Avevamo lasciato Hyundai Motorsport al trionfo del precedente appuntamento del WRC 2021, ovvero l’Ypres Rally, concluso sui gradini più alti del podio. Tempo qualche settimana, il team è però ripiombato in una situazione alquanto frustrante, come se ne sono viste purtroppo molte in questa stagione, all’Acropolis Rally.
Il podio in chiaroscuro di Tanak
Il debutto della squadra di Alzenau nella gara che non si correva dal 2018, e che non si teneva nel WRC dal 2013, si è risolto con un secondo posto finale ad opera di Ott Tanak. Tutto bene quindi? Mica tanto. Anzitutto, pur essendo stato un protagonista nelle prime file di questo rally, l’estone ha penato non poco con la i20 Coupé WRC, con la quale non ha avuto il giusto feeling sin dalla prima giornata di gara. Successivamente, pur mantenendo sempre il secondo posto in classifica dietro al poi vincitore Kalle Rovanpera, il ritardo dalla vetta è cresciuto, ma almeno il set-up della vettura ha iniziato a dare le giuste risposte. L’estone è stato aiutato anche da una scelta delle gomme da lui giudicata ottimale, visti gli sterrati a tratti fangosi ed umidi dell’Acropolis, e pur sudando freddo nell’ultima giornata con la comparsa di problemi di natura elettrica ed anche con l’improvviso spegnimento della i20 con fuoriuscita di fumo poco prima della Power Stage, è riuscito a tagliare il traguardo conservando il secondo posto: era dal Safari Rally di giugno che non saliva su un podio del WRC.
«Alla fine di un weekend impegnativo, è bello tornare a casa con un secondo posto e un altro podio», ha commentato il pilota, che non ha più ormai ambizioni per il titolo 2021. «Non abbiamo avuto il rally più facile, ma abbiamo lavorato duramente per trovare miglioramenti ed ottenere un miglior feeling con la vettura, e ci sono stati alcuni segnali positivi. Kalle è stato al top della forma sin dall’inizio, quindi abbiamo dovuto concentrarci sulla conferma del secondo posto. Abbiamo preso alcune decisioni coraggiose sulle gomme, cosa che è stata possibile solo grazie al lavoro della nostra squadra meteo. Vorrei ringraziarli per l’ottimo lavoro. Sappiamo che c’è molto da fare, ma penso che abbiamo ottenuto tutto ciò che era possibile all’Acropolis con il secondo posto».
Il weekend difficile del nuovo equipaggio Sordo-Carrera
Al di là di Tanak, per gli altri piloti Hyundai questa gara è stata all’insegna della frustrazione. Il debutto come equipaggio di Dani Sordo e Cándido Carrera, con l’esordio del nuovo copilota per lo spagnolo dopo Carlos Del Barrio e la breve parentesi di Borja Rozada, ha fruttato un quarto posto finale a un minuto e cinquanta dal podio, senza avere il passo per lottare per i primi tre posti. «Questo è stato un weekend difficile», ha commentato Sordo, che poi ha svelato il motivo per cui non sono stati competitivi abbastanza. «Le giornate di ricognizione in cui abbiamo dovuto redigere le note sono state difficili e di conseguenza non abbiamo avuto la fiducia di cui avevamo bisogno. Le condizioni di domenica erano davvero belle e le prove mi sono piaciute, ma a volte è stato difficile seguire la strada. Il quarto posto è stato il massimo che potessimo fare, quindi ci siamo concentrati sul risultato, niente di più. Questo è stato il primo evento WRC con Cándido e ha fatto un buon lavoro, ma cercheremo di fare meglio nel prossimo».
I guai a manetta di Neuville
Ma il culmine della frustrazione si è toccato con Thierry Neuville, passato dalla precedente vittoria all’Ypres Rally al disastro nell’Acropolis, salvando con forza e tenacia un posto in top ten – l’ottavo – che all’inizio di questo evento sembrava una chimera. Il motivo è riconducibile a problemi elettrici anche per lui, e soprattutto ad un guasto al servosterzo che ha fatto capolino nella PS3, costringendo a fine prova l’equipaggio completato da Martijn Wydaeghe a provare ad aggiustare al volo la parte danneggiata (c’era una perdita d’olio) nella zona di montaggio gomme. Solo che i due hanno perso ventiquattro minuti, arrivando in ritardo al controllo orario nella PS successiva e beccandosi quindi quattro minuti di penalità da parte dei commissari di gara. Piove sul bagnato perché comunque nelle prime prove speciali il ritmo di Neuville era alquanto blando, faticando con il grip e con una i20 che perdeva il posteriore in marcia. Ma dopo il fattaccio, le cose andate pure peggio: precipitati al 26esimo posto assoluto ed ancora tormentati da problemi al servosterzo, che hanno spinto il belga ad improvvisarsi meccanico effettuando riparazioni di fortuna, il duo è stato rallentato alla fine della giornata di venerdì da un imprevisto avvenuto alla i20 Coupé WRC privata di Pierre-Louis Loubet, poi ripartita grazie all’intervento degli spettatori. L’equipaggio era sceso per sincerarsi delle condizioni del giovane francese (che più avanti si ritirerà nella PS13 per un problema meccanico), ricevendo poi un tempo imposto.
