X

GT Open | Ad Hockenheim Emil Frey Racing conquista una nuova vittoria e mantiene la vetta del campionato

Al secondo appuntamento stagionale dell’International GT Open Emil Frey Racing non replica il weekend perfetto del primo round al Paul Ricard di qualche settimana fa, ma ci si avvicina: sul circuito di Hockenheim gli equipaggi della scuderia svizzera conquistano ottimi piazzamenti e ribadiscono la loro supremazia nella classifica di campionato, che li vede entrambi in testa (assieme al team, che guida le posizioni tra le squadre).

A bordo delle Lamborghini Huracán GT3 EVO che sono a disposizione da quest’anno del team, i piloti Norbert Siedler e Mikael Grenier ottengono la vittoria in gara 2 domenica, seguiti dall’altro equipaggio sulla supercar di Sant’Agata Bolognese, ovvero Albert Costa Balboa e Giacomo Altoé. Prima però di arrivare a questo nuovo successo per Emil Frey, la squadra è passata per le forche caudine di una gara 1 che sabato ha relegato Siedler e Grenier al settimo posto, mentre Balboa ed Altoé concludono la corsa terzi per poi scivolare quinti per una penalità di tre secondi (ma sono terzi in classe Pro). La vettura necessita di un po’ di adattamento ancora, come spiega più avanti il Team Principal, e il Balance of Performance non ha aiutato in questo senso: ma andiamo con ordine, partendo sin dalle prove libere e dalle qualifiche.

Nelle due sessioni di libere le Lamborghini terminano nella zona dei primi dieci, ma nella classifica combinato la vettura #14 di Siedler e Grenier ottiene il sesto tempo (terzi in Pro), mentre la numero 63 di Balboa ed Altoè il tredicesimo (a loro volta quinti nella Pro). Nel primo turno di qualifiche, interrotte per un incidente occorso a Fabio Onidi, che ha fatto sventolare la bandiera rossa in pista, le vetture di Emil Frey invece partono vicine, al settimo ed ottavo posto.

GT Open, Gara 1 di Hockenheim: avvio faticoso per Emil Frey Racing

Gara 1 ha visto nelle prime fasi il duello in testa tra la Ferrari 488 del team Spirit of Race, con a bordo Matt Griffin, e la Mercedes AMG GT3 di Tom Onslow-Cole. L’impatto tra le vetture di Liang e Rovera neutralizza la gara, ripresa dal giro 5 con la battaglia per il sesto posto che si accende tra quattro vetture, tra cui la Lamborghini di Costa Balboa e Grenier. Quest’ultimo cede la propria vettura a Siedler al giro 15, dopo i 15 secondi di stop obbligatorio da scontare per la precedente vittoria al Paul Ricard. Lo svizzero riparte dal tredicesimo posto, mentre anche Costa Balboa si dirige ai pit stop per cedere il proprio sedile ad Altoé, che si rimette in pista dall’undicesimo posto. Entrambi i nuovi entrati spingono al massimo le proprie Lamborghini, con l’italiano quarto e secondo nella Pro al giro 27, mentre Siedler ingaggia un corpo a corpo con l’Aston Martin di Darren Turner. Negli ultimi metri della gara Altoé supera la Mercedes di Valentin Pierburg chiudendo terzo, ma come abbiamo visto la penalità lo ha fatto poi retrocedere al quinto, mentre Siedler conclude settimo e quarto nella Pro. Per la cronaca, la vittoria è andata all’equipaggio Fran Rueda ed Andrés Saravia a bordo della McLaren 720S, alla prima vittoria stagionale.

GT Open, Gara 2 di Hockenheim: il riscatto di Emil Frey Racing

Altra storia in Gara 2, anche perché entrambe le Lamborghini di Emil Frey Racing partivano dalle prime posizioni dopo i migliori tempi registrati nelle Qualifiche 2 (in testa Siedler, seguito da Altoè con un gap di 0,005 secondi). Un preludio ottimale per la seconda manche di domenica, con gli equipaggi che concludono la gara con gli stessi piazzamenti di qualifica. Nelle prime fasi Altoé subisce la pressione da parte della Aston Martin di Darren Turner, ma per gli avversari non è restata che la battaglia per il terzo posto, ottenuto proprio dalla Aston Martin GT3 di Optimum Motorsport.

