Da predestinato a sorpresa in negativo della stagione: questa la parabola, o meglio la china discendente che ha intrapreso Oliver Solberg nell’attuale stagione. Su di lui sono esondati fiumi di inchiostro che lo hanno incoronato campionissimo prima del tempo, magnificando il suo talento che a quanto pare era ancora al massimo potenziale.
Quando Oliver Solberg era un predestinato
Intendiamoci, per impressionare il giovane svedese ha impressionato (qui parliamo in senso positivo). Neanche maggiorenne (a 17 anni, per la precisione) e al suo debutto su terra con una vettura R5 (primo anno con cui ci gareggiava, ad appena la sua terza stagione nei rally) ha sbaragliato una concorrenza europea molto più navigata di lui vincendo nel 2019 il Rally Liepāja, valido per l’ERC e a bordo della Volkswagen Polo GTI. Concederà il bis l’anno dopo, e nel frattempo macinerà risultati molto interessanti anche nel Mondiale, in particolare nel WRC3 dove ha vinto in Estonia nel 2020, nella stessa stagione in cui si è laureato campione europeo ERC1 Junior. Skoda Motorsport ha poi messo gli occhi sul giovane Oliver Solberg, ma la grande occasione è arrivata nel 2021 con Hyundai Motorsport, che prima lo inserisce nella squadra schierata nel WRC2, e poi gli concede il privilegio e l’onore di poter correre anche con la i20 Coupé WRC.
Il periodo nero di Solberg
Il debutto con questa vettura all’Arctic Rally Finland è da incorniciare, con un ottimo settimo posto assoluto. Poi, il cupio dissolvi. Già al Rallye di Monte Carlo di apertura d’anno, corso però con la i20 R5, lo svedese ha subito un ritiro: in seguito, a parte un quinto posto nel WRC2 al Rally di Portogallo, le cose per il figlio d’arte sono andate a ramengo.
Ben cinque ritiri di fila in altrettante gare del Mondiale, a partire dall’occasione persa al tanto agognato Safari Rally, questo corso con la i20 WRC, sino alla recente disfatta al Rally di Finlandia, e qui con la i20 N Rally2. Ovvio che così come era prematuro sperticarsi in lodi e sopravvalutare il giovin signore, altrettanto sbagliato è darlo per finito visto che parliamo di un ventenne che ha ancora tutto da dimostrare. Però non bisogna dimenticare che parliamo di un pilota dato per entrare nel team ufficiale di Hyundai Motorsport dal 2022, guidando la nuova i20 N Rally1 ibrida a disposizione anche dei confermati Thierry Neuville ed Ott Tanak (ma c’è da dire che se prima sembrava destinato ad una stagione completa, ora si fa strada l’opzione di un programma a tempo parziale, condividendo la vettura con l’esperto Dani Sordo). E se in quest’anno la tua unica vittoria è stata al Rally di Alba nella categoria delle WRC, dove correvano solo tre concorrenti tra cui il compagno di squadra Tanak che ha bruciato il successo per una penalità di due minuti e mezzo, allora qualche preoccupazione dovresti averla.
“Sono mortificato per come è andato il Rally Finlandia”
Intanto, Solberg si lecca le ferite per l’ennesimo flop, come abbiamo detto al Rally di Finlandia (dove tra l’altro debuttava con il nuovo copilota, Craig Drew, dopo aver salutato lo storico lettore di note Aaron Johnston). La sua gara finisce nella seconda giornata dopo essere finito fuori strada e quindi ribaltatosi con la i20 tra la vegetazione: «Sono molto dispiaciuto e deluso per quanto accaduto, soprattutto dopo aver ottenuto un risultato così positivo all’Arctic Rally Finland all’inizio della stagione», sono le parole del pilota. «Sono venuto in Finlandia con l’obiettivo di fare esperienza e purtroppo non sono riuscito ad ottenerla. Hyundai Motorsport e RedGrey hanno lavorato davvero duramente per mettere su una vettura davvero buona e i test che abbiamo fatto sono stati perfetti. Abbiamo avuto un venerdì ragionevolmente positivo. Craig e io abbiamo lavorato molto bene insieme durante le PS diurne. L’incidente della prima speciale di sabato è avvenuto in una curva abbastanza rapida, ero un po’ troppo veloce e la i20 è entrata tra gli alberi prima di ribaltarsi. Sono mortificato per questo imprevisto che ha messo fine al nostro rally».
Andrea Adamo, team principal di Hyundai Motorsport, ha provato a dare una spiegazione sulla disfatta di Solberg: «Oliver non aveva mai fatto questo rally prima d’ora, ed è stato il suo primo evento con un nuovo copilota». A due appuntamenti dalla fine della stagione, lo svedese può solo sperare di evitare altri disastri ed arrivare alla fine di una gara. Il 2022, poi, sarà un altro capitolo.
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport