I team e soprattutto gli equipaggi sulle Rally1 sono sopravvissuti al rovente fine settimana del Rally Italia Sardegna, dove tra le altre preoccupazioni c’era anche quella delle temperature esterne da canicola estiva, che potevano creare un mix insopportabile con quelle interne agli abitacoli. Sappiamo infatti che sulle nuove vetture ibride il nuovo dislocamento del tubo di scarico che passa sotto i piedi degli occupanti dei sedili era tale da creare un clima da sauna, in particolare sotto il posto del copilota: qualche team è corso ai ripari con soluzioni tampone (tra il precedente e già caldo di suo Rally di Portogallo e la Sardegna c’erano solo due settimane, non il tempo necessario per operare modifiche sostanziali), come il tetto con vernice dorata sulle Hyundai i20 N Rally1 per isolarle dal sole e dalla canicola.
Il prossimo 23-26 giugno si correrà in Kenya per il Safari Rally, ed anche lì sarà un’altra mazzata per il clima. Certo, in conferenza stampa finale del Sardegna Sordo ha fatto giustamente notare che non c’era sole, specialmente sabato e domenica, e che l’armageddon climatico è stato meno peggiore di quanto si potesse temere (ed in effetti sulla Monte Lerno o all’Argentiera, a parte l’umidità, non si stava proprio malissimo). Comunque bisogna mettere mano per un problema che resta, quello degli abitacoli delle Rally1, e quando parliamo di soluzioni non parliamo di pannicelli ma di qualcosa di definitivo.
Moncet: “Il problema di base è la configurazione stessa della Rally1”
I team hanno avanzato una serie di proposte alla FIA, quest’ultima pure, ma per il vicedirettore di Hyundai Motorsport Julien Moncet manca ancora la svolta, che difficilmente ci sarà per il Safari. Su DirtFish il responsabile della squadra (che abbiamo anche noi intervistato nel fine settimana del RIS) ha spiegato: «Siamo entrati subito in contatto con la FIA, abbiamo già avuto diversi incontri […]. Da quel punto di vista c’è stata rapidità e la FIA ha molto da fare per inserire alcuni aggiornamenti sulla vettura. […] Abbiamo visto idee diverse. Noi costruttori abbiamo introdotto il tetto dorato per rifrangere il sole, i vetri oscurati, i fori sul retro per il flusso d’aria all’interno dell’auto, insomma cerchiamo di isolare il più possibile. Ma ancora, il problema principale è dovuto alla configurazione della vettura Rally1 stessa con lo scarico sul lato e con il tubo che corre molto vicino all’abitacolo. Quello che abbiamo apportato migliorerà qualcosa, sicuramente. Ma basterà? Non ne sono sicuro, onestamente».
Moncet e l’ipotesi aria condizionata
Sull’aria condizionata, ipotesi portata avanti anche dal collega di Toyota Gazoo Racing Jari-Matti Latvala, Moncet ha aggiunto: «È una delle idee. Ma ovviamente il tempo tra Portogallo e Sardegna non è stato sufficiente, perché bisogna valutare lo spazio che richiede un sistema del genere. Le Rally1 sono sono molto complicate e ora come ora non sappiamo come inserire la cosa all’interno. Di sicuro poi ci sono anche alcuni problemi di sicurezza perché dobbiamo riparare il sistema in modo corretto in modo che non parta nell’abitacolo in caso di incidente o altro, come le batterie e così via. Quindi abbiamo diverse sfide da affrontare prima di poter avere questa tecnologia nelle auto. Ma sì – apre alla fine Moncet – , è una possibilità».