Si è aperto nella notte italiana tra mercoledì 28 e giovedì 29 il Rally di Nuova Zelanda, terzultimo appuntamento del WRC 2022 sugli splendidi sterrati e paesaggi di questo territorio australe.
Rally Nuova Zelanda 2022, lo shakedown
Ovviamente si è cominciato con lo shakedown, che si è svolto lungo i 3,54 km della Inland Road, con il miglior tempo messo a segno da Kalle Rovanpera (che si gioca il match point per il titolo Piloti), seguito però ad un solo decimo da Thierry Neuville, uno dei pochi piloti ad aver avuto in passato esperienza della Nuova Zelanda. Terzo posto, con lo stesso tempo del compagno di squadra in Hyundai Motorsport, per Oliver Solberg, ed al quarto l’ultimo rappresentante sulla i20 N Rally1, ovvero Ott Tanak.
Tanak conquista la PS1
Proprio quest’ultimo ha invece conquistato il primo posto nella PS1 di Pukekawa – Auckland Domain, nella zona quindi della base del rally di Auckland. Nel circuito da 1,78 km (inizialmente su asfalto viscido a causa della pioggia, poi asciugatosi con la comparsa del sole) l’estone, unico rimasto a poter impensierire Rovanpera nella sua marcia verso il titolo, ha chiuso con un vantaggio di nove decimi su Craig Breen, autore di un buon inizio vista anche l’ottima partenza nello shakedown dove il pilota di M-Sport, per la prima volta in Nuova Zelanda, aveva strappato il miglior tempo nel primo giro.
Terzo a 1,6 secondi Neuville, quarto a 2 secondi dalla vetta Takamoto Katsuta, mentre al quinto posto si è posizionato Elfyn Evans, con un ritardo di 2,2 secondi. È stata invece una partenza un po’ stentata per Rovanpera, sesto a 2,6 secondi da Tanak ed autore di un errore nel compiere una delle ciambelle sul tracciato di gara. Il finlandese ha ammesso di sentire un po’ di pressione e che da domani (o meglio, da stanotte) sarà difficile aprire la strada nella giornata più lunga e difficile del rally. Tanak invece, con la consueta simpatia che lo contraddistingue, ha criticato il percorso della PS1 e ha detto di non pensare alla distanza in classifica con Rovanpera («Non è una cosa nelle nostre mani, non ci riguarda»). In seguito il team principal Jari-Matti Latvala sosterrà a DirtFish la necessità che il finlandese si mantenga lucido e concentrato, badando più a tenere a bada il rivale per il titolo che a vincere in Nuova Zelanda.
Settimo Gus Greensmith a 2,9 secondi, davanti al rientrante Sébastien Ogier (a 4,5 secondi dal primo posto, pagando l’apertura della prova) ed Oliver Solberg. Decimo la gloria di casa Hayden Paddon, sulla i20 N Rally2 e a 6,6 secondi dal primato, battendo di 2,1 l’altro pilota di casa Shane Van Gisbergen. Solo 17esimo (a causa di un errore simile a quello di Rovanpera) e con un ritardo di 13,7 secondi Lorenzo Bertelli, quota privata di M-Sport e al debutto sulla Ford Puma Rally1, condivisa con Lorenzo Granai (e non Simone Scattolin come si era detto inizialmente).
Il Rally di Nuova Zelanda non ci sarà nel WRC 2023
Intanto nella prima giornata del Rally di Nuova Zelanda è arrivata una notizia con i crismi dell’ufficialità, e che riguarda il calendario del WRC 2023. Ebbene, l’evento di Auckland non tornerà nel Mondiale il prossimo anno, come hanno confermato gli organizzatori. Il motivo dovrebbe ricondursi al fatto che la concorrenza, specialmente da parte di mete fuori dall’Europa, è tale da costringere una sorta di rotazione delle gare. Dal rally neozelandese comprendono questa politica e confidano in un ritorno nel 2024, come riporta Autosport. D’altronde, come ha spiegato l’amministratore delegato del WRC Promoter Jona Siebel, il campionato non vuole rinunciare a questo evento, fermo restando anche l’impegno da parte delle autorità locali e dal governo neozelandese.