WRC | Toyota Gazoo Racing e le incognite del Safari Rally

Il parere dei piloti

I piloti ed il team principal di Toyota Gazoo Racing svelano cosa si aspettano dall'inedito (per tutti loro) Safari Rally
WRC | Toyota Gazoo Racing e le incognite del Safari Rally

Anche per Toyota Gazoo Racing, alla pari degli altri rivali nel WRC, il Safari Rally del prossimo fine settimana rappresenterà un debutto nella gara africa che torna dopo diciannove anni di assenza dal campionato.

La situazione di Toyota nel WRC 2021

Certo, la squadra guidata da Jari-Matti Latvala affronterà le incognite del sesto round del Mondiale Rally, tra sterrati che si preannunciano aspri ed irti di insidie (sperando che le Pirelli superino questo test un po’ meglio rispetto alle prove precedenti) e le bizze di un clima con venti praticamente monsonici e rischi di piovaschi anche abbondanti, nel ruolo di lepre che gli avversari dovranno inseguire: Toyota infatti svetta sia nella classifica costruttori, con 49 punti di vantaggio su Hyundai Motorsport, che in quella piloti, dove attualmente guida in vetta Sébastien Ogier, seguito a breve distanza dal compagno di squadra Elfyn Evans. Entrambi avranno però l’onore ma soprattutto l’onere di aprire le strade nella prima giornata di gara giacché in testa alla classifica, consuetudine che negli eventi su terra significa spazzare il percorso a favore degli avversari che partono da dietro, con tutte le difficoltà in termini di grip del caso.

Eppure Ogier, che ha fatto da battistrada negli ultimi due appuntamenti, il Rally di Portogallo e il Rally Italia Sardegna entrambi su sterrato, sta dimostrando un tale stato di grazia da non soffrire il ruolo di apripista. Solo nell’ultimo round in Italia, per dire, alla fine della prima giornata il francese aveva chiuso terzo in classifica: un risultato davvero notevole nonostante le difficoltà cui era chiamato a fronteggiare. Ma il Safari probabilmente sarà tutta un’altra storia. 

“Al Safari Rally sarà una questione di sopravvivenza”

«Sono sempre entusiasta di scoprire una nuova sfida nella mia carriera, e credo che questo rally sarà molto diverso da qualsiasi cosa abbia mai fatto prima», ha spiegato il sette volte campione del mondo accasato per l’ultimo anno a tempo pieno in Toyota Gazoo Racing, e già a quota tre vittorie in questo 2021. «Dovremo fissare i nostri obiettivi in modo leggermente diverso: il modo in cui guidiamo al giorno d’oggi nel WRC è spingendo sempre e davvero oltre i limiti, ma quando andremo in Kenya si tratterà molto di più di cercare di sopravvivere al rally senza problemi. Penso che possa essere interessante avere una sfida come questa nella stagione. È stato difficile capire qual è il modo giusto di prepararsi, quindi penso che i piloti dovranno probabilmente adattarsi un po’ durante il rally, ma le ricognizioni saranno sicuramente importanti per capire cosa ci aspetta».

Elfyn Evans ha aggiunto: «Ovviamente, il Kenya è una grande incognita in quanto nessuno degli attuali piloti è stato lì in gara prima d’ora. Ho visto molti dei filmati del passato e tutto sembra molto spettacolare. Questa volta non sarà esattamente lo stesso, poiché avremo un ciclo di prove forse meno avventuroso [un tempo il programma di gara poteva sfondare quota mille chilometri cronometrati, ndr], ma sono comunque entusiasta di partecipare in un evento completamente diverso. Sospetto che non sarà la gara più scorrevole del calendario, e potrebbe essere un grande test per la vettura e forse anche per l’equipaggio. Da quello che abbiamo visto ci sono paesaggi abbastanza aperti, quindi leggere la strada potrebbe essere piuttosto difficile, ma fino a quando non daremo un’occhiata noi stessi nelle ricognizioni, sarà molto difficile giudicare quali saranno le sfide più grandi».

Rovanpera e il padre Harri tra gli ultimi a correre al Safari Rally WRC

A proposito di grandi sfide, sicuramente lo sarà per Kalle Rovanpera non solo per le incognite che peseranno su tutti gli equipaggi, ma anche per il fatto che il giovane finnico sta prendendo ultimamente una china discendente: dopo essere balzato in testa alla classifica piloti a seguito dell’Arctic Rally Finland di febbraio, il figlio dell’ex rallista Harri (uno degli ultimi piloti a prender parte al Safari Rally nel WRC, era il 2002: si classificò secondo assoluto) forse ha sentito la pressione su di sé commettendo una serie di passi falsi nelle gare successive e subendo pure qualche imprevisto tecnico non preventivabile con la Yaris WRC. Rovanpera ha commentato a proposito della prossima sfida che lo attende: «Il Kenya sarà davvero interessante. È un nuovo evento per tutti e allo stesso tempo è anche un classico del passato. Il WRC ha avuto luogo l’ultima volta nei primi anni 2000 quando mio padre era in competizione, e ho visto tutti i vecchi video di allora e lui mi ha raccontato molte storie. Il rally come sport è molto diverso ora, quindi sarà interessante vedere come faremo quelle prove con le auto che abbiamo attualmente. Sappiamo che non sarà esattamente lo stesso concetto – non affronteremo PS così lunghe, per esempio – ma sarà comunque bello vedere se le condizioni saranno altrettanto difficili in alcuni punti. Tutto sarà diverso, ma sono comunque entusiasta».

Test in Spagna per Toyota prima del Safari

Giacché i test fuori Europa sono vietati dai regolamenti FIA per il WRC, di recente il team (che schiererà anche la quarta Yaris WRC di Takamoto Katsuta nell’ambito del TGR WRC Challenge Program, con il giovane giapponese che ha raccolto ottimi risultati nelle ultime uscite nel Mondiale) ha svolto dei test sugli sterrati spagnoli. Commenta infine il team principal Latvala: «È fantastico che il Safari Rally e il Kenya ritornino nel WRC. Il rally sarà molto diverso da come era in precedenza, quando si correva su strade aperte e c’erano elicotteri per avvertire gli equipaggi del traffico in arrivo, ma ci aspettiamo comunque di affrontare alcune nuove sfide. Il Safari era l’evento più difficile del WRC, e anche se non sappiamo esattamente come saranno le strade, dobbiamo prepararci perché sarà una gara molto dura e difficile per le auto. È un nuovo territorio per noi come team e per tutti gli attuali piloti, ed è molto esaltante come cosa».

 

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