E per farlo velocemente oggi ci serviamo di un unico supercomputer che elabora calcoli intensivi. Il nostro obiettivo è fare simulazioni in 8 ore. Per fare un paragone quando cominciammo nel 2007 ci volevano 20 giorni, e non era detto che il risultato fosse sempre quello sperato. Dunque se l’innovazione nasce dall’errore, ad oggi possiamo sbagliare quante volte vogliamo perché il tutto è virtuale. Lenovo ci permette di fare ciò di cui abbiamo bisogno con tempi di risposta bassissimi, che per noi è essenziale». 

Vista la crescente esigenza di eseguire simulazioni CFD e FEA, Dallara ha scelto di investire nell’high-performance computing, cioè in infrastrutture che possono essere usate per operazioni CFD e CAD che comportano elevati carichi di lavoro. Inoltre, l’azienda ha voluto implementare un ambiente VDI (Virtual Desktop Infrastructure) per potenziare le postazioni di lavoro dei progettisti. Lavorando con un team Lenovo Professional Services e due partner tecnologici locali, Dallara ha implementato un cluster NeXtScale, con processori Intel Xeon di elevate prestazioni e una soluzione di storage gestita da software basata su un DataCore SANsymphony operativo sui server Lenovo. L’azienda ha poi implementato dieci server Lenovo aggiuntivi come base per il suo ambiente VDI. 

Nuove potenzialità, più sicurezza e meno tempo

Un particolare del nuovo impianto Lenovo nella sede Dallara

Con le nuove implementazioni apportate da Lenovo, Dallara ha fatto sapere di poter svolgere modelli CFD in sole due ore e mezza, mentre in precedenza ne occorrevano cinque ore. Inoltre già ad inizio 2019 è stato possibile eseguire una particolare simulazione della scia del veicolo con 1,25 miliardi di celle, in sole 12 ore. È inoltre possibile effettuare diverse simulazioni in contemporanea e in questo modo i diversi team e divisioni non devono attendere il proprio turno per effettuare le proprie analisi, lasciando che i i calcoli computazionali vengano svolti di notte. Una curiosità riguarda anche il risparmio annuale di energia: grazie ad un’attenta valutazione ambientale la “bolletta” si alleggerisce di circa 80.000 euro.

Ha concluso l’intervento Alessandro De Bartolo (General Manager Data Center Group Lenovo Italia): «Per Lenovo è un privilegio la partnership con Dallara, perché riceviamo sfide sempre interessanti. Noi siamo i numeri uno al mondo per supercalcolatori installati e ricevere stimoli così ci consente di migliorare nell’ottica di un percorso continuo. Le prossime frontiere saranno usare gli stessi sistemi per creare impianti di machine learning per dialogare con il pilota e migliorare così gli aspetti di sicurezza ed aerodinamica delle vetture». 

Andrea Villa:
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