Dakar | Loeb chiude la settimana con un’altra vittoria. Al Attiyah sempre più leader
Il punto sulla Dakar 2019
Si è conclusa la prima parte di questa durissima (e si sapeva), imprevedibile (anche questo era preventivabile, ma a volte le cose sono state ancora più sorprendenti di quanto ci si sarebbe aspettato) e, concedetecelo, a tratti parecchio polemica e un po’ disorganizzata Dakar 2019. In questo meritato giorno di riposo ad Arequipa la mente è più fredda e la polvere si è posata (in tutti i sensi), rivelando come ci sia nelle auto un dominatore che può solo perdere la quarantunesima edizione, ovvero Nasser Al Attiyah.
Dietro di lui però gli avversari arrancano un po’ ma sono ben lungi dal gettare la spugna, anche se l’abbinata tra il principe qatariota e la Toyota Hilux si sta rivelando vincente: il primo diretto avversario è un certo Signor Dakar, Stéphane Peterhansel, che a bordo del Buggy Mini per X-Raid cerca di restare alle calcagna di Al Attiyah il più possibile. Poi, nel mazzo ricco di sfaccettature della Dakar 2019 ci sono i jolly come Sébastien Loeb, che pur depotenziato nella vettura, nella preparazione e nel team di supporto sta dimostrando di essere un cagnaccio capace di sorprendere continuamente con doti da fuoriclasse. Per la cronaca, la tappa 5 di ieri è stata vinta dall’alsaziano mai sazio, che sale a quota due trionfi in questa Dakar.
La complessa Dakar 2019 di Loeb
Chiariamo una cosa: non sono stati giorni facili né per Loeb né per il simbiotico navigatore Daniel Elena. Dopo la vittoria in tappa 2 la coppia sulla Peugeot 3008 DKR versione 2017 si è ritrovata a tagliare il traguardo della frazione successiva con 40 minuti di ritardo, per poi faticare anche in quella successiva. A ciò si è aggiunto il nervosismo di Elena che, pure lui, ha avuto da ridire sulle imprecisioni del roadbook, ormai bestia nera degli equipaggi in gara quest’anno. Il navigatore ha sbottato sui social contro gli organizzatori nei giorni scorsi, rei di «non essere in grado di gestire l’evento» e richiamando anche le critiche di Carlos Sainz e Lucas Cruz, anche loro in difficoltà con le note del roadbook. Neppure la vittoria di ieri ha spento lo spirito pugnace di Elena, che in un tweet parla di una posizione nelle generale sua e di Loeb che, a suo dire, non rispecchia la realtà (altra frecciata rivolta agli organizzatori per le difficoltà nel seguire le mappe da loro fornite, si suppone).
Nouvelle victoire sur le @dakar 🏆
No comment, le job, nous savons le faire. Le classement général de ce soir à la journée de repos n’est pas réaliste mais nous sommes contents de nous. Là est bien l’essentiel Merci à tous de votre soutien 🙌🏻 #Dakar #RedBull #Bardahl pic.twitter.com/34DSgFamoi— Daniel Elena (@DanosElena) 11 gennaio 2019
La tappa 5 della Dakar 2019 e la top ten
Ma veniamo alla performance di ieri che ha restituito un po’ di buonumore all’equipaggio di punta di PH Sport. Nella quinta frazione da Tacna ad Arequipa di ben 800 km di cui 517 cronometrati (poi ridotti a 425), terminata quando in Italia era piena notte, Loeb ed Elena si sono messi alle spalle le difficoltà e i patimenti tra roadbook da capogiro e le forature continue della quarta tappa, e con una 3008 DKR risistemata per l’occasione nel bivacco di Tacna hanno fatto partire la loro controffensiva.
Dalla costa sino all’infido fesh fesh, per poi tornare sulle dune, l’equipaggio prende il volo dal secondo Way Point in una gara sino a quel punto dominata da un redivivo (altro cagnaccio pure lui) Carlos Sainz. Ma Loeb fa partire la sua fuga da lontano, come Chris Froome sul Colle delle Finestre l’anno scorso al Giro d’Italia, ed impone un ritmo che fa cadere i suoi avversari come mosche. Sainz anzitutto, e poi Peterhansel, bloccato all’altezza del chilometro 248, mentre l’unico che ha opposto resistenza è stato Al Attiyah, che termina secondo con 10’22” dall’alsaziano, seguito poi da Nani Roma (sulla Mini 4×4 di X-Raid) con 24’04” e Mr.Dakar con 26’09”.
