GP2 – Jules Bianchi: “Montecarlo è la mia gara di casa”
di Redazione Motorsport25 Maggio, 2011
ules Bianchi è arrivato nel Principato con largo anticipo per far fronte ai tanti impegni legati ad iniziative benefiche, sportive e pubblicitarie.
“Montecarlo è un evento atipico – spiega il ventunenne francese – si arriva qui almeno un giorno prima del solito, e la cornice basta a rendere tutto un po’ speciale. Poi nel mio caso bisogna aggiungere che essendo nato a Nizza posso considerare quella di Montecarlo la mia gara di casa. E tanti amici, parenti e conoscenti, verranno qui a vedermi in azione dal vivo”. Il rapporto tra Bianchi ed il tracciato di Montecarlo è però una storia iniziata da poco, esattamente nel 2009. “Fu un esordio poco fortunato – ricorda Jules – ero in pista con una monoposto di Formula Renault 3.5 gestita da una squadra che esordiva nella categoria proprio quel weekend. Quindi considero il mio vero esordio nel principato quello avvenuto con la GP2 nel 2010. E’ stata un esperienza particolarmente importante, perché nella mia carriera non avevo mai colto in precedenza dei buoni risultati sui tracciati cittadini. E oggi posso dire che alla vigilia qualche dubbio sul mio approccio lo avevo. Invece è stato un weekend che ricordo sempre con grande piacere, iniziato col settimo tempo nelle prove libere, la terza fila in qualifica, il quarto posto in gara-1 ed il terzo nella seconda corsa. Un crescendo su una pista che mi è piaciuta subito, e che non credo sia riconducibile a nessun’altro tracciato”. Ma Montecarlo, come pista, è davvero qualcosa di particolare? “Si entra in pista come sempre, l’approccio è quello degli altri weekend. Ma giro dopo giro ci si accorge che la concentrazione è doppia rispetto ad un circuito tradizionale, perché basta una traiettoria sbagliata di qualche centimetro per ritrovarsi contro un muro od una barriera di protezione. E’ l’insidia principale dei circuiti cittadini, e Montecarlo, ovviamente, non fa eccezione”.
“Montecarlo è un evento atipico – spiega il ventunenne francese – si arriva qui almeno un giorno prima del solito, e la cornice basta a rendere tutto un po’ speciale. Poi nel mio caso bisogna aggiungere che essendo nato a Nizza posso considerare quella di Montecarlo la mia gara di casa. E tanti amici, parenti e conoscenti, verranno qui a vedermi in azione dal vivo”. Il rapporto tra Bianchi ed il tracciato di Montecarlo è però una storia iniziata da poco, esattamente nel 2009. “Fu un esordio poco fortunato – ricorda Jules – ero in pista con una monoposto di Formula Renault 3.5 gestita da una squadra che esordiva nella categoria proprio quel weekend. Quindi considero il mio vero esordio nel principato quello avvenuto con la GP2 nel 2010. E’ stata un esperienza particolarmente importante, perché nella mia carriera non avevo mai colto in precedenza dei buoni risultati sui tracciati cittadini. E oggi posso dire che alla vigilia qualche dubbio sul mio approccio lo avevo. Invece è stato un weekend che ricordo sempre con grande piacere, iniziato col settimo tempo nelle prove libere, la terza fila in qualifica, il quarto posto in gara-1 ed il terzo nella seconda corsa. Un crescendo su una pista che mi è piaciuta subito, e che non credo sia riconducibile a nessun’altro tracciato”. Ma Montecarlo, come pista, è davvero qualcosa di particolare? “Si entra in pista come sempre, l’approccio è quello degli altri weekend. Ma giro dopo giro ci si accorge che la concentrazione è doppia rispetto ad un circuito tradizionale, perché basta una traiettoria sbagliata di qualche centimetro per ritrovarsi contro un muro od una barriera di protezione. E’ l’insidia principale dei circuiti cittadini, e Montecarlo, ovviamente, non fa eccezione”.
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