Nei giorni successivi Neuville ha spinto al massimo per risalire in top ten, con il problema al servosterzo rientrato ma con le difficoltà di dover praticamente aprire le strade visto l’ordine di partenza inverso. Alla fine non ha potuto nascondere la propria amarezza: «Abbiamo dato tutto questo fine settimana e abbiamo lottato duramente dall’inizio alla fine. Sfortunatamente, non c’è stato riscatto per tutto quel lavoro. Il nostro rally si è concluso venerdì con i problemi al servosterzo. Da allora, il nostro obiettivo è stato quello di recuperare posizioni per cercare di ottenere tutto ciò che potevamo dal rally. Ad essere onesti, penso che meritiamo di più. Ci abbiamo messo assolutamente l’anima e non ne siamo usciti come avremmo dovuto».
Quarto ritiro di fila per Solberg
Sul fronte del WRC2 le cose per Hyundai Motorsport non sono andate meglio. Lasciato sorprendentemente a casa Jari Huttunen, vincitore dell’Ypres Rally nella categoria, a bordo della nuova i20 N Rally2, al debutto su sterrato, è salito Oliver Solberg. Il giovane svedese era riuscito a salire al vertice delle WRC2 nelle prime fasi, per poi crollare nella PS4 per un danno alle sospensioni, fragilità che condivide con la sorella maggiore World Rally Car. Fuori tempo massimo pur essendo rientrato al parco assistenza, Solberg non ha avuto altra opzione se non quella di ritirarsi per rientrare nella giornata di sabato dove però un incidente nella PS9 ha messo fuori gioco l’equipaggio completato da Aaron Johnston.
Finisce così mestamente l’avventura greca del pilota figlio d’arte, reduce dal quarto ritiro consecutivo in questa stagione. La giovane promessa, il talento per il quale si sono sprecate lodi ed aggettivi roboanti, è ufficialmente entrato in una spirale negativa. «È un vero peccato non essere stati in grado di fornire il risultato che la vettura e la squadra meritano», ha commentato Solberg. «Abbiamo avuto un buon inizio venerdì mattina, con il miglior tempo del WRC2 nella PS2. Sono stato davvero contento del risultato, impostato senza correre rischi, e l’auto stava andando benissimo. È stato lo stesso approccio nella prova successiva, dove siamo stati secondi, ma abbiamo mantenuto il nostro vantaggio. La quarta PS è stata molto dura e complicata e sfortunatamente abbiamo avuto un problema con le sospensioni. Siamo riusciti a risolverlo, ma eravamo fuori tempo massimo e abbiamo dovuto fermarci. I problemi di sabato sono stati più miei e di Aaron, ma siamo una squadra; vinciamo e perdiamo insieme. È dura ma a volte è così. Il dato positivo è la velocità. La i20 è stato molto veloce e tutti alla Hyundai Motorsport Customer Racing e Team RedGrey hanno fatto un lavoro fantastico. Penso che abbiamo avuto una buona velocità qui e questo è ancora l’inizio».
“Si ripresentano gli stessi problemi”
Andrea Adamo, team principal di Hyundai Motorsport, non si è sottratto dal voler fare un bilancio della sua squadra, sia quella impegnata a livello ufficiale nel WRC che nel WRC2. «Non posso negare che è stato un fine settimana frustrante. Purtroppo, abbiamo avuto di volta in volta una ricorrenza degli stessi problemi che mi lascia infastidito. Devo dire che tutti e tre gli equipaggi hanno fatto un lavoro fantastico, quindi i miei ringraziamenti vanno a loro. Come ha detto Ott, ringrazio anche la nostra squadra meteo, Marion e Hannes, che hanno svolto un lavoro fantastico questo fine settimana in alcune condizioni insidiose. I rally si basano sul lavoro di squadra e tutti i nostri eroi non celebrati svolgono un ruolo molto importante». E su Solberg: «Questo rally ha dimostrato che la Hyundai i20 N Rally 2 è un’auto veloce, ma sfortunatamente il primo giorno abbiamo rotto alcune parti delle sospensioni. Erano danni lievi ma, in queste condizioni, non importa quanto grave fosse il danno, bisogna fermare l’auto. Poi, sabato, c’è stato un incidente e quando ti schianti contro le montagne, di solito le montagne vincono. Abbiamo pensato che fosse sconsigliabile continuare, quindi abbiamo deciso di portare a casa l’auto con le informazioni di cui avevamo bisogno, piuttosto che rischiare qualcosa l’ultimo giorno. Sono felice e ottimista, nel complesso, perché Oliver e Aaron hanno dimostrato di essere stati di gran lunga i più veloci ogni volta, il che è un buon segno in un rally duro come l’Acropolis».
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport