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Sebastien Loeb: “Gronholm l’avversario più tosto. Mi piacerebbe tornare alla Dakar”

Questa settimana Sébastien Loeb, quando non è impegnato in imprese virali dal suo buon ritiro in Svizzera, ha rilasciato una serie di dichiarazioni con alcune piccole rivelazioni, sia relative alla sua carriera nel WRC che per il suo impegno nella Dakar.

Loeb e la rivalità con Gronholm

Impegnato (virtualmente) nella finalissima del Più Grande Pilota WRC di tutti i tempi – scontrandosi con Carlos Sainz: i tifosi da casa incoroneranno il vincitore – il francese di Hyundai Motorsport ha confessato in una intervista su Canal + qual è stato l’avversario capace di mettere in difficoltà un pilota come lui, che in bacheca vanta nove titoli mondiali. Il rivale che può fregiarsi di questo onore, a detta di Loeb, è Marcus Grönholm. «Lui è stato un pilota molto veloce. Forse ha fatto qualche errore che a volte gli è costato molto [come quell’errore che nell’ultimo appuntamento del WRC 2007 pregiudicò il titolo del finlandese. Stesso dicasi nella stagione precedente, dove anche in quel frangente finì secondo nella classifica piloti alle spalle del francese, ndr], ma è stato il mio grande rivale per diversi anni».

Loeb parla anche di Ogier e… Berenguer

Il nove volte iridato però ricorda anche i duelli con Jeff Bérenguer nel Trofeo monomarca con protagoniste le Citroën Saxo Kit-Car alla fine degli anni Novanta, e con il suo erede (per contiguità geografica e costanza nei successi) Sébastien Ogier. «Con lui ci sono state alcune gare che sono state eccezionali – ricorda Loeb – è stato un avversario che andava davvero veloce. Abbiamo avuto alcuni scontri piuttosto intensi alcune volte. Certamente non abbiamo disputato un campionato completo l’uno contro l’altro, ma era un momento in cui io stavo concludendo la mia carriera e lui invece la stava iniziando. Ha dato il via ad una nuova generazione di piloti ed è stato in grado di conquistare sei titoli».

Ritorno alla Dakar per Loeb?

Sui social di Red Bull Motorsport Loeb invece ha parlato di un altro scenario che lo ha visto protagonista dal 2016 al 2019, in questo caso con Peugeot (l’ultimo anno però da privato), ovvero la Dakar, dove ottenne nel 2017 il miglior risultato nelle sue partecipazioni, vale a dire un secondo posto. Il francese non nega il desiderio di poter ritornare in gara nel rally raid più famoso del mondo: «Non so se si svolgerà quest’anno o l’anno prossimo, ma la Dakar è una gara nella quale vorrei tornare», confessa, riallacciandosi implicitamente alle preoccupazioni sulla prossima edizione e sull’impatto che potrà ancora avere il coronavirus nelle nostre vite.

«Anche se non ho ancora programmato nulla per il prossimo anno, ho visto che ci sono piloti di dieci anni più grandi di me che vincono la Dakar. Quindi posso avere ancora un futuro lì», riconosce l’alsaziano, che il mese scorso sarebbe dovuto salire a bordo del Side by Side di Overdrive assieme al fidato Daniel Elena in occasione dell’Abu Dhabi Desert Challenge, poi saltato per via della pandemia. E ricorda: «In un’occasione in particolare [nel 2017, quando si fermò a cinque minuti dal vincitore Stéphane Peterhansel, ndr], mi sono trovato sul punto di vincere e nell’ultima edizione ho dimostrato di essere il più veloce, ma non sono riuscito a finire come volevo, anche se ho avuto il potenziale per farlo. Ma questa gara non è solo una questione di potenziale, perché la Dakar è lunga e ci sono diversi fattori da gestire. Nonostante tutto, è sempre eccitante essere in una battaglia, e mi sono divertito, è stata una bella esperienza. Vincere la Dakar mi renderebbe felice».

 

Luca Santoro:
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