WRC | Elfyn Evans: “Ripartirò con la stesso spirito di inizio campionato. Ogier resta? L’importante è la parità in squadra”
E Tommi Makinen pensa alle incognite del WRC 2020
Toyota Gazoo Racing scalda i motori per riprendere il filo del discorso nel WRC, in (ri)partenza dal Rally Estonia del 4-6 settembre. Tra i piloti più attesi c’è sicuramente Elfyn Evans, autore di un bruciante avvio di stagione che l’ha portato ad ottenere splendidi piazzamenti nei primi tre round del 2020, compresa la vittoria al Rally di Svezia ed il secondo posto nel campionato a soli otto punti di distanza dall’attuale leader nonché compagno di squadra, Sébastien Ogier.
Elfyn Evans: “Non farò tattiche, penserò gara per gara”
Il brutto anatroccolo (se mai lo sia stato, al limite sino a quest’anno ce lo ricordavamo come onesto uomo squadra e nulla più) sembra sia diventato un cigno capace di lottare con piena facoltà per il titolo mondiale. Ai microfoni di DirtFish il gallese però ammette che la stagione che si sta per riaprire sarà molto incerta, al di là del coronavirus che rimane una spada di Damocle che pende sulla testa del campionato. «Ci sono molte incognite all’orizzonte. Abbiamo nuovi rally ed eventi sul finire della stagione, in cui non sappiamo molto delle condizioni. Certamente, non credo che la gente penserà troppo a cose tipo chi scatterà per primo nell’ordine di partenza o cose del genere», afferma Evans, sentenziando inoltre: «Per quanto mi riguarda, proseguirò come ho iniziato l’anno, concentrandomi su ogni evento così come arriva e senza pensare troppo in là . Si tratta di dare tutto al momento». Un concetto, l’andare passo per passo senza porsi traguardi troppo ambiziosi, già espresso effettivamente qualche mese fa, quando il campionato era in pieno svolgimento.
“Ogier porta molto alla squadra. Abbiamo tutti lo stesso trattamento”
Insomma nessun calcolo da parte del pilota sulla Yaris WRC, ma un approccio (reale o presunto) gara per gara. Ed il fatto che Ogier, molto probabilmente, rimarrà in Toyota anche il prossimo anno recedendo dai suoi propositi di ritiro nel 2020, non scompone Evans più di tanto, che ha già condiviso la squadra con il francese ai tempi di M-Sport. «È un ragazzo intelligente e sarò abbastanza felice se deciderà di rimanere. Ma allo stesso tempo, non sono eccessivamente preoccupato se decide di prendersi il suo tempo. Porta molto alla squadra in termini di esperienza e sa come motivare le persone e ottenere il meglio dal team e dalla vettura», spiega il gallese in merito al contributo di Ogier.
Per Evans ciò che «probabilmente» conta è che sia alla pari del sei volte campione del mondo, parlando dei ruoli in squadra. «In questo momento è fantastico, tutto è uguale e abbiamo tutti lo stesso trattamento: questo è più importante per me. Non importa se ho Séb come compagno di team, Thierry [Neuville] o qualche ragazzino che viene inserito nella squadra: fintanto che abbiamo tutti le stesse possibilità , sono felice. [Ogier] è un sei volte campione del mondo, quindi è un buon riferimento, ma non è l’unico. Il livello è comunque alto, non è come se il WRC fosse una corsa dove domina una solo, ma [Ogier] aggiunge sicuramente credibilità al campionato».
Makinen: “La sensazione di vincere il titolo sarà la stessa anche quest’anno, se riusciremo a mantenere le gare”
Campionato su cui però, abbiamo detto pesano delle incertezze sia sportive che extrasportive. Riguardo queste ultime ha espresso le proprie preoccupazioni, sempre su DirtFish, il team principal di Toyota Gazoo Racing Tommi Mäkinen. Sappiamo che il Covid è tutto fuorché estinto, ma anzi l’entità dei contagi sta tornando nuovamente a mettere pressione un po’ in tutto il pianeta: una situazione che allunga un cono d’ombra anche sul WRC e sulle sue gare, che a differenza di quelle su pista è più difficile renderle a porte chiuse. «Comprendo che [il WRC Promoter e la FIA] vogliamo disputare quanti più rally possibili – ha commentato Mäkinen – e l’unico modo per mantenere vivo [il campionato] è prendere il più tardi possibile [le decisioni]. So solo che è molto, molto difficile. Sono tempi difficili a causa del coronavirus, è una grande sfida. Idealmente vorremmo una stagione completa, ma se siamo ancora in grado di fare la stagione autunnale completa per tutti i rally che abbiamo pianificato [ricordiamo che sono previsti due eventi di riserva, il quasi certo Ypres Rally in Belgio e una ancora fumoso appuntamento in Croazia, ndr], allora questo ci terrà occupati e sono sicuro che nessuno ricorderà più la primavera che è stata una lunga vacanza per noi. La sensazione di vincere il titolo sarebbe la stessa».
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