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Dakar | La sicurezza dell’Audi RS Q e-tron, dal telaio al sistema ad alta tensione

Due mesi alla partenza della Dakar 2022, con i team ormai quasi pronti per affrontare le dune e il percorso selettivo dell’Arabia Saudita. Tra essi anche Audi Sport, pronta a debuttare assieme al suo RS Q e-tron, primo veicolo dotato di un powertrain elettrico in gara nel rally raid organizzato da ASO. 

La sicurezza dell’Audi RS Q e-tron: il telaio

Abbiamo in precedenza approfondito vari aspetti tecnici della tecnologia che anima la vettura dotata di un range extender, ma ancora non abbiamo spostato il focus sulla sicurezza del mezzo, sia in termini di materiali usati che per la protezione dell’unità elettrica ad alta tensione. Partendo dal primo aspetto, il Chief Designer Audi RS Q e-tron Axel Löffler ha spiegato: «La struttura del telaio attinge a tecnologie e soluzioni che abbiamo affinato per decenni in molteplici discipline. Spaziando dal tubolare del DTM (adottato dal 2004 al 2011) al frame in lamiera d’acciaio per il rallycross (dal 2017 al 2018) sino alle monoscocche in CFRP per i prototipi LMP (dal 1999 al 2016), passando per le più recenti vetture del DTM (dal 2012 al 2020) e le monoposto di Formula E (dal 2017 al 2021), nessun altro costruttore si è cimentato in programmi sportivi così differenziati e di vertice».

Tutto un know-how utile nel definire la struttura portante della RS Q e-tron, formata da un telaio a traliccio in tubi in acciaio altoresistenziale formato a caldo, che deriva a sua volta dalla ricerca e sviluppo nell’aerospazio, con la presenza di una lega di metalli come cromo, molibdeno e vanadio: il tutto per venire incontro ai requisiti delle prove statiche di compressione ed impatto che caratterizzano la categoria T1, che include anche il veicolo Audi in corsa alla Dakar 2022. Inoltre sono presenti pannelli in CFRP, compositi polimerici rinforzati con fibra di carbonio, che sono stati inseriti negli spazi interstiziali del telaio, oltre ad essere integrati in diversi punti dal polimero sintetico termoindurente Zylon, il cui scopo è impedire che oggetti appuntiti o taglienti possano danneggiare il telaio e diventare così pericolosi, oltre a schermare l’equipaggio dal sistema ad alta tensione montato sulla vettura.

Il CFRP costituisce inoltre, assieme anche al Kevlar, la carrozzeria e i sedili ispirati al DTM e all’endurance, mentre il parabrezza è in vetro laminato con speciale trattamento antigraffio di derivazione Audi A4, ed assieme al resto delle superfici vetrate è unito ai pannelli della carrozzeria con uno strato di materiale espanso per limitare la presenza della polvere.

Come viene protetta la batteria ad alto voltaggio

Arriviamo quindi al sistema ad alta tensione, costituito dalla batteria ad alto voltaggio che è racchiusa in un contenitore anch’esso in CFRP e Zylon. Importante poi è la protezione del sottoscocca, in particolare quando parliamo dei rally raid e delle sollecitazioni a cui sono sottoposte le vetture. Questa componente presenta una piastra esterna in alluminio di 54 mm di spessore con uno strato di schiuma espansa ad alto assorbimento, atta a deformarsi superata una soglia critica per proteggere la batteria, e una struttura a strati in CFRP: soluzioni che derivano dall’esperienza Audi nel WEC.

L’Audi RS Q e-tron adotta poi una modalità davvero interessante in caso di pericolo, al di là di quelle già previste dalla Dakar (come il segnale di SOS automatico, il tracciamento satellitare, la telecamera di bordo, la scatola nera e il dispositivo Sentinel che avvisa quando sopraggiunge alle spalle un altro mezzo): per tenere sotto controllo eventuali sbalzi di tensione, è presente un monitor ISO derivato dalla Le Mans Prototype che in caso di incidente o di anomalia fuori soglia spegne l’intero sistema, mentre si attiva un segnale acustico ed anche delle spie luminose lungo la carrozzeria per avvisare i soccorritori. Inoltre il sistema di estinzione è caratterizzato da un agente che elettricamente è inerte. Ricordiamo infine che per i veicoli T1 la velocità massima fissata dal regolamento è di 170 km/h.

Team ed equipaggi si sono sottoposti in questi mesi anche a sessioni di addestramento per ottimizzare la gestione dell’alta tensione ed imparare le modalità di intervento in caso di pericolo assieme alle squadre di soccorso degli organizzatori, con cui sono state condivise le azioni da compiere.

 

Luca Santoro:
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