WRC | Tiziano Siviero: “Quest’anno al Rally Italia Sardegna i piloti si divertiranno”
La nostra intervista all'artefice del percorso della tappa italiana
Come abbiamo visto in precedenza oggi è stato presentato il programma del Rally Italia Sardegna 2018 ad Alghero, con un focus in particolare sulle attività collaterali che si terranno in città . Eravamo presenti anche noi di Motorionline e abbiamo approfittato dell’occasione per scambiare una veloce intervista con Tiziano Siviero, campione del mondo rally nel 1988 e 1989, quando divise da navigatore la Lancia Delta Integrale con Miki Biasion, ed oggi disegnatore del tracciato ufficiale della prova italiana WRC da alcune edizioni a questa parte.
Da circa due edizioni a questa parte la fisionomia del percorso del Rally Italia Sardegna è rimasta pressoché invariata, anche alla luce del successo di critica (team in testa) e pubblico: è questa la strada tracciata per il futuro?
Per il momento direi di sì, adesso vediamo se troviamo altri spunti per cambiare qualcosa o introdurre in futuro delle novità casomai pubblico e piloti si annoino: ma al momento sono tutti molto contenti per quello che abbiamo fatto in particolare l’anno scorso, con alcune migliorie e delle leggere modifiche per aumentare il gradimento.
Il maltempo fuori stagione che si è abbattuto ultimamente in questa parte della Sardegna ha influenzato o peggio stravolto il percorso da voi disegnato? E potrebbe influenzare la gara rispetto a come è stata concepita?
Escludendo della eventuale pioggia in gara, per niente: siamo riusciti infatti a ripristinare in tempo tutte le strade, a riportare tutto in condizioni perfette. Perciò se non piove in gara, siamo a posto: in caso contrario, se piovesse la situazione potrebbe diventare problematica.
Quindi gli sterrati del percorso sono a posto…
Perfetti. Ho fatto un giro per dare uno sguardo alle prove e direi che siamo al top.
Tra le speciali simbolo del Rally Italia Sardegna c’è il Monte Lerno, che nella prima edizione sfiorava i 60 km (59,13, per la precisione): quando si disegna un percorso con delle speciali così lunghe e massacranti, qual è la risposta dei piloti e team? Apprezzano la difficoltà e il livello della sfida o faticano ad accettarla?
Sta a noi decidere il grado di difficoltà , di conseguenza l’organizzatore si impegna a creare una sfida dal punto di vista sportivo. Evidentemente piloti e team non sono molto entusiasti di prove così lunghe perché basta un errore e sono fritti, e devono stare attenti a non sbagliare proprio quella speciale. Oggi comunque quella PS di Monte Lerno del 2014 l’abbiamo divisa in due, perché la prova omonima e la Monte di Alà sono divise da un piccolo percorso di trasferimento ma sostanzialmente attaccate, e il loro totale è circa di 60 km come allora [Monti di Alà di 28,52 km e Monte Lerno di 29,11 km, sommate, danno un risultato di 57,63 km cronometrati, ndr]. Abbiamo deciso di dividere la speciale proprio per evitare che un problema su una delle due PS possa condizionare la gara di tutti; alla fine comunque il concetto dei 60 km è rimasto, ma non essendoci assistenza tra le due nel caso i piloti dovessero sistemare la loro vettura per via di eventuali problemi nello stage precedente, alla fine il prodotto finale non cambia: è come se corressero un’unica, lunga speciale.
Tra l’altro, gli equipaggi arrivano da un Rally del Portogallo abbastanza massacrante…
Sì, un po’ i piloti sono stressati avendo avuto una serie di problemi nella tappa precedente, ma sono convinto che il Rally Italia Sardegna di quest’anno sarà bellissimo per loro: penso che si divertiranno molto.
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