X

Dakar | La squadra Audi è pronta: gli equipaggi fanno il punto sulla preparazione

Chiusa la stagione 2022 del Mondiale Rally Raid, è già tempo di pensare alla partenza della successiva dai primi di gennaio con l’appuntamento di apertura della Dakar 2023. Ed al via ritroveremo per il secondo anno di fila la formazione Audi Sport con la RS Q e-tron E2, la versione successiva del primo veicolo dotato di powertrain elettrico e range extender a partecipare alla leggendaria corsa rally raid di scena in Arabia Saudita.

I miglioramenti all’Audi RS Q e-tron E2

Lo squadrone Audi è reduce dall’ultimo test in gara svolto al Rally del Marocco, penultimo round del W2RC, dei primi di ottobre, dove la vettura ha ottenuto ottimi riscontri cronometrici e prestazionali dopo i mesi di test per sviluppare l’E2. È stata anche l’occasione per apportare le ultime modifiche in vista della Dakar (notare che Audi non ha preso parte al seguente Rally Andalusia, ultimo atto del W2RC). Stéphane Peterhansel, che quest’anno è stato colui che ha affrontato più chilometri con il veicolo portando in dote anche la prima vittoria per l’RS Q e-tron in occasione dell’Abu Dhabi Desert Challenge, ha spiegato: «La pedaliera ora è posizionata in modo più confortevole e anche il volante è ora perfettamente posizionato». Il suo copilota Edouard Boulanger gli ha fatto eco: «Il sistema software è migliorato, le funzioni di uso frequente più facili e rapide da raggiungere».

Migliorie notate anche da Lucas Cruz, navigatore di Carlos Sainz, che ha affermato: «La posizione di seduta modificata ci offre una visione migliore e possiamo leggere gli strumenti più facilmente». Mattias Ekström, l’altro pilota in squadra, ha voluto sottolineare il lavoro di sviluppo e di miglioramento apportato dai colleghi: «Carlos ha definito un setup di prim’ordine per telaio e sospensioni. E da quando Stéphane ha affinato la taratura di molle e ammortizzatori, l’auto è decisamente più intuitiva nella guida al limite. In curva era già straordinariamente performante, ma ora il retrotreno è più stabile nelle fasi di atterraggio da salti e dune».

“Le dinamiche di una gara come la Dakar sono uniche”

Sainz, che la Dakar l’ha vinta tre volte in carriera, ha poi spiegato: «Abbiamo detto ad Audi di non sottovalutare la Dakar. E non l’hanno fatto. Si fidavano della direzione in cui noi piloti volevamo sviluppare il progetto. Il successo finora ci sta dando ragione. È stato l’approccio giusto da entrambe le parti. La nuova vettura è un grande passo avanti in termini di affidabilità. Ma ci sono sempre sorprese nel nostro sport, anche tecniche», ha messo in guardia l’esperto spagnolo.

Riguardo l’affrontare una prova rally raid, Ekström ha poi aggiunto: «Non c’è niente da fare, le dinamiche di gara restano uniche e inimitabili. Si tratta di condizioni assolutamente diverse rispetto a qualsiasi test al termine del quale si rientra al proprio box. Nel deserto sei da solo». Lo svedese ha inoltre spiegato di imparare molto dai suoi compagni di squadra: «Carlos è estremamente ambizioso e pieno di energia. Ed imparo molto anche da Stéphane: è di successo anche lui, ma è più composto, più calmo e più strategico. Sono i due compagni di squadra più cool della mia carriera». Ed il suo copilota Emil Bergkvist conferma: «Abbiamo imparato molto da Edouard e Lucas. Ci hanno accolto a braccia aperte. Abbiamo chiesto loro tutto quello che potevamo. Senza di loro non saremmo mai arrivati ​​così lontano».

Gli equipaggi commentano le novità della Dakar 2023

Alla Dakar 2023 i tre equipaggi affronteranno una serie di novità, come l’abolizione delle zone di neutralizzazione. A tal proposito, Ekström ha sottolineato: «Senza questi riferimenti, non sappiamo più esattamente a che punto siamo rispetto alla competizione». E Sainz: «È come un ritorno ai vecchi tempi, perché una volta era la norma. In pratica, possiamo capire il ritmo degli avversari diretti, che sono tre minuti davanti o dietro di noi, dal fatto che una macchina raggiunga o meno l’altra». E sulla maggior presenza di dune sul percorso 2023, Boulanger ha affermato: «Per me, guidare sulle dune è più facile. Non devo dare al mio pilota tante indicazioni direzionali. Anche la navigazione dovrebbe essere più semplice. Ma d’altra parte, lo sforzo fisico aumenta notevolmente perché la vettura subisce molte sollecitazioni».

Sainz poi fa notare: «L’evento è cambiato in modo significativo negli ultimi tre anni. Ora i waypoint nascosti sono stati eliminati e dobbiamo fare più affidamento alla bussola. Il deserto del Rubʿ al-Khālī sarà difficile, ma io e Lucas siamo preparati». Peterhansel però fa poi notare una cosa su cui i tre equipaggi concordano: «Le temperature sono facili da gestire con un sistema di aria condizionata così potente come nell’Audi RS Q e-tron».

“Bisogna avere rispetto di ogni singolo giorno alla Dakar”

Ed il quattordici volte vincitore della Dakar ha quindi rivelato: «Quest’anno siamo ben preparati. Dovremmo guidare con costanza e non partire troppo lentamente, perché altrimenti si resta indietro. Allo stesso tempo, so cosa può succedere alla Dakar. Abbiamo un mezzo competitivo, ma sarà dura anche la gara». Concorde Sainz: «Bisogna avere rispetto di ogni singolo giorno. Mi aspetto una Dakar difficile con tappe più lunghe, più ore nell’abitacolo e molta varietà». Ekström poi ha svelato: «Non posso bere tanto durante il giorno, ma non devo dimagrire. Ecco perché questa volta porterò una bilancia con me per controllare il mio bilanciamento idrico. Nel tempo che precede l’inizio del rally, la regola è quella di mangiare in modo sensato, dormire, bere a sufficienza e fare una sana quantità di sport. E una volta iniziata la competizione, cerchiamo di far combaciare il nostro passo con quello di Stéphane. Ci sono poche discipline del motorsport in cui la fortuna gioca un ruolo così importante. Abbiamo fatto tutto il possibile. L’Audi ha soddisfatto tutti i nostri desideri, non potremmo chiedere di più».

Luca Santoro:
Articoli Correlati