Speciale Dakar 2015: E’ già Peugeot-mania
Le tre 2008 DKR hanno sfilato tra l'entusiasmo di Buenos Aires
Disputare la Dakar non è propriamente come dirlo.
Prima c’è una fase di avvicinamento in cui il sogno è cullato, poi, una volta decisi inizia il lavoro. Si tratta infatti di un raid che tende ad assorbire, spesso completamente tale da diventare un obiettivo prioritario.
Anche a non essere dei professionisti può succedere che buona parte del tempo di quell’anno sia dedicato alla preparazione della partenza. Quando, infine, tutto è pronto o lo sembra, è già ora di mettersi in moto, ovvero di spedire auto e ricambi, organizzare la logistica e trasferirsi a Buenos Aires.
La Metropoli argentina sembra, in quei giorni, trasferire la sua poderosa enormità urbanistica in quella teatrale non meno potente del Rally. La municipalità ha messo a disposizione della società organizzatrice il parco che ospita la più grande mostra tecnologica del Sud America, Tecnopolis. Cinquanta ettari a Nord della Città. È tempo delle verifiche preliminari, amministrative per i piloti, tecniche per i mezzi. Sono meticolosi, pesantemente zelanti, i commissari ASO. Il rito di passaggio che porta all’abbassarsi della bandiera a scacchi è uno stillicidio nel quale sono passati in rassegna e verificati tutti gli elementi della preparazione, umana e meccanica.
Due delle tre giornate dedicate alle verifiche sono andate. Resta l’ultima, che è anche quella che catapulta i concorrenti finalmente nel vivo della loro appassionante avventura. La passerella cittadina è uno spettacolo che genera, a fa vivere, emozioni che solo chi partecipa ha il privilegio di provare. In questo i sudamericani sono insuperabili, il loro entusiasmo è quasi aggressivo. Autografi, pacche sulle spalle, abbracci, neonati tra i guanti dei motociclisti o attraverso i piccoli oblò delle auto da corsa.
Passa Marc Coma ed è letteralmente “placcato”, Nani Roma deve “mimetizzarsi” tra i suoi basettoni e una tenuta ancora del tutto “casual” per tentare di passare inosservato. Per Ignacio Casale, detentore della gara dei Quad, sembra essersi mosso l’intero Sud America, ma la vera regina è Peugeot. Finalmente, alle 13:45, i tre prototipi 2008 DKR fanno il loro ingresso. Il momento è quasi solenne. Carlos Sainz, Cyril Despres e Stephane Peterhansel riportano, dopo un quarto di secolo, il Marchio del Leone dentro una Storia che è diventata una leggenda sospesa nell’imbattibilità.
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