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WRC | Hyundai coglie il podio con il “solito” Neuville al Rally Croazia

Il Rally di Croazia di Hyundai Motorsport è stato un ottovolante di momenti positivi a cui sono seguiti altri decisamente meno, in cui a fare la differenza è stata principalmente la scelta delle gomme in una gara, la prima su asfalto dell’anno e se vogliamo dal Rally di Germania 2019, in cui il fondo era di difficile interpretazione, con uno scarso grip dovuto alla polvere, un po’ di terra, foglie e quant’alto depositatosi sulla superficie.

Neuville per la terza volta di fila terzo

Ancora una volta Thierry Neuville e il suo copilota Martijn Wydaeghe (la cui collaborazione nell’abitacolo sta dando i frutti) si piazzano sul podio, e per la precisione al terzo posto con un ritardo di otto secondi: stesso risultato ottenuto anche negli altri appuntamenti precedenti, all’anima della costanza. Il belga è stato protagonista per tutto il rally del triello con i due rivali di Toyota Gazoo Racing, ovvero il poi vincitore Sébastien Ogier ed Elfyn Evans: balzato in testa nella prima giornata, dove ha aperto le strade a seguito del ritiro di Kalle Rovanpera, Neuville ha goduto della scelta di quattro Pirelli hard e due soft, ma ha dovuto cedere lo scettro ad Ogier il giorno dopo, con le soft che invece in quel frangente non hanno ripagato. L’equipaggio belga è arretrato così al terzo posto, senza avere la possibilità di sovvertire uno svantaggio comunque abbastanza contenuto rispetto ai due Toyota in testa. Infine, nell’ultima giornata, spinge quanto può con la Hyundai i20 Coupé WRC, vince una prova speciale ma canna nella Power Stage, sbagliando una intersezione e perdendo circa tre secondi e mancando la vittoria nella prova che mette a disposizione punti bonus (tanto per cambiare, pure lì finisce terzo). «Abbiamo fatto del nostro meglio per tutto il weekend, spingendo al massimo e al limite delle prestazioni della vettura. Fino alla Power Stage, non ci siamo mai arresi in quella che era una battaglia molto serrata per la vittoria. Ci siamo goduti il ​​rally e Martijn ha fatto un ottimo lavoro», ha commentato Neuville.

Tanak “fuori dalla zona di comfort”

Ott Tanak debuttava con la i20 Coupé WRC in una gara mondiale su asfalto, e dopo un inizio abbastanza promettente ha pagato la scelta di correre il primo giorno con cinque hard. Da lì, il suo rally non si è più rialzato, gareggiando per difendere il quarto posto, dove poi chiude ad un minuto e venticinque di ritardo, e dal quale non si è schiodato sino alla fine. Un fine settimana in cui l’estone non si è trovato insomma a suo agio, senza poter esprimere al meglio il potenziale della i20 WRC come aveva dichiarato alla vigilia del Rally della Croazia. «Questo non è stato il livello di prestazioni che ci saremmo aspettati o che avremmo sperato in questo rally. Mi piacciono i rally su asfalto, ma per tutto il fine settimana sono stato molto fuori dalla mia zona di comfort. Semplicemente non le cose non sono andate naturali e ci è mancato il vantaggio prestazionale di cui avevamo bisogno. È chiaro che c’è un lavoro da fare per me – ha dichiarato Tanak, che assieme a Neuville aveva di recente partecipato al Rallye Sanremo con la i20 WRC proprio per prepararsi al meglio sugli asfalti -, ma possiamo trarre qualche consolazione dal lavoro che Thierry ha svolto questo fine settimana».

Le difficoltà di Breen

Settimo a quasi quattro minuti e mezzo di ritardo Craig Breen, che disputa una prima giornata nella media, per poi pagare dazio nella prova che ha aperto la tappa successiva, subendo una foratura che gli ha fatto perdere due minuti. Un gap che ha poi compromesso il resto della sua gara, in cui ha pesato anche qualche difficoltà di set-up: parziale consolazione il secondo posto nella Power Stage, ma certamente il Croazia non è andato nella direzione sperata dall’irlandese. «Alla fine ci è voluto parecchio per trovare la fiducia con la vettura – ha commentato il pilota sul suo canale Telegram – ma sono felice del secondo posto nella Power Stage».

Adamo: “Neuville avrebbe potuto vincere”

Il team principal Andrea Adamo, come suo costume, si era preso la responsabilità nelle scelte sbagliate delle gomme facendo da parafulmine sulla squadra, e su cui è poi ritornato a fine gara: «Penso che senza l’errore con la selezione degli pneumatici sabato, e vedendo quanto è stato veloce Thierry per tutto il fine settimana, avrebbe potuto essere ancora più vicino ai primi e forse avrebbe anche potuto conquistare la vittoria. Guardando agli aspetti positivi, la squadra ha lavorato molto duramente e sono contento perché la vettura si è dimostrata competitiva. Forse dobbiamo migliorare la nostra gestione della strategia perché la lotta resterà serrata per il resto della stagione e ogni piccolo errore verrà amplificato e punito molto più duramente». Intanto, nella classifica costruttori c’è ancora da rincorrere il primo posto occupato da Toyota Gazoo Racing, avanti di 27 punti rispetto a Hyundai dopo il Rally di Croazia.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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