Il resto della top ten di giornata si compone poi con Jakub Przygonski, una delle rivelazioni di quest’anno, a cui segue al sesto posto l’altro membro del dream team sui Buggy Mini (anche se la loro Dakar quest’anno è a tratti un incubo) Cyril Despres. Da notare le ultime due posizioni della top ten di tappa, occupate da due piloti Toyota che in questi giorni se la son vista brutta tra problemi meccanici e ritardi, ovvero Giniel De Villiers (primo nella generale dopo la seconda tappa e poi precipitato sino al quarantesimo posto, per poi risalire e ritrovarsi attualmente diciottesimo) e Bernhard Ten Brinke (giusto ieri era arrivato al traguardo quarantatreesimo).
POS. | N. | EQUIPAGGIO | TEAM | TEMPO |
---|---|---|---|---|
1 | 306 |
SEBASTIEN LOEB
|
PH-SPORT | 04H 56′ 34” |
2 | 301 |
NASSER AL-ATTIYAH
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 05H 06′ 56” |
3 | 307 |
NANI ROMA
|
X-RAID TEAM | 05H 20′ 38” |
4 | 304 |
STEPHANE PETERHANSEL
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 05H 22′ 43” |
5 | 303 |
JAKUB PRZYGONSKI
|
ORLEN X-RAID TEAM | 05H 22′ 51” |
6 | 308 |
CYRIL DESPRES
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 05H 29′ 12” |
7 | 312 |
HARRY HUNT
|
PH-SPORT | 05H 29′ 14” |
8 | 305 |
MARTIN PROKOP
|
MP-SPORTS | 05H 33′ 02” |
9 | 302 |
GINIEL DE VILLIERS
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 05H 34′ 29” |
10 | 309 |
BERNHARD TEN BRINKE
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 05H 39′ 05” |
La classifica generale dopo la tappa 5
Nella generale Loeb rosicchia 10 minuti su Al Attiyah, sempre leader con 24 minuti di vantaggio su Peterhansel, che arriva allo stop di Arequipa un po’ con il fiatone (un po’ come tutto lo schieramento X-Raid sulle Mini, anche le All4: è il caso di Nani Roma, terzo con più di mezz’ora di ritardo). Dopo l’arrembante e sorprendente Przygonski troviamo appunto Loeb con 40 minuti tondi di gap, e la soddisfazione in casa PH Sport si completa con il settimo posto di un’altra rivelazione, ovvero Harry Hunt, che torna ad occupare la posizione che aveva dopo la settima tappa.
POS. | N. | EQUIPAGGIO | TEAM | TEMPO |
---|---|---|---|---|
1 | 301 |
NASSER AL-ATTIYAH
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 17H 19′ 53” |
2 | 304 |
STEPHANE PETERHANSEL
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 17H 44′ 35” |
3 | 307 |
NANI ROMA
|
X-RAID TEAM | 17H 54′ 26” |
4 | 303 |
JAKUB PRZYGONSKI
|
ORLEN X-RAID TEAM | 17H 58′ 05” |
5 | 306 |
SEBASTIEN LOEB
|
PH-SPORT | 17H 59′ 53” |
6 | 308 |
CYRIL DESPRES
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 18H 32′ 40” |
7 | 312 |
HARRY HUNT
|
PH-SPORT | 19H 19′ 48” |
8 | 305 |
MARTIN PROKOP
|
MP-SPORTS | 19H 33′ 50” |
9 | 321 |
BORIS GARAFULIC
|
X-RAID TEAM | 19H 38′ 13” |
10 | 330 |
BENEDIKTAS VANAGAS
|
GENERAL FINANCING TEAM PITLANE | 20H 04′ 34” |
Quindi, Al Attiyah sta prendendo il largo su Peterhansel (ieri il loro gap era di otto minuti, attualmente siamo ad oltre venti…), mentre Loeb sembra sempre meno restio a gettare le spugna per prepararsi all’imminente debutto in Hyundai al Rally di Monte-Carlo di fine gennaio, come qualche malizioso poteva pensare. Il francese raccoglie le forze assieme al suo navigatore per ripartire domani con la seconda parte di questa Dakar 2019: destinazione Arequipa-San Juan de Marcona, nuovamente nel deserto di Ica. Ne vedremo ancora delle belle.
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