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Clio Trophy Italia | Nicelli vince al Rally di Alba e si proietta in testa alla classifica

Prosegue con ottimi risultati la stagione di Davide Nicelli e Tiziano Pieri, impegnati nel doppio fronte competitivo del Campionato Italiano Rally, nella classe R1, e nel Clio Trophy Italia, che lo scorso fine settimana ha fatto tappa al Rally di Alba, a sua volta valido per il Campionato Italiano WRC.

La vittoria combattuta di Nicelli e Pieri

In buona sostanza, il duo sulla Renault Clio Rally5 gommata Michelin e preparata dal team HK ha colto la seconda vittoria di fila in tre appuntamenti di questo avvio di stagione del monomarca, iniziato con il Rallye Sanremo, proseguito con la Targa Florio (dove c’è stata la prima affermazione per l’equipaggio in forze al team Sport e Comunicazione) e quindi arrivato al terzo round di scena sugli asfalti delle Langhe piemontesi. Asfalti più insidiosi del previsto, che nei giri successivi venivano sporcati da tagli e ghiaia sulla superficie, a rendere più complicato il grip. Inoltre i primi caldi della stagione hanno reso la gara ulteriormente impervia, ma Nicelli e Pieri, forti di un feeling sempre più solido con la Clio Rally5 e della buona resistenza e performance delle Michelin, hanno alla fine colto la vittoria nel monomarca, sebbene con soli sette decimi di secondo su Mattia Zanin e Fabio Pizzol (più marcato il gap dai terzi classificati, Pierfrancesco Verbilli ed Andrea Albertini, ovvero oltre quattro minuti di ritardo).

Il punto di svolta la quinta prova speciale, dove Zanin ha ceduto la leadership ad un Nicelli sembra alle sue calcagna, spodestandolo con 5,4 secondi di vantaggio. Nella penultima prova speciale il divario tra i due crolla a soli otto decimi di secondo, con Zanin che realizza un signor tempo davanti al rivale originario di Stradella. Quest’ultimo comunque tiene duro e sancisce la vittoria in un Alba alquanto estenuante.

Un Rally di Alba “difficile e sudato”

«E’ stata una gara davvero dura e sudata sia per il caldo che per la battaglia con il nostro diretto rivale del week end Zanin – commenta infatti Nicelli -, che si è dimostrato davvero un avversario tosto e molto veloce fin da subito, infatti noi all’inizio abbiamo accusato qualche secondo di ritardo di troppo: cosa che mi lascia un po’ di amaro in bocca, visto che abbiamo il vizio di partire troppo cauti e poi dover fare sempre delle super rimonte», analizza in maniera realistica il pilota.

«Nel complesso però, secondo me, siamo stati bravi a non aver commesso errori in prove speciali davvero impegnative veloci, tecniche, scivolose e che passaggio dopo passaggio si sono sporcate tantissimo, riuscendo così a stare sempre vicino a Zanin anche se ne aveva un pochino più di noi. Siamo poi passati al comando nella PS5 dopo che il nostro avversario aveva commesso un errore. Da li abbiamo continuato a spingere al massimo fino all’ultimo metro di prova speciale vincendo, e concludendo al 38esimo posto assoluto con una R1, in mezzo a vetture di categoria ben superiore alla nostra, con quasi 200 iscritti», prosegue Nicelli, che grazie a questo successo si proietta in testa al Clio Trophy Italia con 88.25 punti, seguito da Zanin a quota 72.6.

“Ho dei margini di miglioramento e crescita con la Renault Clio Rally5”

Morale alto per il giovane pilota, ma non è il momento di adagiarsi sugli allori: «Ora dobbiamo continuare a lavorare duro perché penso di avere ancora margini di miglioramento e di crescita, sia a livello personale che con la vettura, che ha un potenziale enorme», conclude Nicelli, di recente autore anche della sua prima vittoria assoluta in carriera a bordo di una vettura R5 in occasione del Rally del Taro. «Ringrazio Renault e il team HK per avermi messo a disposizione una vettura al top, Michelin perché gli pneumatici si sono dimostrati ancora una volta molto performanti, Tiziano Pieri bravissimo come sempre, con un feeling che sta crescendo in modo esponenziale ogni gara, Sport e Comunicazione per il supporto, gli sponsor per darmi la possibilità di essere ogni volta al via, amici, fans per averci seguito e sostenuto da casa (ma ora tanto pubblico si è rivisto anche a bordo strada), e infine un grazie enorme a mio padre, figura insostituibile sotto la tenda di estrema importanza per me».

Luca Santoro:
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