Richard Attwood compie 80 anni, nel 1970 la vittoria con Porsche a Le Mans
La storia del pilota britannico
L’inizio nelle formule minori e la Formula 1
Attwood si appassionò ai motori fin da piccolo, soprattutto grazie ai genitori che gestivano un concessionario di automobili. L’esordio in pista avvenne nel 1960 con una Triumph TR3, passando poi l’anno successivo alla Formula Junior e nel 1964 alla Formula 2. Nel 1965 partecipa alla Formula 1 con una Lotus motorizzata BRM e gestita dalla squadra di Reg Parner, correndo poi nel 1968 con BRM e cogliendo un 2° posto al Gran Premio di Monaco. Ma il suo vero campo di gara è la 24 Ore di Le Mans, a cui parteciperà fin dal 1963 con una Lola, passando poi a Ford, Ferrari (private) e poi a Porsche. Se la prima partecipazione alla maratona francese coi tedeschi avvenne nel 1969, la prima presa di contatto fu nel 1967: con William Bradley finì secondo alla 500 Km di Zeltweg con una 906 Carrera privata.
La vittoria alla 24 Ore di Le Mans nel 1970
Dal 1969, Porsche decise di mettere sotto contratto Attwood come pilota ufficiale. Corse nel World Championship for Makes con una Porsche 908/02 e concluse 2° a Brands Hatch e a Watkins Glen assieme a Vic Elford. Nel finale di stagione a Zeltweg arrivò 3° con Brian Redman sulla Porsche 917 e, con Herrmann, prese parte alla 1000 km del Nürburgring sulla Porsche 908/03 nel 1970, arrivando 2°. Arriva il weekend fatidico della 24 Ore di Le Mans: il 14 giugno 1970, Porsche ottiene la sua prima vittoria (sulle 19 complessive) grazie ad Attwood e Herrmann sulla leggendaria 917 KH #29 con la caratteristica livrea rossa. «Nel 1970 non credevo per un minuto di avere anche la minima speranza di vincere» commenterà il britannico. Il suo ultimo podio è datato 1971 con Derek Bell sulla 917 KH a Watkins Glen, ma arrivano poi altre gare anche anni dopo, come la 24 Ore di Daytona del 1984.
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