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Tra WRC ed ERC potrebbero esserci in futuro maggiori sinergie

Com’è di dominio pubblico, dal prossimo anno il WRC Promoter si occuperà anche dell’ERC, gestendone gli aspetti commerciali ma non solo. Tra Mondiale ed Europeo Rally si va sempre di più verso una maggiore sinergia (e sarebbe pure ora), grazie anche all’ulteriore spinta data dal condividere lo stesso soggetto promozionale dal 2022.

La riorganizzazione di classi e categorie nel WRC e nell’ERC

Sempre dal prossimo anno la FIA attuerà una riorganizzazione delle categorie in competizione di entrambi i campionati, ad esclusione del massimo livello delle World Rally Car, che diventeranno Rally1 ibride, e che fanno storia a sé. Ma nei gradini inferiori, dal nuovo WRC2 e WRC3, divisi a loro volta nelle sottosezioni Open e Junior, passando poi all’ERC, ci sarà una maggiore razionalizzazione delle classi in modo anche da accogliere la nuova Rally3 (altro coniglio tirato fuori dal cilindro della FIA) e favorire anche una più sensata gradualità che dovrebbe rendere il campionato europeo sempre più una serie di ingresso verso la controparte mondiale.

Gli eventi ERC potrebbero ambire ad entrare nel WRC

Simon Larkin, Event Director per WRC Promoter, ha aperto però anche alla possibilità di una maggiore interazione tra WRC ed ERC anche in merito agli stessi appuntamenti. Il piano è quello di consentire alle gare europee di crescere sino a potersi guadagnare la possibilità di entrare a far parte del campionato del mondo, un po’ come abbiamo visto di recente con l’Ypres Rally, per fare un esempio (in tal caso, potrebbe sperare anche il Rally di Roma Capitale, spesso dato in predicato di fare il proprio ingresso nel Mondiale, Rally Italia Sardegna permettendo). «Crediamo in una scala in progressione che prevede un percorso di carriera dall’ERC al WRC», ha spiegato Larkin ai colleghi di DirtFish, che però ha anche precisato: «Non abbiamo intenzione di unire i calendari. Non è di questo che si tratta. Proprio come l’ERC sarà il trampolino di lancio per piloti e copiloti che passeranno al WRC, sarà lo stesso per gli eventi. Vogliamo lavorare con governi che sostengono eventi in Paesi come, ad esempio, Ungheria, Lettonia e Polonia e offrire un ritorno ancora maggiore sul loro investimento. Fondamentalmente, il piano sarebbe investire in un round ERC per un determinato numero di anni, costruendo l’infrastruttura e l’esperienza dell’evento verso la destinazione di un round WRC. Questa deve essere la strada da seguire: i governi otterranno un maggior valore e gli eventi nell’ERC cresceranno di livello verso il campionato del mondo».

“Il prossimo anno non ci saranno grandi cambiamenti nel calendario ERC”

Per far ciò servirà anche una miglior copertura mediatica, sulla scorta di quanto ha fatto il WRC Promoter lanciando il servizio streaming di successo WRC + All Live, formula replicata di recente anche con il Mondiale Rallycross (altra acquisizione da parte del Promoter del Campionato del Mondo Rally) con il canale dal funzionamento simile RX+. «Vogliamo far crescere la statura dell’ERC non solo nei Paesi ospitanti, ma anche nell’intera regione. Rispettiamo ed ammiriamo ciò che Eurosport [il promoter del campionato continentale dal 2013 sino all’attuale stagione, ndr] ha fatto nel corso degli anni, ma ci sentiamo pronti a partire da queste basi utilizzando la nostra conoscenza della produzione dei contenuti e dei broadcaster del WRC», ha spiegato Larkin. Nel frattempo, comunque, il breve periodo non sarà all’insegna di grandi rivoluzioni, almeno nel calendario, dove potrebbero essere confermate alcune gare con contratti già in essere con Discovery, che controlla Eurosport. «La stabilità è la chiave per il prossimo anno», sentenzia in conclusione il dirigente del WRC Promoter.

Luca Santoro:
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