WRC | Incidente di Greensmith, la FIA riconosce delle procedure non corrette

Il caso dell'incidente di Greensmith

Gus Greensmith ed il suo copilota Jonas Andersson non sono stati aiutati dagli steward dopo un incidente avvenuto al Safari Rally: ne é nato un caso dai contorni grotteschi. I video
WRC | Incidente di Greensmith, la FIA riconosce delle procedure non corrette

Nella marea di imprevisti ed incidenti (nessuno grave, per fortuna) occorsi al Safari Rally appena conclusosi c’è stato anche quello subito da Gus Greensmith nella PS8 di Soysambu 1, che ha aperto la seconda giornata di gara. Nel sinistro il britannico di M-Sport si è ribaltato su un fianco con la Ford Puma Rally1 dopo una curva a destra, distruggendo il parabrezza e buona parte dell’aerodinamica anteriore. Sia il pilota che il navigatore Jonas Andersson sono usciti incolumi dall’incidente.

La ricostruzione dei fatti dopo l’incidente di Greensmith

Perché ne parliamo? Per il fatto che è successo uno spiacevole qui pro quo con i commissari di gara lì presenti, che sono rimasti praticamente imbambolati mentre l’equipaggio usciva a fatica dall’abitacolo, direttamente dal parabrezza sfondato non avendo aiuto alcuno. Greensmith, sbucando a fatica, vede gli steward e li appella con un eloquente «una cosa dovevate fare!» (ma detto in maniera più truce: «You had one f*cking job!»), richiamandoli alle loro responsabilità, come si vede nel video caricato sui social qui di seguito.

Ne è nata insomma una incomprensione che ha generato qualche imbarazzo alla FIA dopo aver esaminato il caso. In altri video, come il secondo di risposta a quello caricato qui sopra, si assiste ad una situazione un po’ caotica a seguito dell’incidente, con un uomo con la pettorina del Meteo Crew che si avvicina e grida ai commissari «push the car!», cioè aiutate questi disgraziati a rimettere sulle ruote la vettura. Una steward con pettorina azzurra con su scritto “post chief” nel frattempo cerca di bloccare eventuali curiosi affinché non si avvicinino all’auto incidentata, ma in realtà vediamo delle persone (evidentemente più a conoscenza del mondo rallistico) che vogliono andare sul luogo dell’impatto per aiutare Greensmith ed Andersson. Alla fine un manipolo di volenterosi aiuterà i due a rimettere la Puma sulle proprie ruote, il tutto condito dalla presenza di diverse guardie armate in mimetica un po’ imbambolate. Chicca finale: in un video si vede una persona (farà parte del team M-Sport? Dubitiamo) che nel caos generale si porta via pure una parte dell’aerodinamica (forse il passaruota) della Puma. Magari per toglierla dalla strada, chissà.

Vogliamo credere che gli steward lì presenti abbiano dato sfoggio di un eccesso di zelo, visto che per i nuovi regolamenti del WRC 2022 non ci si può avvicinare alle Rally1 ibride se la spia dell’unità elettrica non è verde fissa. Ma in ogni caso l’ultima parola spetta alla FIA, che ha appunto ravvisato una certa inadeguatezza nell’ottemperare alle norme di sicurezza. 

Il comunicato della FIA: “Non sono state seguite le procedure”

DirtFish ha ottenuto una dichiarazione in esclusiva da parte delle fonti federali, che qui vi riportiamo: «In seguito all’incidente dell’auto n. 44 sulla SS8 del Safari Rally Kenya, lo staff di sicurezza dell’evento ha svolto ieri, sabato 25 giugno, un’indagine sull’incidente e in particolare sulle circostanze che hanno portato al ritardo dell’assistenza fornita all’equipaggio. L’indagine concluso che la procedura corretta per la gestione di un incidente di questo tipo non è stata seguita nel caso di specie».

Quindi si legge: «Alle 08:30 l’auto è cappottata, registrando un impatto iniziale di 5G e fermandosi su un lato. L’equipaggio, rimasto illeso nell’incidente, ha premuto rapidamente il pulsante OK sul sistema di localizzazione ma non è riuscito a scendere dall’auto attraverso la portiera; senza l’assistenza dei commissari ha rimosso il parabrezza per uscire dall’auto. Si noti che durante l’incidente che ha coinvolto l’auto n. 44 sulla SS8, il sistema ibrido ha funzionato correttamente, con lo stato di sicurezza visibile tramite le luci sull’auto. Gli organizzatori della FIA e del Safari Rally Kenya considerano la sicurezza di tutte le persone coinvolte nell’evento come la priorità numero uno». Viene poi specificato che lo staff delegato alla sicurezza della FIA è stato in contatto con tutti i responsabili impegnati su questo aspetto del Safari per far comprendere l’importanza delle luci verdi, ad indicare la possibilità di potersi avvicinare all’auto senza rischi. «Una luce verde fissa visualizzata sulla parte anteriore o laterale dell’auto significa che l’auto è sicura da toccare, i commissari possono avvicinarsi ad essa e supportare gli equipaggi secondo necessità».

Il comunicato conclude, scaricando la patata bollente sull’organizzazione dell’evento: «La FIA, con il supporto e la stretta collaborazione di tutti gli organizzatori degli eventi WRC, ha lavorato duramente per fornire materiale educativo, briefing e sensibilizzazione degli spettatori per garantire che tutti coloro che entrano in contatto con le nuove auto ibride Rally1 possano farlo in sicurezza. Tuttavia, riconosciamo che siamo ancora nei primi mesi di lavoro con queste vetture nel WRC e che concorrenti, commissari, media e fan continuano a progredire nella loro comprensione sul come vada gestita questa nuova era. Vogliamo ringraziare gli organizzatori del Safari Rally Kenya per la loro rapida azione nell’affrontare questo problema per garantire un ambiente sicuro a tutti coloro che vengono a godersi il rally».

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