Dakar | L’edizione 2019 si deciderà tra Al Attiyah e Peterhansel?
Sono loro i due favoriti della Dakar 2019?
La prima parte della Marathon di questa Dakar 2019 corsa ieri ci ha restituito, almeno nelle auto visto che nelle moto la situazione resta abbastanza incerta, già una possibile scrematura tra i pretendenti al titolo: da una parte Nasser Al Attiyah e Toyota e dell’altra Stéphane Peterhansel con X-Raid Mini. Al tempo stesso, una sfida tra i pick up Hilux e i Buggy per i quali sembrava tagliata questa edizione del rally raid.
La lotta tra Al Attiyah e Peterhansel nel fesh fesh
I due infatti sono giunti al traguardo della Tappa 4 di ieri, la Arequipa – Tacna di 405 km, quasi appaiati: il quatariota è giunto primo, seguito da Mr. Dakar con un ritardo di 1’52”. La sfida di ieri, tra l’altro, sembrava ideale più per i buggy che per i fuoristrada, il che rende ulteriormente onore ad Al Attiyah, che sta dimostrando a sua volta che le prestazioni viste al Rally di Marocco dello scorso ottobre sulla Hilux non erano un fuoco di paglia.
Nella tappa 4 infatti le dune e la sabbia hanno lasciato spazio al temibile fesh fesh tipico di queste zone, ovvero una sabbiolina finissima, una polvere insidiosa che si appiccica in maniera fastidiosa e che ai passaggi dei mezzi, essendo estremamente leggera, solleva dei nuvoloni abbondanti. Un po’ come correre sulla farina senza glutine, insomma. Come ha spiegato Peterhansel alla fine della tappa, «sembra polvere che ti entra in auto e poi non riesci a vedere nulla».
Tornando ai due principali competitor, dopo la tappa 3 vinta da Peterhansel seguito da Al Attiyah i due hanno proseguito il gioco delle parti nella Marathon di ieri, con lo scambio di posizioni. Alla fine il principe qatariota si conferma leader per il secondo giorno consecutivo e terzo su quattro frazioni disputate. Il loro gap in alcuni momenti (come nel WP4) registrava un parziale di una ventina di secondi, segno di come la gara ieri sia stata molto equilibrata tra loro due.
La top ten della tappa 4 della Dakar 2019
Dietro al real pilota e al signor Dakar, al terzo posto di tappa, iniziamo a trovare dei distacchi più alti che ci fanno capire come la lotta tra i due sia equilibrata tra loro e squilibrata con gli altri, almeno nella frazione di ieri: terzo posto quindi a 8’32” per Jakub Przygonski, una delle sorprese nelle auto di questa edizione, a bordo anch’egli di una Mini ma 4×4, come quella guidata da Nani Roma, giunto a ruota con un ritardo di 8’42”
Quinto posto per Sébastien Loeb (PH Sport), che torna a fare capolino nelle posizioni alte al traguardo dopo aver vinto la tappa 2. 12 i minuti persi dall’alsaziano mai sazio, che sembrava all’inizio in pole per un risultato migliore per poi perdere terreno via via nella tappa (ad un certo punto è costretto pure a chiudere aiuto ad un camion del suo team), ma bisogna anche dire che il francese si è pure fermato assieme a Cyril Despres per aiutare Giniel de Villiers, in difficoltà con il mezzo in panne dopo 63 km e a sua volta in azione più avanti per aiutare Bernhard Ten Brinke, compagno di squadra in difficoltà con l’altra Toyota. Alla fine il primo perderà un’ora, il secondo ben tre, vanificando una Dakar 2019 che era partita sotto i migliori auspici per i due e costringendo Toyota a far affidamento ormai sul solo Al Attiyah.
La polemica di Carlos Sainz
Sesta la mina vagante che risponde al nome di Yazeed Al-Rajhi, che però ieri ha subito un primo stop nella sua scalata alla classifica generale arrivando con un ritardo di 18’11” da Al Attiyah. Settimo Carlos Sainz, che nella giornata di avantieri ha aperto il primo caso, o meglio il primo fronte polemico alla Dakar 2019. Se vi ricordate nella tappa 3 lo spagnolo ha avuto problemi con il suo Buggy Mini verso il chilometro 38, in cui la sospensione anteriore sinistra del mezzo si è lesionata irrimediabilmente. Sainz e il suo navigatore Lucas Cruz sono rimasti così bloccati per tre ore e più senza poter fare molto, se non pensare al fatto che loro Dakar rischiava – e rischia – di essere compromessa come la parte meccanica della loro vettura.
