Dakar | Cerutti e l’esperienza da navigatore nell’edizione 2022: “È stato incredibile, ma adesso torno sulla moto”
La Dakar dell'equipaggio Al Obaidan-Cerutti
Alla Dakar 2022 si è consumato il debutto di Jacopo Cerutti sulle quattro ruote, nel ruolo di navigatore per la giovane Mashael Al Obaidan. I due hanno corso sul Maverick X3 Can-Am per South Racing, concludendo la loro prima esperienza assieme con un buon 17esimo posto finale nella categoria dei Prototipi Leggeri T3.
Una Dakar 2022 positiva per Al Obaidan e Cerutti
Un risultato davvero dignitoso per entrambi: per Al Obaidan in primis, che diventa assieme a Dania Akeel (ottava finale nella stessa categoria) la prima saudita a concludere la Dakar, che da tre anni si disputa in casa loro, in un Paese che sino al 2018 vietava alle donne di poter guidare (tra l’altro, entrambe hanno gareggiato senza il velo). Ma finire tra i primi venti in questo nuovo inizio è qualcosa di memorabile anche per Cerutti, che proviene dal mondo delle due ruote enduro e motorally prendendo parte negli ultimi anni alla Dakar, sempre in moto, cogliendo dei buoni risultati nelle sue cinque partecipazioni.
Un mese prima della partenza il comasco ci aveva anticipato qualcosa dei suo progetti nell’edizione 2022, dove avrebbe ritrovato tra l’altro un suo compagno di squadra nel team Solarys Racing come Maurizio Gerini, passato anche lui dalle due ruote alle quattro ma nella categoria Auto, svolgendo comunque pure lui il compito di dettare le note, nel suo caso a Laia Sanz sul Mini All4 Racing.
Cerutti racconta la sua Dakar 2022
Tornando a Cerutti, chiusa questa Dakar il pilota tornerà alle moto come ci aveva spiegato anche nella nostra intervista, ma intanto si gode il buon esito di questa esperienza inedita lungo dodici tappe, in cui il miglior risultato è stato un sedicesimo posto nell’ottava ed undicesima prova. Nel mezzo ovviamente anche imprevisti, soprattutto nella prima settimana «tra insabbiamenti, forature, estintori impazziti e navigazione molto difficile», ha scritto su Instagram Cerutti, rimarcando però il fatto che stessero in ogni caso «andando alla grande». Nelle sue storie ha poi spiegato che in questa sesta Dakar, «la quarta portata a termine», gli è mancata comunque la moto viste anche le dune in gran quantità nell’edizione 2022 e qualche tappa da lui giudicata «più tecnica, più fisica».
“La prossima Dakar? Vediamo le proposte”
Al comasco però non sono mancate le sveglie presto e la voglia di andare al 110%, come ha poi proseguito nel suo bilancio finale affidato alle stories di Instagram. «Ho fatto delle esperienze incredibili: il primo giorno siamo rimasti tra le dune sino a notte assieme ad altre vetture, poi siamo riusciti ad uscirne: è stato incredibile» ha continuato Cerutti. «Poi abbiamo fatto tante altre cose che io non avevo mai fatto prima d’ora: sono inoltre felice di aver corso con Mashael che è praticamente una rookie, ed ha ascoltato i miei consigli». Esperienza positiva anche con il Maverick X3 e con il roadbook digitale, mentre in merito ad una nostra domanda sulla Dakar 2023, se sarà di nuovo da pilota in sella alle due ruote o proseguirà la strada da navigatore (che lo affascina di più rispetto allo stare al volante), ha affermato: «Vedremo in base alle proposte…».
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui