Oliver Solberg, debutto vincente sulla R5 per il figlio d’arte che approda nel team di Kristoffersson
Destinazione WRC per Solberg Jr?
Forse è ancora presto per dire se sia nata una stella o meno, vista la giovanissima età e il rischio di caricare il pilota in questione di gravose pressioni: sta di fatto che buon sangue non mente, e Oliver Solberg sta dimostrando di avere nell’indole la stessa attitudine veloce del padre Petter, già campione del Mondo Rally e Rallycross.
La carriera in ascesa di Oliver Solberg
Il giovin pilota, classe 2001, ha cominciato la sua carriera nei rally due anni fa, correndo nei campionati nazionali lettoni ed estoni a bordo di una Peugeot 208 R2, oltre a conquistare il Supercar Rallycross all’interno del format della serie RallyX Nordic lo scorso ottobre, a poche settimane dall’aver compiuto 17 anni.
Oliver Solberg non ha mai nascosto comunque di volere ripercorre le orme del padre, campione WRC nel 2003, ovvero di approdare nel Mondiale Rally che tante soddisfazioni diede all’illustre genitore: il virgulto, che pareva sul punto di approdare nel campionato allo scorso Rally del Galles, ha avuto modo di debuttare su una vettura R5, classe a cui è destinato se riuscirà ad approdare nel Mondiale.
Esordio vincente sulla Volkswagen Polo R5
Solberg Junior ha infatti guidato, in occasione della prova lettone del Rally Aluksne, la Volkswagen Polo R5 che il padre ha guidato nel Rally di Catalogna del 2018, classificandosi in quel contesto terzo nel WRC2. Per Oliver, guidato alle note dal navigatore Aaron Johnston, si è trattato di un esordio assoluto su una vettura a trazione integrale per la classe R5, oltre che a bordo di una Volkswagen (preparatagli dal suo team OSM, Oliver Solberg Motorsport): nonostante questa sfilza di prime volte, al diciassettenne non sono tremate le gambe e ha conquistato tre scratch (nella quinta, sesta ed ottava prova speciale) in un’unica giornata, terminando la seconda tappa con 16 secondi di vantaggio sull’avversario Valeriy Gorban. Tanto è bastato per ottenere, oltre alle sue primissime tappe in una competizione rally, la sua prima vittoria assoluta e proprio all’esordio di una classe superiore.
«Passare dalla R2 alla R5 è un bel salto – ha spiegato un raggiante Oliver Solberg – Non solo per la velocità , ma anche per lo stile di guida e il modo in cui l’auto si muove e reagisce. Sento di aver imparato tutto il possibile in R2 e mi sento pronto a guidare una nuova auto di categoria superiore. Adesso in R5 devo guidare in modo diverso, seguendo le note, penso però sia più semplice gareggiare su un’auto a quattro ruote motrici». Andando sul dettaglio, il ragazzo figlio d’arte parla della vettura già battezzata dal genitore: «Questa Polo, in particolare, è unica perché mio padre l’ha guidata in Spagna l’anno scorso. Il numero di telaio è uno, quindi è la sua auto, la prenderò in prestito per il campionato quest’anno. È un’auto veloce, sviluppata da Volkswagen Motorsport, penso abbia buone possibilità contro la Skoda».
Solberg entra nel Volkswagen Dealer Team Bauhaus
Il ragazzo aveva già iniziato ad ambientarsi sull’asfalto da rally con una due giorni di test in Francia, svolti lo scorso anno a bordo della Peugeot 208 R2, e con nientemeno Sébastien Loeb come tutor. Sta di fatto che Oliver Solberg sia ormai entrato nell’orbita Volkswagen: è notizia di questi giorni il suo ingresso nel Volkswagen Dealer Team Bauhaus, la squadra di Tommy Kristoffersson (padre di Joahn, bicampione WRX, a proposito di affari di famiglia) supportata dallo sponsor Bauhaus, concessionaria auto attiva in Svezia (come la scuola d’architettura che fece la storia delle Avanguardie d’inizio Novecento, o la band d’ispirazione gothic che partorì In The Flat Field, uno degli album pietre miliari della musica). Solberg Junior è diventato infatti parte della line-up assieme allo stesso Johan Kristoffersson (impegnato quindi, oltre al WTCR nel team di Loeb, anche con il Team Bauhaus nel campionato nazionale rally svedese e alla prova in Svezia del WRC) e ad Ole Christian Veiby, reduce dal suo debutto con la Polo R5 al Monte Carlo. Insomma, i nomi Solberg e Kristofferson continuano ad essere appaiati nelle competizioni, sebbene in altre forme.
Nelle dichiarazioni post Rally Aluksne, Solberg ha poi concluso sibillino sul suo immediato futuro, in cui non ci potrebbe essere solo il Campionato Rally lettone (sempre sulla R5, ormai la strada è tracciata), ma anche «altre novità in arrivo»: è ancora troppo presto per il WRC2 in Svezia, ma potrebbe aprirsi una finestra di opportunità il prossimo anno. Fermo restando che «il rally è il futuro per me, è lì che voglio andare», come ha dichiarato il giovane pilota qualche tempo fa.
Crediti Immagine di Copertina: Ufficio Stampa Monster Energy
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