WRC | Rally Turchia 2020, shakedown: in testa Neuville. I piloti preoccupati per le nubi di polvere sul percorso [VIDEO]
Tanak e Rovanpera seguono
Hyundai Motorsport riparte con il vento in poppa al Rally di Turchia, sebbene siamo ancora al livello dello shakedown (stasera le prime prove speciali con la gara vera e propria): in ogni caso, Thierry Neuville dopo tre giri da 4,70 km ciascuno della Asparan ottiene il primo posto con il miglior tempo di stamattina.
Rally Turchia 2020, shakedown: Neuville rischia ma ottiene il miglior tempo
«Sono strade incredibilmente difficili», ha commentato il belga, che nel secondo passaggio ha dovuto fare i conti con una sospensione posteriore destra della sua i20 Coupé WRC danneggiata, poi riparata in tempo per il terzo giro. «Lo shakedown era già molto difficile di suo, ma siamo sopravvissuti e siamo riusciti a trovare dei buoni assetti. Abbiamo bisogno di una serata al meglio stasera per iniziare il rally e non vedo l’ora che si cominci». Il pilota ottiene come miglior tempo un 3:23.4, conquistato proprio nel suo ultimo passaggio dello shakedown. «Sento che le strade sono molto più impegnative rispetto allo scorso anno – ha inoltre commentato il vincitore del Rallye di Monte Carlo 2019 -, molto più rischiose per le vetture. Gli organizzatori hanno lavorato sulle strade dall’anno scorso e ci sono molte grandi rocce. Non vorresti andare troppo piano nelle prime due prove, ma sai che correrai dei rischi andando veloce».
Rally Turchia 2020, il podio dello shakedown
Hyundai e Neuville tirano un sospiro di sollievo per ora, con il team che tra l’altro si ritrova il vincitore del Rally Estonia (là dove il belga si era dovuto invece ritirare) Ott Tanak secondo, a 1,2 secondi di ritardo dal compagno di squadra, ed a sua volta a due decimi di vantaggio dal terzo classificato, un sempre solido Kalle Rovanpera, migliore tra i Toyota. Il finnico stacca di un decimo di secondo l’altro pilota sulla Yaris WRC, Elfyn Evans, che sempre a sua volta è più rapido di due decimi di Sébastien Ogier, già vincitore del Rally di Turchia 2019 e quinto, a chiudere la tripletta Toyota in classifica. Da notare che il francese dovrà aprire le strade nella prima giornata di gara, e parliamo di sterrati totalmente diversi da quelli estoni, ovvero più rocciosi, lenti, insidiosi e rischiosi, come gli equipaggi hanno avuto modo di testare stamattina.
Rally Turchia 2020, il ritorno di Loeb, l’incidente di Greensmith e la top ten dello shakedown
Più distaccato Sébastien Loeb, terzo pilota Hyundai che torna dopo mesi (l’ultima partecipazione con la squadra risale al primo round di Monte Carlo del gennaio scorso). L’alsaziano deve ancora togliersi un po’ di ruggine addosso con la i20, seppur testata assieme al team recentemente in Grecia, e chiude sesto a 3,6 secondi da Neuville. La top ten dello shakedown di Asparan si conclude con il settimo tempo di Teemu Suninen, e qui entriamo nel territorio un po’ mesto degli M-Sport, ma al compagno di team Gus Greensmith è andata pure peggio: il già vincitore nel WRC2 Pro al Rally di Turchia dello scorso anno era partito bene, segnando il terzo miglior tempo nel primo giro, ma in quello successivo una foratura lo ha spedito fuori strada, con qualche leggero danno alla vettura (almeno a prima vista). Il britannico comunque chiude ottavo, ad un solo decimo di gap da Suninen.
Gus Greensmith y su navegante Elliot Edmondson se pegaron durante el skakedown del Rally de Turquía y cayeron a un barranco. Afortunadamente, sin consecuencias para la dupla británica. Su Ford no tiene daños importantes. #WRC #RallyTurkey pic.twitter.com/RwXpsZpc6s
— Mariano Iannaccone (@marianoiannacc) September 18, 2020
Al nono posto troviamo Pierre-Louis Loubet, sulla Hyundai i20 Coupé WRC del team cliente 2C-Competition, con lo stesso tempo di Greensmith, mentre al decimo si piazza Esapekka Lappi, M-Sport, a ben 5,4 secondi di ritardo da Neuville. Eyvind Brynildsen sulla Skoda Fabia Rally2 Evo si posiziona sulla vetta della categoria WRC2, mentre nel WRC3 troviamo al primo posto dello shakedown Marquito Bulacia, sulla Citroen C3 R5.
Nubi di polvere sul percorso: dal Rally di Turchia si corre ai ripari?
Intanto, c’è da fare i conti il livello di rischio di questo appuntamento dovuto in particolare alla polvere sollevata e che fatica a depositarsi, stando un po’ troppo sospesa: un problema chiaro ai piloti già dalle ricognizioni come ha ammesso Tanak su DirtFish. Perciò, la situazione riguardo questa particolare criticità verrà monitorata dai commissari di gara, sempre da quanto riporta il portale: si partirà con intervalli tra una vettura e l’altra di tre minuti, ma se sarà necessario si salirà a quattro. Lappi ha commentato: «Sarebbe meglio se avessimo cinque minuti [il pilota ha spiegato che ce ne vorrebbero dieci affinché il polverone si depositi e migliori la visibilità, ndr], ma poi ci vuole molto tempo per far partire tutte le vetture, allungando l’itinerario. Ma spingeremo comunque per questo».
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