Dopo avere debuttato nel FIA World Endurance Championship a Monza, il 10 luglio scorso, la nuova Peugeot 9X8 e il team del Leone si recano in Giappone, sul mitico circuito del Fuji, per disputare la seconda gara di 6 ore il prossimo 11 settembre. Gli equipaggi delle vetture #93 e #94 hanno fretta di continuare la loro curva di apprendimento in condizioni da gara.
Nuova avventura nel Sol Levante
Il 10 luglio si è aperto un nuovo capitolo dell’illustre storia di Peugeot nelle gare di durata, quando la 9X8 LMH ha fatto la sua prima apparizione in gara in Italia. «Questa prima gara era necessaria», spiega Olivier Jansonnie, direttore tecnico di Peugeot Sport. «Avevamo raggiunto il limite di evoluzione nei test privati e per accelerare la nostra preparazione e gli sviluppi era giunto il momento di confrontarci direttamente con i nostri avversari e con la realtà del formato di gara in un weekend sportivo».
Incoraggiati dal potenziale di una vettura la cui omologazione è ormai fissata (il che significa che adesso ogni ulteriore modifica sarà strettamente limitata e regolamentata), i due equipaggi si sono confrontati con il traffico delle vetture in pista e si sono potute misurare con le altre Hypercar del campionato, un confronto che ha confermato che, anche se i test sono indispensabili, nulla può sostituire le gare.
«Abbiamo raccolto numerose informazioni sulla vettura e sulla squadra. Abbiamo avuto anche dei problemi che non avevamo mai riscontrato in precedenza durante i test, alcuni li abbiamo potuto risolvere in loco, su altri continuiamo a lavorare da dopo Monza. È un processo collaudato e tipico nell’automobilismo sportivo. In questa fase iniziale, dobbiamo riconoscere che siamo più concentrati nel risolvere i problemi di affidabilità e di prestazioni, che sull’affinamento delle strategie di gara. È del tutto normale per un progetto nuovo, che si confronta con rivali che, in alcuni casi, hanno più di dieci anni di esperienza nella disciplina. Siamo tutti molto competitivi qui, disponiamo di una vettura e di una squadra che hanno margini di miglioramento significativi e non abbiamo incontrato problemi che non siamo in grado di risolvere. Questo è molto positivo».
Deluso per non aver saputo sfruttare appieno i dieci minuti della sessione di qualifica in Italia per mostrare il potenziale della Peugeot 9X8, Jansonnie ha lavorato in modo più approfondito con la sua squadra per ottimizzare il lavoro sulla vettura in tempi brevi, soprattutto durante le due sessioni di test privati effettuati tra Monza e il Fuji. «In Giappone scopriremo il circuito per la prima volta, quindi dobbiamo assicurarci di ottimizzare ogni sessione in pista, dal venerdì alla domenica».
Incognita pioggia al Fuji
La 6 ore del Fuji, quinta manche del Campionato del Mondo FIA Endurance, seconda gara del programma 2022 di Peugeot, propone una sfida completamente diversa da quella di Monza sotto vari aspetti. Jansonnie e la squadra ne sono ben consapevoli: «Per queste trasferte dobbiamo adattare il nostro metodo di lavoro perché non disponiamo delle nostre strutture classiche come quelle che utilizziamo per le gare europee».
Il clima imprevedibile del circuito e della regione, con probabili forti e prolungati acquazzoni, costituiscono un’ulteriore incognita. Non per tutti i membri della squadra: alcuni piloti hanno già corso al Fuji, come Jean-Eric Vergne o Gustavo Menezes; altri, come Loïc Duval o James Rossiter, hanno trascorso una parte della loro carriera in Giappone. Un’esperienza positiva che è venuta a integrare i dati già acquisiti dagli equipaggi e dai loro ingegneri grazie al lavoro al simulatore, per prepararsi al meglio alle specificità di quest’iconico tracciato nipponico.
Vergne: «Monza poteva andare meglio per noi, ma era del tutto prevedibile in una fase iniziale di un progetto così ambizioso. La nostra vettura, la #93, ha avuto dei problemi in gara che ci hanno portato al ritiro. Durante il run che ho completato nelle prove libere, ero vicino alla Toyota in termini di passo gara, il che dimostra che abbiamo un buon livello con la nostra vettura non convenzionale. Non avevo alcun dubbio a riguardo. La prima gara è stata un’altra pietra miliare di questo progetto entusiasmante e ora, per il Fuji, gli obiettivi si spostano di nuovo. Ma è questo che fa scorrere l’adrenalina nel motorsport».
Menezes: «Abbiamo acquisito molta fiducia dalla nostra prima gara a Monza, perché ha dimostrato chiaramente che la nostra vettura ha un potenziale. Dobbiamo ancora fare dei progressi, è sicuro, ma siamo tutti pienamente motivati per la sfida che ci attende. A Monza ho imparato molto come pilota. Ho avuto modo di vedere come si comportava la PEUGEOT 9X8 nel traffico e nel confronto con le altre Hypercar. Dopo il lavoro fatto durante i test privati, è stato un nuovo passo avanti per valutare la nostra posizione in questo ambito. Al Fuji, la nostra strategia sarà identica: ci concentreremo sulla nostra vettura, sulla nostra squadra e il nostro lavoro, per poi vedere dove arriveremo…».
Comunicato stampa Peugeot