WRC | La disillusione di Evans: “Il campionato è quasi deciso, ma mantengo un approccio competitivo”
Evans ed il confronto con Ogier
Conclusi i test in vista dell’Acropolis Rally del prossimo 9-12 settembre, gli equipaggi di Toyota Gazoo Racing si preparano ad affrontare il nono appuntamento del WRC 2021 che li riporterà ad affrontare una gara su sterrato non veloce e più aspro rispetto al recente Rally Estonia.
Chi intanto inizia ad avere un po’ di pressione all’interno della squadra è Elfyn Evans, che si sta giocando gli ultimi appelli per sperare nella conquista del titolo già sfiorato nel 2020, e come allora Sébastien Ogier, attuale leader in classifica con 38 punti di vantaggio sul compagno di team, rappresenta il suo più grande ostacolo a questa ambizione. Ma rispetto alla stagione precedente, il gallese pare non avere quel tocco magico che lo proiettò tra i favoriti per il trionfo oltre a ricevere l’etichetta di rivelazione del 2020.
“Il campionato è quasi deciso, ma la mia mentalità resta competitiva”
Non si sa se per tattica o perché ci creda veramente, ma sta di fatto che Evans ritiene terminata la sua corsa al titolo, affermando sulle pagine di DirtFish di essere rassegnato sino ad un certo punto all’idea di laurearsi, se va bene, come vicecampione: ma non del tutto, perché ha anche messo in chiaro il fatto che i suoi prossimi appuntamenti da qui alla fine del WRC 2021 non saranno certo all’insegna della remissività.
«Le mie aspirazioni si basano sul fatto che debbo ancora fare del mio meglio, perché penso che se vuoi ottenere buoni risultati, devi avere questo approccio. È essere ultra-competitivo ed è così che deve essere. Certo sappiamo che il campionato è abbastanza se non deciso, almeno sembra sempre più così. Su questo siamo realistici, diciamo, ma non cambia la mia mentalità in quanto tale», ha spiegato il pilota gallese.
Il confronto con Ogier
Che tenga le sue carte ancora ben coperte? Chissà, 38 punti in quattro round non sono una voragine, ma il punto è che si trova davanti uno come Ogier che anche quando non vince comunque non dimentica di essere costante (come si è visto all’Ypres Rally) e, quando invece è in forma, non ce n’é per nessuno. All’Acropolis aprirà le strade, è vero, e su sterrato questo rappresenta uno svantaggio: ma il blasonato campione francese soprattutto quest’anno ha dimostrato di non soffrire questa posizione di partenza, come dimostrano le vittore al Rally Italia Sardegna (dalle strade simili a quelle dell’Acropolis) o al Safari Rally, dove per altro debuttava.
Evans e la mancanza di rendimento nelle ultime gare
Evans invece non solo è insidiato da un redivivo Thierry Neuville per Hyundai Motorsport, a pari punti con lui in classifica, ma in questa stagione a parte l’unico successo raccolto in Portogallo e i tre podi a Monte Carlo, Croazia e in Italia si è generalmente mantenuto su una certa medietà, senza mai incidere più di tanto come dimostrano le ultime tre gare affrontate, soprattutto il Kenya e l’Estonia. «L’inizio dell’anno è partito piuttosto forte, e abbiamo ottenuto qualche risultato essendo abbastanza costanti, diciamo. Tuttavia, il ritmo era buono e ho vinto molte prove speciali. Questa volta, o comunque negli ultimi rally, ovviamente non è stato così», ha riconosciuto il gallese di Toyota.
«Ovviamente con un buon avvio di stagione arriva anche la questione dell’ordine di partenza, che ovviamente non ha aiutato in alcuni rally, ma non è tutto qui. Ma sì, semplicemente non ho dato fuoco alle polveri andando a tutta con la vettura. Non c’è proprio un motivo dietro, ma ovviamente dobbiamo cercare di stare in testa». Forse la chiave è un feeling minore con la Yaris WRC 2021 rispetto a quella che guidava nel 2020: in ogni caso, la matematica non condanna ancora Evans, nonostante un (apparente) stato d’animo rassegnato.
Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing
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