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GT Open | Lamborghini domina a Silverstone con Costa ed Altoé (Emil Frey Racing), punte del team per il titolo

Sempre più in alto: permetteteci la citazione di quel famoso spot con Mike Bongiorno (d’altronde, in questi giorni si ricorda il decennale della sua scomparsa) per sintetizzare l’andamento del connubio vincente tra Lamborghini ed il team Emil Frey Racing (ed in particolare l’ascesa dell’equipaggio sul quale ci soffermeremo a parlare), che ancora una volta sbancano nel weekend dell’International GT Open.

Stagione in crescendo per Emil Frey Racing e Lamborghini

Nel quinto doppio appuntamento della stagione, disputatosi sulla pista di Silverstone, il team svizzero che da quest’anno è cliente della Squadra Corse della casa Sant’Agata Bolognese realizza un perfetto grande slam. I piloti che si dividono la Lamborghini Huracán GT3 EVO numero 63, Alberto Costa Balboa ed il giovanissimo talento Giacomo Altoé, hanno calato il poker centrando la pole position dopo i due turni di qualifica (che prevede da Silverstone in poi un nuovo format, ovvero i primi posti in griglia vengono determinati dal miglior tempo medio sul giro per pilota) e la vittoria in entrambe le gare (maturate però, vedremo, in condizioni diverse): inoltre l’altro equipaggio, quello a bordo della Huracán GT3 EVO numero 14 e composto da Norbert Siedler e Mikaël Grenier, è salito sul podio in entrambe le manche.

«L’intero team ha ottenuto un risultato impressionante questo fine settimana con due vittorie e il podio» commenta il team principal Lorenz Frey-Hilti. «All’inizio non sapevamo come ci saremmo potuti piazzare perché non avevamo corso prima d’ora a Silverstone con la Lamborghini Huracán GT3 EVO. Tuttavia, gli ingegneri insieme ai nostri piloti sono riusciti rapidamente a trovare il giusto set-up e abbiamo attaccato sin dalle qualifiche». Gli fa eco il direttore tecnico di Emil Frey Racing, Jürg Flach: «È stato un weekend fantastico. Abbiamo migliorato costantemente l’auto a partire dalle sessioni di prove libere e abbiamo trovato un buon set-up sia per le qualifiche che per le gare. La nostra analisi dei dati ci ha mostrato la giusta direzione e i nostri piloti hanno valorizzato in modo impressionante le buone prestazioni della vettura».

La quadratura del cerchio tra Emil Frey Racing e Lamborghini è il risultato di un connubio che diede subito i frutti sperati nel primo round del International GT Open 2019, disputato sulla pista del Paul Ricard e coronato da una doppia vittoria; il successo del debutto fu seguito dai buoni piazzamenti (ed un altro primo posto in una manche di gara) ad Hockenheim ed un’altra vittoria in Gara 1 a Spa replicata poi sul Red Bull Ring in Austria.

Ma in pratica era dal debutto di stagione sul circuito francese che il team non incassava una doppietta: in ogni caso, la costanza (o per meglio dire, la consistency) della squadra le consente di mantenere la vetta con 106 punti, dodici in più dei temibili avversari di Teo Martín Motorsport (che schierano le McLaren 720S GT3), mentre Costa ed Altoé salgono al primo posto della classifica piloti di classe Pro con 100 punti tondi, a diciassette lunghezze dagli inseguitori Henrique Chaves e Martin Kodric. Ma vediamo il resoconto delle due gare di Silverstone.

International GT Open – Silverstone, il resoconto di Gara 1

Partiamo da Gara 1, con Altoé scattato al meglio dalla prima fila, mentre Siedler perde la sua seconda posizione dalla griglia facendosi superare dalla McLaren 720S di Andrés Saravia. Un maxi incidente nelle prime fasi di gara e che coinvolge quattro vetture (tra cui una Lamborghini del team Ombra Racing, la McLaren 720S di Marcelo Hahn, la Aston Martin GT3 AMR di Optimum Motorsport e la Mercedes AMG GT3 di Antonelli Motorsport) fa neutralizzare la corsa, con l’intervento della safety car che dura ventiquattro minuti. Si riprende con Altoé in corsa per altri quattro giri prima di cedere la vettura a Costa, ma ora è Siedler (non ancora rientrato ai box) ad ottenere la testa della gara.

Il pilota lascia il testimone della Lamborghini #14 al giro 14, con Grenier che parte subito a spron battuto. Ma quest’ultimo viene poi superato nel giro successivo da Costa. Altro colpo di scena con l’intervento della seconda safety car al giro 17, poiché Davide Roda esce fuori pista e accusa un principio di incendio alla sua Mercedes, oltre ad aver lasciato dell’olio sul tracciato. La ripartenza vede sempre Costa in testa, e tale rimarrà alla bandiera a scacchi, seguito dal compagno di scuderia Grenier con un ritardo di 0.479 secondi. Terzo posto per la Mercedes AMG GT3 di SPS Automotive Performance e dell’equipaggio formato da Miguel Ramos e Fabrizio Crestani.

International GT Open – Silverstone, il resoconto di Gara 2

Nella Gara 2 di domenica, disputata praticamente allo stesso orario del palpitante GP di Monza di F1 dove ha trionfato uno splendido Charles Leclerc, scatta in prima fila Costa (con 15 secondi di handicap da scontare vista la vittoria nella manche precedente), seguito da Grenier. Lo spagnolo però entro pochi giri dal via segna tempi molto interessanti, ottenendo il giro più veloce.