Alla fine i due hanno terminato, stremati, la tappa, con Sainz che lamentava dei dolori al collo che però non gli hanno impedito di essere al via ieri. La coda polemica di cui parlavamo riguarda le contumelie del pilota spagnolo rivolte al roadbook, a suo dire troppo impreciso e che li ha condotti dritti dritti su un fosso, sempre secondo Sainz, non segnalato. Quest’ultimo al bivacco è andato oltre, definendo la guida fornita dagli organizzatori «un disastro». Ebbene, la tappa 4 è stata l’ennesima tregenda, con un gap dal compagno di squadra Peterhansel di ben 10 minuti già dopo il chilometro 50. Termina comunque in top ten ma con un ritardo di 24’44”: la sua Dakar è sempre più in salita.
Ottavo Cyril Despres con quasi 26 minuti di ritardo, segno di un feeling mai esploso con il suo Buggy Mini e che sino ad oggi non lo ha reso decisamente competitivo, mentre la top ten si chiude con Boris Garafulic (X-Raid) e al decimo ritroviamo colui che sarebbe dovuto essere la rivelazione di questa Dakar, ovvero Harry Hunt (PH Sport), che termina però con un ritardo di quasi 38 minuti, restando fermo al decimo posto della generale.
POS. | N. | EQUIPAGGIO | TEAM | TEMPO |
---|---|---|---|---|
1 | 301 |
 NASSER AL-ATTIYAH
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 03H 38′ 49” |
2 | 304 |
 STEPHANE PETERHANSEL
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 03H 40′ 41” |
3 | 303 |
 JAKUB PRZYGONSKI
|
ORLEN X-RAID TEAM | 03H 47′ 21” |
4 | 307 |
 NANI ROMA
|
X-RAID TEAM | 03H 47′ 38” |
5 | 306 |
 SEBASTIEN LOEB
|
PH-SPORT | 03H 51′ 12” |
6 | 314 |
 YAZEED AL RAJHI
|
X-RAID TEAM | 03H 57′ 00” |
7 | 300 |
 CARLOS SAINZ
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 04H 03′ 33” |
8 | 308 |
 CYRIL DESPRES
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 04H 04′ 40” |
9 | 321 |
 BORIS GARAFULIC
|
X-RAID TEAM | 04H 11′ 22” |
10 | 312 |
 HARRY HUNT
|
PH-SPORT | 04H 16′ 47” |
La classifica generale dopo Tappa 4
A proposito della generale, Al Attiyah ha ora un vantaggio di quasi nove minuti su Peterhansel e ben 20 su Nani Roma. Come nelle moto, i distacchi iniziano farsi pesanti, ma nelle auto possiamo già scremare il campo di Agramante dei favoriti. Attenzione a Przygonski, che prosegue la sua scalata nella generale fermandosi per il momento al quarto posto, seguito da Al Rajhi. Sesto Loeb con però 50 minuti di gap.
POS. | N. | EQUIPAGGIO | TEAM | TEMPO |
---|---|---|---|---|
1 | 301 |
 NASSER AL-ATTIYAH
|
TOYOTA GAZOO RACING SA | 12H 12′ 57” |
2 | 304 |
 STEPHANE PETERHANSEL
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 12H 21′ 52” |
3 | 307 |
 NANI ROMA
|
X-RAID TEAM | 12H 33′ 48” |
4 | 303 |
 JAKUB PRZYGONSKI
|
ORLEN X-RAID TEAM | 12H 35′ 14” |
5 | 314 |
 YAZEED AL RAJHI
|
X-RAID TEAM | 12H 37′ 56” |
6 | 306 |
 SEBASTIEN LOEB
|
PH-SPORT | 13H 03′ 19” |
7 | 308 |
 CYRIL DESPRES
|
X-RAID MINI JCW TEAM | 13H 03′ 28” |
8 | 327 |
 ARON DOMZALA
|
OVERDRIVE TOYOTA | 13H 41′ 34” |
9 | 321 |
 BORIS GARAFULIC
|
X-RAID TEAM | 13H 49′ 49” |
10 | 312 |
 HARRY HUNT
|
PH-SPORT | 13H 50′ 34” |
Dakar 2019, anteprima Tappa 5
Oggi sarà un’altra giornata all’insegna della Marathon, prima del giorno di riposo di domani: la Tacna -Arequipa vedrà le auto affrontare un percorso (senza assistenza) di 714 km, di cui 517 cronometrati con partenza alle ore 09:50 locali, le 15:50 da noi. In questo caso però i mezzi non partiranno uno dopo l’altro ma in linea.
Alle 23:04 la consueta finestra di giornata su Eurosport 1 (canale 341 di Mediaset Premium, 210 Sky e 267 Sky HD), e repliche tra la notte e la mattina del giorno dopo su Eurosport 2 (canale 211 Sky, 268 Sky HD). Streaming su Eurosportplayer.it e Red Bull TV, con highlights delle tappe precedenti e molto altro.
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