WRC | “La Hyundai i20 N Rally1 non è un fallimento”. Ma si studiano correzioni

Hyundai corregge il tiro della i20 N Rally1

Visti i problemi di affidabilità dovuti al ritardo con cui si è lavorato sulla vettura, Hyundai Motorsport è all'opera per migliorare la i20 N Rally1. Ma la situazione non dovrebbe cambiare radicalmente prima di maggio
WRC | “La Hyundai i20 N Rally1 non è un fallimento”. Ma si studiano correzioni

L’avvio a tinte horror della stagione 2022 nel WRC di Hyundai Motorsport ha messo in croce un team che sta vivendo un momento molto delicato, tra l’addio di figure apicali come il team principal Andrea Adamo ed il responsabile Customer Racing Andrew Johns e i problemi tecnici riscontrati dalle i20 N Rally1 schierate al Rallye di Monte Carlo, primo round del campionato.

“La Hyundai i20 N Rally1 non è un fallimento, ma dobbiamo recuperare sui rivali”

Julien Moncet, vicedirettore del team, ha però voluto puntualizzare in merito all’auto: «No, non è un fallimento. Abbiamo visto che la vettura è in grado di mettere a segno dei tempi competitivi, quindi non è un fallimento. Siamo partiti un po’ tardi rispetto agli altri. Abbiamo avuto meno tempo per omologare tutto, quindi di sicuro non è un fallimento ma dobbiamo recuperare questo tempo perso», ha spiegato su DirtFish

I vari inghippi visti al Monte Carlo – dal fumo prodotto dal carburante che ha tormentato Oliver Solberg ai danni subiti dall’auto di Ott Tanak, passando per le sfighe in sequenza di Thierry Neuville, unico a concludere la gara nonostante vari problemi tra cui uno notevole all’ammortizzatore – sono il frutto avvelenato del ritardo con cui Hyundai ha dato l’ok ai nuovi regolamenti ibridi, iniziando il lavoro vero e proprio sulla Rally1 mentre i rivali erano già a buon punto. Urge quindi recuperare ancora del terreno, e qualcosa inizia a muoversi con la novità della nuova base per i test nella zona di Jämsä, in Finlandia, con condizioni simili a quelle di gara.

“I cambiamenti potrebbero arrivare per il Rally di Portogallo”

Ma ci vorrà un po’ prima di invertire la rotta, ha avvisato Moncet sempre su DirtFish: «Il processo di miglioramento in termini di affidabilità e prestazioni richiederà tempo. Saremo in grado di vedere qualche miglioramento in Svezia [secondo round stagionale, previsto la prossima settimana, ndr], ma è un lungo processo prima di arrivare dove dobbiamo essere. Ci sarà molto tempo tra Svezia e Croazia [prevista quest’ultima ad aprile, ndr] e questo ci aiuterà».

Il vicedirettore quindi entra nello specifico: «Ci sono alcune cose di cui abbiamo bisogno dell’omologazione per poter cambiare. Ci sono due livelli diversi: le parti che possiamo modificare ora perché non sono omologate, e quindi potremmo vedere miglioramenti in Svezia e Croazia, e dall’altra dovremo invece aspettare ancora un po’ per qualche ulteriore messa a punto dove dobbiamo omologare nuove parti. Perciò, ci auguriamo di avere un un quadro migliore in Portogallo», quarto round che si svolgerà a maggio.

“Dobbiamo dare la priorità nelle modifiche da fare”

C’è però un numero limitato di modifiche nel corso della stagione, perciò «non possiamo cambiare tutto», si sbilancia Moncet. «Stiamo raccogliendo tutte le nuove idee e dovremo valutare quali sono le migliori, anzitutto in termini di affidabilità e prestazioni. Dovremo ancora una volta dare la priorità: abbiamo più idee che joker concessi dai regolamenti FIA. Dobbiamo puntare su quelli con il miglior potenziale. Ma non sappiamo ancora quali esattamente».

Insomma, c’è da lavorare, ma la coperta concessa dalla FIA è troppo corta rispetto alle esigenze di Hyundai. Conclude Moncet, guardando comunque al bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo cinque joker per il telaio, tre per il motore. […] E ne abbiamo alcuni dal lato dell’elettronica del software. Tutto sommato, è un buon numero».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

 

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