Il nuovo presidente FIA Sulayem indica la strada per il WRC: più costruttori ed attenzione ai costi

Gli obiettivi del neopresidente FIA

Il neopresidente FIA Mohammed ben Sulayem ritiene che il WRC debba accogliere più costruttori rispetto a quelli attualmente presenti. Inoltre, c'è la necessità di controllare i costi: l'esempio virtuoso delle nuove Rally3
Il nuovo presidente FIA Sulayem indica la strada per il WRC: più costruttori ed attenzione ai costi

Dall’alto del suo incarico per il quale è stato eletto recentemente e dalla sua esperienza nei rally, il nuovo presidente della FIA Mohammed ben Sulayem ha rilasciato le prime dichiarazioni di intenti anche sulla disciplina che in passato lo vide vincere per ben quattordici volte il MERC, ovvero il campionato rally mediorientale.

“Non basta avere due costruttori e mezzo nel WRC”

Come riporta Autosport, l’emiro ha riflettuto in particolare sul Mondiale, e sulla necessità che i costruttori possano investire su questo campionato. A suo dire, la presenza di tre case – Toyota, Hyundai e Ford che tra l’altro corre in maniera semiufficiale con M-Sport – non è sufficiente e non all’altezza del blasone di questa serie. «Parliamo sempre di Formula 1, ma non possiamo dimenticare altre discipline. Dobbiamo esaminare il WRC. Sono un uomo che viene da rally. Quindi dobbiamo guardare anche a questo. Non basta avere due costruttori e mezzo in un campionato importante come questo. Non possiamo aspettare e dire semplicemente che le persone verranno da noi. Sento che dobbiamo andare a bussare alle porte delle case automobilistiche ed assicurarci di rendere il nostro sport attraente per loro».

Nei mesi scorsi Yves Matton, a capo del settore Rally in FIA, aveva rivelato sempre ad Autosport il fatto che per il prossimo ciclo di omologazione delle Rally1 ibride, cioè sino al 2024, il WRC non avrebbe visto l’ingresso di altri costruttori a parte quelli già presenti. Serve tempo per i grandi marchi affinché possano capire se il gioco possa valere la candela, è il ragionamento fatto da Matton.

“Bisogna lavorare sui costi delle auto rally”

Una prospettiva che non soddisfa certamente ben Sulayem, convinto inoltre che bisogna agire anche sui costi del campionato per poterne allargare la base di partecipanti. «Abbiamo iniziato con un tetto di 100.000 dollari di costi per le auto rally, salendo poi a 200.000.  Certo, siamo in momento di inflazione, ma [questo costo] non può raddoppiare. Dobbiamo controllare questo aspetto. Ho guidato la Rally3 di recente [la Ford Fiesta al Barum Czech Rally Zlín di quest’anno, come vettura apripista, ndr] e può fare il lavoro di una World Rally Car: non è la stessa velocità, ma il costo è molto più basso. In secondo luogo, servono veicoli convenienti a livello di introduzione alla disciplina. […] Dobbiamo coinvolgere le persone della stessa area nella passione per il motorsport e regioni come l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia e persino l’America Latina, ma possono permetterselo? No. Queste sono alcune delle aree su cui dobbiamo lavorare». 

Crediti Immagine di Copertina: FIA ERC

 

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