Le dichiarazioni dal team Emil Frey Racing

«Sono molto felice di aver ottenuto la prima pole position per Emil Frey Racing con la nuova Lamborghini Huracán GT3 EVO», ha dichiarato Norbert Siedler, che loda il lavoro fatto per migliorare il set-up della vettura che ha pagato in fase di qualifiche, ma al tempo stesso stigmatizza il Balance of Performance che ha azzoppato un po’ le prestazioni rispetto agli avversari. Il pilota si riferisce, in particolare, alle difficoltà riscontrate nei sorpassi. Il compagno di vettura Grenier invece parla dell’imprevisto in Q1 dopo la bandiera rossa, avvenuto in un momento in cui il team stava fronteggiando un «brutto momento» nella gestione dei pneumatici. «La pole position di domenica è stata grandiosa. Abbiamo dovuto lavorare sul ritmo della gara questo fine settimana. Nonostante la penalità di 15 secondi, sabato abbiamo fatto una buona gara e ci siamo fermati a soli 12 secondi dal secondo posto. È fantastico aver vinto una gara qui nel mio debutto all’Hockenheimring. È stato un ottimo risultato di squadra con i primi due piazzamenti». “

Albert Costa Balboa, e siamo all’equipaggio sulla vettura gemella, commenta così il suo weekend: «Ho fatto un buon giro d’apertura nella prima gara, ma poi ho avuto un incidente con altre due auto, sono stato colpito e ho perso di nuovo la posizione. Poi stavo correndo dietro a Mikael [Grenier, ndr] e stavo spingendo parecchio. C’era una vettura che perdeva olio, finito sul mio parabrezza e un’altra auto è uscita sull’erba gettando tutti i detriti di sporco sul parabrezza, quindi la visibilità era pessima e per quattro o cinque giri mi sono orientato sui cordoli per restare in pista. Perciò non ero abbastanza veloce per via di questi handicap. Domenica è andata molto meglio e ho potuto sfruttare appieno le prestazioni della Lamborghini con tempi sul giro veloci». Giacomo Altoé rivela di amare la pista tedesca e di trovarla divertente, soprattutto in un contesto di campionato dove la lotta è serrata (come hanno dimostrato le qualifiche). «Abbiamo dovuto combattere un po’ con le prestazioni a causa del BoP, guidando perciò al limite in ogni momento della corsa, ma questo fa parte del motorsport e dobbiamo accettarlo», afferma saggiamente il giovane pilota. «Sabato abbiamo ingaggiato una grande lotta, ma alla fine non volevamo correre rischi inutili», conclude.

Infine, il direttore tecnico di Emil Frey Racing Jürg Flach si esprime così al riguardo del weekend ad Hockenheim: «Non è stato così facile trovare il giusto set-up per le condizioni asciutte, dopo averlo provato sotto la pioggia nei test delle scorse settimane. Il livello di aderenza e le caratteristiche della pista qui a Hockenheim non sono paragonabili alle altre piste su cui abbiamo guidato quest’anno. Abbiamo cambiato molte cose il venerdì, dalla pressione dei pneumatici alle impostazioni degli ammortizzatori. Sabato non siamo stati abbastanza soddisfatti, abbiamo superato le nostre aspettative in qualifica ma mancava il ritmo in gara. Le qualifiche di domenica hanno dimostrato che una volta che se siamo in grado di spingere per un giro netto, allora siamo molto veloci».

Il Team Principal Lorenz Frey-Hilti chiude con parole molto realiste: «Siamo riusciti a migliorare le prestazioni della qualifica domenica. Certo, stiamo iniziando a comprendere meglio, giro dopo giro, una Lamborghini che rappresenta una novità per noi. Una volta che avevamo il tracciato libero, eravamo molto forti, ma una volta bloccati nel traffico, la McLaren, l’Aston Martin e la Mercedes si sono dimostrate molto più veloci di noi. Nelle qualifiche di domenica abbiamo avuto un po’ di fortuna con la nostra doppia pole poiché due concorrenti non hanno completato o non hanno potuto finire i loro giri veloci, quindi realisticamente parlando saremmo finiti in terza e quarta posizione. Nel complesso, il risultato è stato ottimo e mostra che siamo sulla buona strada. Abbiamo dovuto lottare molto duramente nella gara di sabato ed eravamo costantemente sul limite. Il nostro passo nella gara di domenica è stato migliore e abbiamo controllato la gara. È stato fantastico aver ottenuto una doppia vittoria. Un risultato importante per team e piloti».

Crediti Immagine di Copertina: Emil Frey Racing


Luca Santoro:
Articoli Correlati