Extreme E | “Less is more”: alla scoperta del paddock con ABT Cupra [VIDEO]
Mattias Ekstrom svela il paddock
Come funziona il paddock di una serie all’insegna della sostenibilità come l’Extreme E? Di sicuro non è come la Formula 1, come sottolinea Mattias Ekström, alfiere assieme a Jutta Kleinschmidt (in sostituzione di Claudia Hürtgen) del team ABT Cupra XE, e che ha aperto le porte di questo luogo del dietro le quinte all’insegna dello stretto indispensabile.
Gli spazi ristretti del paddock dei team
Già perché in un campionato come l’XE basato sul rispetto dell’ambiente e sul consumo intelligente delle risorse, ovviamente anche nel paddock dei team si lotta agli sprechi. Anzitutto, questo spazio a disposizione per le squadre è di uguali dimensioni per tutti: niente differenze a seconda dei budget a disposizione, tutti si ritrovano in un’area contenuta sotto un gonfiabile all’insegna dell’ottimizzazione dello spazio. Spiega Ekström: «È come una tenda e questo è tutto lo spazio che ci viene dato». D’altronde, un’altra delle parole d’ordine dell’XE è inclusività , in modo da non generare figli e figliastri. A proposito degli spazi a disposizione, il già campione DTM e WRX ha aggiunto: «La vettura è molto grande, misura 2,20 metri di larghezza, quindi bisogna sfruttare al massimo ogni millimetro quadrato. Sul pavimento puoi vedere una ventola di raffreddamento, l’estintore, le protezioni… tutto ciò che serve ai meccanici. Può sembrare caotico, ma non lo è. È un caos organizzato».
Inoltre dietro paddock è sistemato il caricatore per le batterie dell’eSuv e i frigoriferi per il raffreddamento degli accumulatori, la cui funzione è utile per far sì che il processo di ricarica possa essere più rapido; c’è ancora uno spazio che ci si ritaglia per un ambiente dove la squadra definisce le strategie di gara, e dove si trova anche una cabina a disposizione per i piloti per cambiarsi.
Lo staff ridotto al minimo indispensabile
A proposito infine della squadra e dello staff tecnico, anche in questo caso la volontà è quella della riduzione all’essenziale (una cosa che ha sperimentato di recente anche M-Sport nel WRC), con la presenza di un ingegnere, un team manager, quattro meccanici, oltre ai due piloti per ogni squadra. Tanto basta, visto che tutti danno il loro contributo, anche gli stessi conducenti come assicura Ekström: «Ogni mano è utile».
Ekstrom: “L’essenza dell’Extreme E è sfruttare meno risorse”
«Imparare a vivere con meno è una grande sfida», conclude quindi l’e-ambassador di Cupra, «anche questa è l’essenza dell’Extreme E, ovvero cercare di rendere le persone consapevoli che ci dobbiamo prendere cura dell’ambiente e, per far ciò, imparare ad accontentarci di quello che abbiamo, se non meno». Opinabile, ma in ogni caso la serie rinnova il proprio appuntamento tra il 29 ed il 30 agosto con il terzo round stagionale, l’Arctic X Prix di scena in Groenlandia.
Crediti Immagine di Copertina e Video: Cupra
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