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Dakar 2022, ecco il percorso definitivo. Oltre 400 veicoli in gara

A poco più di un mese dalla sua partenza, la Dakar 2022 è stata infine svelata completamente dopo le prime notizie ufficiali trapelate in primavera. La terza edizione in Arabia Saudita rappresenterà il primo appuntamento del nuovo World Rally Raid Championship sotto l’egida della FIA, che va a sostituire la precedente Coppa del Mondo Cross Country.

Il nuovo Mondiale Cross Country FIA

Un format organizzato dalla stessa realtà dietro la Dakar, ovvero Amaury Sport Organisation, e che si comporrà di cinque round: si parte appunto dal leggendario rally raid dal primo al 14 gennaio, per poi restare nel Medio Oriente per l’Abu Dhabi Desert Challenge, dal 5 al 10 marzo. In seguito sarà la volta del Kazakistan Rally, dal 24 al 30 aprile, del Rally Andalucía (6-12 giugno) ed infine la chiusura sarà di scena al Rally di Marocco, previsto per il 6-10 ottobre.

12 tappe per la Dakar 2022

Ma torniamo alla Dakar 2022, che come dicevamo ha svelato gli ultimi dettagli in una presentazione via streaming con la presenza di David Castera, direttore dell’evento, Yann Le Moënner, amministratore delegato di ASO, ed il principe Khalid Bin Sultan Al Abdullah Al Faisal, che sovraintende la Federazione automobilistica nazionale. Sapevamo che la 44esima edizione sarebbe partita da Ha’il, proseguendo verso la capitale Riad per la giornata di pausa, per poi ripartire alla volta di Gedda per il gran finale: adesso sappiamo che saranno in tutto 12 le tappe, a cominciare dal prologo del primo gennaio che servirà a determinare l’ordine di partenza per la gara vera e propria.

Dakar 2022, la prima settimana

Confermata quindi una edizione 2022 all’insegna della sabbia, delle dune e della navigazione, con un percorso inedito per circa il 70% e che presenterà in totale 8.375 km, dei quali 4.258 saranno competitivi. Il prologo da 19 km cronometrati si terrà a Gedda, per puntare ad Ha’il per l’avvio della gara il 2 gennaio, che presenterà una tappa da 334 km di speciale ad anello; si scende poi a sud-est per la Hail – Al Artawiya, 339 km di gara tra le prime dune e, attenzione, valida come inizio della Marathon Stage, quindi senza assistenza ufficiale: di sicuro una scelta molto irrituale questa degli organizzatori, ovvero proporre una tappa del genere non a metà corsa o nella seconda parte, bensì subito all’inizio della Dakar. Si procede poi per la terza frazione da 368 km, la Al Artawiya – Al Qaysumah che concluderà la Marathon Stage, e via ancora verso sud per la tappa 4 di Al Qaysumah – Riad, che con i suoi 707 km totali e 465 di prova speciale rappresenta la più lunga dell’edizione 2022. La quinta tappa proporrà invece un altro circuito ad anello, con partenza ed arrivo a Riad (348 km cronometrati), da replicare poi il giorno dopo ma con 421 km da affrontare.

Dakar 2022, la seconda settimana

Si concluderà così la prima, durissima settimana della Dakar 2022, che ricomincerà da Riad domenica 9 gennaio per portare i concorrenti verso ovest, ad Al Dawadimi: 401 km tra le dune, che caratterizzeranno un centinaio di chilometri del percorso totale. Si procederà poi con la tappa 8 di Al Dawadimi – Wadi Ad Dawasir, che presenta il chilometraggio completo più lungo (828 km) ma di cui solo 394 saranno di gara: scendiamo quindi sempre più a sud, per affrontare la prova più meridionale della Dakar 2022, l’anello di Wadi Ad Dawasir – Wadi Ad Dawasir, 287 km con poca sabbia e tanti tratti rocciosi. Decima tappa con la Wadi Ad Dawasir – Bisha (37 km), e poi via tra le dune della Bisha – Bisha (345 km) ed infine la Bisha – Gedda, solo 163 km cronometrati verso le coste del Mar Rosso.

Una nuova era per la Dakar

La Dakar 2022 rappresenterà un crocevia importante per il futuro di questa corsa, che la porterà ad accogliere sempre di più le mobilità sostenibili ed alternative con l’obiettivo di schierare solo veicoli a zero o basse emissioni entro il 2030. Intanto, viene introdotta da gennaio la categoria T1-Ultimate (T1-U), nata in collaborazione con la FIA e che accoglierà mezzi dotati di energie alternative. All’interno di questo gruppo ci sarà il debutto di Audi con il prototipo RS Q e-tron sviluppato con Q Motorsport e dotato di tre powertrain elettrici, e che sarà guidato da un dream team composto dal 14 volte vincitore della Dakar (inclusa l’ultima edizione) Stéphane Peterhansel, da Carlos Sainz e da Mattias Ekström; al via inoltre il progetto di Guerlain Chicherit e della sua GCK Kompetition, che schiererà un mezzo alimentato con carburante bio (ed in futuro si punterà su un prototipo ad idrogeno).

I primi dettagli della start list

In totale saranno 430 i veicoli in gara, più 148 schierati per la Dakar Classic. Oltre ad Audi, segnaliamo la presenza di Toyota Gazoo Racing con il già tre volte campione Dakar Nasser Al-Attiyah, più Giniel de Villiers, Henk Lategan e Shameer Variawa, tutti a bordo del nuovo GR Dakar Hilux inserito nella categoria T1+, concepita per bilanciare a livello prestazionale e di affidabilità i 4×4 come quelli Toyota con i buggy tipo i Mini di X-Raid, che presenta invece come punta Jakub Przygonski. Non dimentichiamo poi Prodrive, al secondo tentativo con Bahrain Raid Xtreme e il BRX Hunter dopo il quinto posto di Nani Roma nel 2021 e il flop di Sébastien Loeb: confermati i due piloti, con il francese che però avrà al proprio fianco non più Daniel Elena bensì il connazionale Fabian Lurquin, e un mezzo rinnovato ed alimentato a biocarburante.

Inoltre non mancheranno protagonisti della Dakar come Orlando Terranova, anch’egli con Bahrain Raid Xtreme, Yazeed Al Rajhi sul Toyota Hilux T1+ di Overdrive Racing, Century Racing con i buggy CR6 pilotati da Matthieu Serradori e Brian Baragwanath, e PH Sport con il Peugeot DKR 3008 in precedenza guidato da Loeb e che sarà nelle mani del veterano e pluricampione Dakar Cyril Desprès. Ancora, citiamo l’ambizioso Red Bull Off-Road Junior con la fresca campionessa del mondo nella Coppa Cross Country, categoria T3, Cristína Gutierréz, il promettente Seth Quintero, Mitchell Guthrie e Guillaume de Mevius, il debutto di Molly Taylor su Side by Side di South Racing, e la novità che coinvolge due nostri motociclisti che nella Dakar 2022 saliranno a bordo di un quattro ruote, entrambi nel ruolo di navigatori, ed entrambi già in squadra con Solarys Racing: Maurizio Gerini affiancherà Laia Sanz, anch’ella già protagonista delle due ruote alla Dakar e non solo, sul Mini All4Racing di X-Raid, mentre Jacopo Cerutti sarà nei SSV con Can-Am, pure lui alle note di un pilota che però è ancora da ufficializzare.

Crediti Immagine di Copertina: ASO / Dakar

Luca Santoro:
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