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Dakar | Carlos Sainz tuona: “Noi di Audi siamo penalizzati dai regolamenti tecnici”

Alla Dakar 2022 che scatterà domani uno dei veicoli più attesi sarà sicuramente l’Audi RS Q e-tron, che segnerà il debutto della casa dei Quattro Anelli nel rally raid saudita con il primo prototipo dotato di powertrain elettrico e range extender . In poche parole, siamo di fronte al primo passo verso l’elettrificazione della Dakar, che nei prossimi anni punta ad un graduale ingresso dei veicoli a zero emissioni, rimpiazzando i motori termici di auto ed affini.

Audi ha fatto le cose in grande schierando non solo un mezzo ambizioso e, permetteteci, pure bello da vedere, ma anche una squadra composta di nomi altisonanti, tra cui quello di Carlos Sainz (assieme a Stéphane Peterhansel e Mattias Ekström). Lo spagnolo però dovrebbe essere ormai l’incubo degli organizzatori di questa corsa, visto che la sua vis polemica esplode in particolare nella gara che ha vinto tre volte in carriera. Se nelle ultime edizioni i suoi strali erano andati contro le insidie della navigazione e le difficoltà del roadbook, Sainz questa volta manco è partita la Dakar che si è subito scagliato contro un regolamento che, a suo dire, penalizza i veicoli elettrici come l’RS Q e-tron.

Sainz e la polemica con i regolamenti tecnici della Dakar

Lo spagnolo conta in cuor suo, come riporta Autosport, di rendere l’auto vincente «come ho cercato di fare in passato con Mini, Peugeot e Volkswagen», ma il suo parere è che i regolamenti di questa edizione alla fine non hanno a suo dire dato la giusta importanza ai motori ibridi. Ad Automundo Sainz ha tuonato: «Si diceva che i costruttori che avrebbero partecipato con queste nuove tecnologie sarebbero stati premiati con una maggiore escursione delle sospensioni, un po’ più di potenza, ma tutto questo non è servito a nulla. Il risultato è che corriamo con una tecnologia complicata, molto complessa, con un peso extra rispetto agli altri [pare un centinaio di chili rispetto al minimo, ndr], ma a parità di potenza e in altre cose. Da quello che doveva essere in principio, ovvero premiare chi ha avuto il coraggio di usare questa tecnologia, a quello che alla fine è scaturito, il risultato è deludente».

“La nostra Audi sarà più pesante rispetto agli altri mezzi, a parità di potenza”

Audi in effetti aveva richiesto agli organizzatori nella persona di ASO di poter competere con qualche deroga, come appunto l’escursione delle sospensioni, diverse grandezze delle ruote ed altri dettagli per poter essere al livello della concorrenza buggy e 4×4, compensando le difficoltà del sistema ibrido e il peso extra delle batterie. Ma il fatto che i rivali come Prodrive e Toyota si siano messi di traverso ha spinto gli organizzatori della Dakar a non approvare tutte le richieste del marchio tedesco. «Non so dire i motivi per cui le cose alla fine sono cambiate, non sono stato a quella riunione», ha proseguito Sainz. «So solo che all’inizio c’erano certi vantaggi per chi aveva il coraggio di andare in questa direzione e alla fine non abbiamo ottenuto proprio nulla, e ci troviamo, come previsto, con un mezzo più pesante rispetto agli altri. Bisognerà vedere come sarà il Balance of Performance, ma per il momento non sono molto ottimista», ha concluso il Matador.

 

 

Luca Santoro:
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