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WRC | Ott Tanak lascia Hyundai Motorsport. Cosa succede adesso

Tanto tuonò che alla fine piovve: chiusa questa stagione del WRC 2022 si chiuderà anche l’avventura di Ott Tanak con Hyundai Motorsport. Un segreto di Pulcinella che ha assunto i crismi dell’ufficialità una volta terminato il penultimo appuntamento dell’anno, il Rally di Spagna dove l’estone ha ottenuto un modesto quarto posto.

Tanak motiva la sua decisione “personale”

È stato proprio l’estone ad aver preso questa decisione avvalendosi della facoltà di rescindere anticipatamente il contratto, ed anche questa non è stata certamente una sorpresa: da tempo, in particolare negli ultimi mesi, i rapporti si erano fatti tesi con l’ex campione WRC 2019 (con Toyota) che non perdeva occasione di polemizzare con l’auto, la squadra ed il co-capitano (diventato poi capitano a tutti gli effetti, come i fatti dell’Acropolis Rally hanno dimostrato) Thierry Neuville.

«Questa è una decisione personale e l’ho presa con attenta considerazione e rispetto per la squadra», ha spiegato ufficialmente Tanak, come riportano i media. «Sento di essere in una fase della mia carriera in cui ho bisogno di intraprendere una nuova sfida. Abbiamo avuto una buona collaborazione nelle ultime tre stagioni e sono orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto. Abbiamo lavorato duramente insieme per superare alcuni momenti difficili e, come abbiamo dimostrato quest’anno, ci siamo mossi nella giusta direzione. La seconda parte di quest’anno ha mostrato il livello di prestazioni che possiamo raggiungere quando le cose funzionano, ma per me è giunto il momento di qualcosa di nuovo. Ringrazio il team per la sua comprensione e auguro a tutti il ​​meglio».

Tanak e Hyundai, un rapporto ormai logoro

Ott Tanak è stato il colpaccio di mercato dell’ex team principal Andrea Adamo, che lo ingaggiò a fine 2019 per iniziare la collaborazione assieme al navigatore di fiducia Martin Jarveoja dalla stagione 2020. Le cose però non sempre sono andate benissimo, con l’estone incapace di ripetersi nella lotta per il titolo finendo terzo nel 2020 e quinto nel 2021. In questi tre anni spesso e volentieri il 35enne ha lottato con la vettura, prima la i20 Coupé WRC e poi la i20 N Rally1, lamentando problemi tecnici e di affidabilità. Due sole vittorie nel biennio 2020-2021, ma ben tre nel 2022, quando nella seconda parte della stagione il campione del mondo – che l’anno prima aveva firmato il rinnovo del contratto – sembrava aver ritrovato forma e serenità di un tempo.

Ma proprio mentre trionfava, sono iniziati gli scontri frontali con il team: citiamo il consiglio non richiesto al vicedirettore Julien Moncet, di fatto team principal dopo che Adamo alla fine del 2021 aveva salutato a sorpresa Hyundai (facendo mancare un punto di riferimento importante per Tanak), di tornare ad occuparsi del powertrain e lasciare il posto a qualcun altro; e poi gli screzi e le punzecchiature esplose di recente con Neuville, spesso nate da malintesi che lasciarono interdetto il povero belga (e anche qui, Adamo era invece riuscito a tenere i due galli nel pollaio senza beccarsi…), e i citati fatti dell’Acropolis, in cui il presidente di Hyundai in persona Sean Kim impose il non expedit nel rovesciamento delle gerarchie di un podio finale tutto all’insegna della squadra, con Neuville vincitore e Tanak secondo, nonostante quest’ultimo rispetto al primo si stesse giocando punti preziosi per la classifica Piloti, essendo l’unico che potesse contendere a Kalle Rovanpera il titolo che poi vinse (tocca ripetersi, ma ai tempi di Adamo probabilmente l’estone avrebbe avuto il via libera per prendersi la vittoria sugli sterrati greci). Infine, di recente altre frecciate, con l’estone che prima ha alluso al fatto che Neuville fosse ormai il team principal di fatto, organizzatore della line-up futura, e poi ha imputato al team i problemi che ha vissuto nella prima giornata di gara del Rally di Spagna al sistema ibrido. Nota bene: l’unità è fornita da un terzo, Compact Dynamics, quindi in teoria l’eventuale responsabilità è di questi ultimi.

Hyundai saluta Tanak: già in corso i lavori per la nuova squadra

Insomma, Tanak è diventato una mina vagante, una spina nel fianco di Hyundai. Che molto signorilmente, ha preso atto della decisione del proprio ex pilota una volta finita questa stagione: «La partenza di Ott ci rammarica, ma è una decisione che dobbiamo accettare e rispettare», ha commentato Moncet. «È senza dubbio uno dei migliori piloti del rally mondiale, e abbiamo avuto la fortuna di vivere in prima persona le vittorie che abbiamo ottenuto insieme in tre stagioni. Abbiamo vissuto un po’ delle montagne russe. Il nostro primo anno di lavoro insieme è stato colpito dalla pandemia; quest’anno abbiamo affrontato una nuova serie di regolamenti ibridi che sono stati sicuramente impegnativi. Ott ha dimostrato una vera leadership per spingere se stesso e la squadra a trovare miglioramenti e tornare a vincere. Di recente, abbiamo ottenuto uno slancio positivo con la nostra Hyundai i20 N Rally1. Ci mancherà, ma è anche un’opportunità per riorganizzarci e ricostruirci. Stavamo già valutando seriamente la composizione dello schieramento per il 2023, quindi questa decisione, pur non essendo quella che volevamo, ci apre diverse possibilità mentre ci prepariamo per la prossima stagione. Auguriamo a Ott e Martin il meglio per il loro futuro».

Gli scenari che si aprono

Considerazioni e domande finali. Tanak ha un contratto sino alla fine della stagione, lo onorerà oppure salterà il Giappone, come ha fatto lo scorso anno con l’ultimo appuntamento, l’ACI Rally Monza (dove diede forfait però per problemi personali)? E dove si accaserà nel 2023? Se escludiamo il pettegolezzo su un ritiro, che ci sembra una boutade senza basi solide, gli indizi portano tutti a M-Sport, desiderosa di innesti di esperienza e di un rilancio (ma al tempo stesso costretta a fare i conti con ristrettezze di budget). Ed infine, anche Hyundai vuole una squadra di piloti navigati dopo essersi sbarazzata (a sorpresa) del giovane Oliver Solberg: accanto a Neuville e a Dani Sordo, chi sarà il terzo pilota? Gli ex Andreas Mikkelsen, Craig Breen ed Hayden Paddon, l’outsider Kris Meeke o la soluzione interna Teemu Suninen, attualmente impegnato con la i20 N Rally2 nel WRC2? C’è solo un sedile a disposizione, o meglio uno e mezzo visto che Sordo farà otto gare sulle presumibili quattordici del WRC 2023: ipotizziamo Suninen in alternanza con lo spagnolo, e uno degli altri quattro citati a tempo pieno. E Neuville, in Hyundai Motorsport sin dal 2014, sempre più fidata bandiera e punto fermo.

Luca Santoro:
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