A differenza di Gara 1, la Lamborghini #14 non attende a lungo prima di concludere il suo primo stint di gara: riparte Siedler con dieci secondi di penalizzazione e si posiziona al quarto posto. Tocca quindi ad Altoé prendere la Huracán GT3 EVO numero 63, attendendo però quindici secondi prima di rimettersi in pista. Il giovane pilota di Adria riparte dal secondo posto, nonostante la penalità, e si mette alle tracce della McLaren di Saravia, il quale però deve scontare un secondo di penalizzazione per non aver rispettato il tempo extra di handicap in zona pit stop.

Altoé, chiuso a tenaglia tra le due 720S del Teo Martin Motorsport, conclude sì secondo, ma per via di questo ritardo inflitto all’avversario ottiene a tavolino la vittoria: il gap finale tra i due è di 0.641 secondi (0.3 invece quelli che separavano Saravia dal veneto prima della penalità). Terzo posto e secondo podio del weekend per Siedler e Grenier.

Le dichiarazioni dei piloti di Emil Frey Racing

Siedler, a fine gara, commenta quasi sconsolato ma comunque realista: «Dopo il fine settimana al Red Bull Ring sapevamo praticamente di non avere possibilità di vincere il campionato piloti. Quindi, il nostro obiettivo è ora quello di supportare la squadra e la Lamborghini numero 63 per vincere il campionato. Puntavamo a finire al quarto posto domenica per evitare un handicap per la gara di Barcellona», commenta la metà dell’equipaggio che il campo – o meglio, la pista – ha ormai decretato gregario di Costa-Altoé. Conferma Grenier: «Il nostro obiettivo è di aiutare la squadra e l’auto gemella a questo punto. Abbiamo fatto tutto il possibile da questo punto di vista, quindi possiamo esserne felici».

Piccolo retroscena: Albert Costa non stava benissimo nella giornata di sabato, tanto dal dover recarsi ad un controllo medico. Non si sa bene quale fosse il problema, ma sta di fatto che domenica ha avuto il nulla osta per correre, ed ottenere così la doppietta. «Le qualifiche sono state fantastiche in entrambi i giorni – spiega – e particolarmente importanti domenica, dato che abbiamo iniziato la gara con un handicap di 15 secondi. Mi piace il nuovo format in quanto posso spingermi al limite. Giacomo sta andando alla grande, impara in fretta e accetta qualsiasi aiuto gli diamo. Sono molto orgoglioso della mia squadra».

Già, il giovane Altoé continua a stupire. Una costanza di rendimenti nel mondo GT ed un feeling con le Lamborghini davvero notevole caratterizzano questo neanche ventenne pilota capace di ottenere in questi ultimi anni risultati che fanno ben sperare per il futuro (a scanso di inutili pressioni). «Questo è stato davvero un fine settimana perfetto», commenta raggiante il già campione delle Lamborghini Super Trofeo World Final 2018. «Per due volte abbiamo ottenuto la pole position, per due volte abbiamo vinto, semplicemente fantastico! Vorrei ringraziare la squadra e Albert per aver fatto un ottimo lavoro. Per me la gara di sabato è stata facile in quanto dovevo solo fare una buona partenza e poi c’era la lunga safety car. Mi restavano solo pochi giri per attaccare, ma la vettura era eccezionale e ho spinto molto fino a quando non sono entrato per il pit-stop. Sono molto felice», conclude.

Lamborghini campione nel Blancpain GT World Challenge Europe

Nel frattempo, la casa di Sant’Agata Bolognese nello scorso weekend si porta a casa il primo titolo del 2019, ottenuto sulla pista dell’Hungaroring. Il contesto competitivo è stato quello del Blancpain GT Series World Challenge Europe per l’ultimo round Sprint della stagione, e a firmare il successo è stato il team Orange1 FFF Racing con i piloti Andrea Caldarelli e Marco Mapelli: qui tutti i dettagli.

Così ha commentato Caldarelli: «Sono commosso ed orgoglioso del raggiungimento di questo traguardo. Non mi rendo ancora realmente conto forse di quello che abbiamo realizzato come squadra in questa stagione. Vincere il Blancpaingt World Challenge Europe è un risultato di primo piano e di livello internazionale, ottenuto come squadra da FFF Racing, ed è qualcosa di veramente unico. Tutto questo non sarebbe stato possibile grazie a partner di grande valore come Orange1 e Lamborghini Squadra Corse che hanno creduto in noi. Da pilota non è il primo titolo che colgo, ma sono felice di legare ancora di più il mio nome a quello di Lamborghini».

Anche Marco Mapelli non nasconde la sua gioia per il titolo: «Sono entusiasta di aver ottenuto questo risultato con Orange1 FFF Racing e per Lamborghini Squadra Corse. Siamo stati competitivi in ogni gara, abbiamo recuperato dopo un inizio sofferto e siamo stati in grado di dimostrare qual è il nostro valore. In questa squadra ho trovato una famiglia e sono contento di quanto abbiamo raccolto, anche se il nostro lavoro non è ancora finito qui. Combattere nel Blancpain GT World Challenge Europe è stata una delle competizioni più belle della mia carriera, ed averlo vinto insieme a questi ragazzi mi rende molto fiero».



Luca Santoro:
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