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WRC | Imprevisti con l’ibrido delle Rally1, la FIA scende in campo

I primi due appuntamenti del WRC 2022 hanno messo in scena le nuove Rally1 ibride, ma al netto delle prestazioni offerte c’è stato qualche intoppo con questa nuova tecnologia. D’altronde, parliamo non tanto di una novità del mondo automobilistico, già entrata a regime con le vetture di serie, ma del mondo rally e della sua relativa implementazione: ad appena due gare del Mondiale mandate in archivio era logico aspettarsi qualche inghippo e una conseguente necessità di assestamento, non solo a livello tecnico ma anche regolamentare.

L’ibrido e i regolamenti: il caso del Rally di Svezia

Ci riferiamo ai casi avvenuti in particolare al Rally di Svezia, e che hanno colpito la Hyundai i20 N Rally1 di Ott Tanak e la Toyota GR Yaris Rally1 di Elfyn Evans, che hanno forzato i propri piloti al ritiro nel mentre stavano lottando per un podio (come minimo) a causa di un malfunzionamento delle spie luminose che segnalano se l’unità ibrida è a posto o meno. Se sono spente o rosse, bisogna abbandonare l’auto e consegnarla allo staff della FIA e del fornitore ufficiale dell’ibrido Compact Dynamics per l’ispezione: e pazienza se tutto il resto del veicolo funziona regolarmente.

Il Consiglio Mondiale del Motorsport affronterà la questione dell’ibrido e i regolamenti WRC 2022

Questo in estrema sintesi il busillis che la FIA, su richiesta degli stessi team ufficiali e piloti, deve sciogliere, agendo sul regolamento e facendo sì che possa essere meno restrittivo e più flessibile (per quel ritiro Evans forse si potrebbe giocare le possibilità di vittoria del titolo, per dire, più di Tanak). Se ne discuterà questo sabato nella riunione del Consiglio Mondiale del Motorsport, come ha annunciato ad Autosport il nuovo responsabile del settore rally nella Federazione internazionale Andrew Wheatley, fresco di nomina.

«Il Rallye di Monte Carlo è stato un evento davvero fantastico, l’ibrido ci ha messo davanti qualche sfida ma la Svezia è stata più complicata: non c’è dubbio che quello che è successo ad Ott sia stato al centro della nostra attenzione perché non è stato qualcosa di chiaro», ha spiegato Wheatley. «Normalmente, quando vedi un problema gli ingegneri possono dirti molto rapidamente che si tratta di A, B o C. Con Ott non è stato chiaro e continua ad essere oggetto di una analisi molto approfondita. Capiremo quali sono state le conseguenze e al Consiglio Mondiale del Motorsport di questo fine settimana faremo alcune proposte per poter lavorare sia sul lato sportivo che su quello tecnico. Ciò ridurrà l’impatto di ciò che accadrà in futuro, e speriamo che entro sabato saremo in grado di condividere alcuni dei risultati di ciò che il Consiglio avrà deciso».

“Si possono apportare modifiche ai regolamenti”

Wheatley ha ammesso poi che l’ibrido si presta a scenari con qualche incognita: «Cerchi di anticipare quante più opzioni possibili, ma non le coprirai mai tutte. In Svezia l’ultimo giorno ci siamo seduti con i team per capire come possiamo migliorare i processi di sicurezza. In secondo luogo, dal lato tecnico dobbiamo sapere quale sia stato il problema e come risolverlo, e in terzo luogo, dal lato sportivo, possiamo apportare modifiche al regolamento sportivo in modo da non creare i problemi avuti da Ott». Quindi il dirigente FIA ha concluso: «Sono abbastanza fiducioso. La chiave è assicurarsi che tutte le parti interessate comunichino il più possibile e manteniamo il canale aperto. Dobbiamo assicurarci di prendere le misure adeguate per continuare ad imparare e ad evolverci».

Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing

Luca Santoro:
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