Monza Rally Show 2018 | Paolo Andreucci: “La Peugeot 208 R5 si è confermata la vettura più veloce ed affidabile” [INTERVISTA]
Archiviata la stagione 2018, Paolo vuole regalare spettacolo a Monza
DA MONZA – Paolo Andreucci non ha freni. Nella stagione 2018 il pilota toscano ha portato la Peugeot 208 R5 T16 e la navigatrice Anna Andreussi sul tetto d’Italia, conquistando l’undicesimo titolo tricolore in carriera. Ma sentiamo direttamente dalla sua voce come è riuscito a vincere nuovamente.
Paolo, avresti mai pensato di arrivare anche quest’anno a Monza da Campione Italiano?
“Sinceramente sì.Sapevamo di avere il potenziale per poter vincere di nuovo, anche se non erano in molti a crederci all’inizio dell’anno. La Peugeot 208 R5 T16 però continua a dimostrare di essere competitiva. Uno degli aspetti più importanti di una vettura da Rally è l’affidabilità , è molto importante essere sia veloci sia costanti. Dopo quattro gare avevamo 25 punti di vantaggio sul secondo classificato, un margine enorme considerando che tra primo e secondo ci sono solo 3 punti di scarto. Purtroppo l’incidente a metà stagione ci ha un po’ scombussolato e lì abbiamo perso un po’ di terreno. C’è poi stato il ritiro a San Marino per un problema meccanico, cosa che non ci succede spesso. Senza parlare del lato personale: io nell’immediato post incidente non ero a posto, mi ci è voluto un po’ per riprendermi fisicamente e mentalmente. Quando si sono ristabiliti i valori normali di anni di lavoro, è emersa la solidità della nostra squadra e siamo riusciti a fare una gara a Verona controllando nostri avversari”.
Come hai detto te, l’incidente ha un po’ mescolato le carte in tavola. Raccontaci cosa è successo.
“In quel periodo eravamo messi molto bene, avevamo il feeling giusto con la macchina, io ero in forma, per cui c’erano tutte le carte in regola per poter far bene. L’incidente ha rallentato tutto, abbiamo potuto provare solo un passaggio in certe prove. Siamo arrivati stanchi e anche un po’ doloranti, ma quando mi sono sentito di poter spingere abbiamo fatto buoni tempi. In condizioni normali avremmo potuto vincere quella corsa”.
Messo il titolo in cassaforte sei venuto a Monza, com’è iniziato il rally brianzolo?
“La pista è un altro settore, quindi abbiamo rifatto l’assetto dell’anno scorso con qualche piccola modifica. Purtroppo nella prima prova si è aperta la pop off, che è l’unico componente non è costruito da Peugeot. Può capitare, anche se il cambio è stato fatto di fretta e non c’è stato il tempo di mettere bene a posto la macchina”.
Cosa ti aspetti da questa corsa?
“Vengo a Monza sempre molto volentieri, ma più che una gara la vivo come uno show. Ovviamente stare davanti fa sempre più piacere, ma l’importante è far divertire il pubblico, stare con la gente, fare promozione, avere più tempo e calma di parlare con voi”.
Cambiando argomento, quest’anno kalle Rovanpera ha fatto una bellissima stagione, quanto c’è di Paolo Andreucci nelle sue performance?
“Su terra ha fatto tutto da solo, quando è arrivato in Italia era già molto bravo. Mi piace pensare però che nella guida su asfalto gli abbia dato una grande mano: lui è venuto da noi per migliorare e prendere confidenza con l’asfalto, quindi sono salito in macchina con lui, gli ho detto dove e cosa sbagliava. In verità c’è voluto poco, perché la base di partenza era veramente buona e il talento c’era. Credo comunque che abbia fatto piacere a molti vedere un asfaltista italiano dare consigli a un pilota emergente di fama mondiale.Abbiamo proprio un bel rapporto con lui, con suo papà . Anna era diventata la sua mamma italiana”.
Visto che il Rally di Monza è sempre più vicino alla fine dell’anno, cosa vogliono trovare Paolo e Anna sotto l’albero di Natale?
“Aspettiamo i programmi del 2019, poi vediamo. Per il momento ci godiamo l’annata. Il 2018 è stato molto duro, non solo per le gare: Anna è stata un mese sdraiata in casa, tra medici e fisioterapia l’estate è passata molto lentamente ed è stata abbastanza pesante. Credo che solo in autunno abbiamo cominciato a rilassarci grazie ad un calendario denso di gare”.
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