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CIWRC | Rally Friuli Venezia Giulia, debutto vincente per la Hyundai i20 N Rally2 di Crugnola e Zanni

L’inedita accoppiata formata da Andrea Crugnola e Gabriele Zanni si porta a casa la vittoria al Rally del Friuli Venezia Giulia, quinto appuntamento del Campionato Italiano WRC. Un equipaggio neppure in corsa per questa competizione nazionale, giacché il pilota varesino è impegnato a difendere il suo titolo nel CIR Sparco: la presenza di questo duo era giustificata dal fatto che sono stati chiamati a far debuttare per la prima volta su suolo italiano la nuova Hyundai i20 N Rally2, gestita da team Friulmotor (ed è stata anche l’occasione per prepararsi al Rally 1000 Miglia che farà ripartire a settembre il Tricolore).

Crugnola e Rossetti, una coppia al comando

Crugnola e Zanni hanno quindi adempiuto al meglio nella loro missione, dominando la classifica di gara dalla prima all’ultima prova speciale dell’evento giunto alla sua 56esima edizione. Il pilota dello Hyundai Rally Team Italia è partito subito al meglio già dallo shakedown, dominato nella lista dei tempi e seguito da colui che ha rappresentato al Rally Friuli Venezia Giulia il suo più diretto ed instancabile avversario, il pilota di casa Luca Rossetti, sulla versione precedente della i20. Tornando a Crugnola, per la prima volta in carriera affiancato da Zanni, egli ha conquistato in scioltezza il miglior tempo nelle prime due prove speciali ripetendosi poi nella PS4, mentre le altre tre (in tutto le PS erano sei, per 98,14 km cronometrati: non un rally sprint ma poco ci manca) sono state appannaggio di Rossetti, con Manuel Fenoli alle note. 

Il già campione italiano rally 2020 ottiene così la sua prima vittoria in carriera in Friuli Venezia Giulia, dove la i20 N Rally2 conquista la sua prima affermazione in un campionato nazionale e la seconda a livello assoluto da quando è nata, facendo il paio con il primo posto nel WRC2 ottenuto all’Ypres Rally in Belgio lo scorso fine settimana. Che poi, in quest’ultimo caso più che “vittoria conquistata” dovremmo parlare di “vittoria piovuta un po’ dal cielo”, giacché l’auto ha primeggiato anche per via dei demeriti degli avversari di una start list non ampissima, senza poter dare fondo a tutte le sue potenzialità.

Il podio del Rally Friuli Venezia Giulia 2021

Cosa che è avvenuta invece nell’evento di base a Cividale, mettendo in fila tutta la concorrenza. E a proposito, se al secondo posto del Rally di casa si piazza Rossetti a 15 secondi tondi da Crugnola, bravo nel cercare di ricucire sino all’ultimo il gap dall’avversario (due anni fa le posizioni sui gradini più alti del podio erano invertite), al terzo troviamo Alessandro Perico (al debutto stagionale) e Mauro Turati su Skoda Fabia Rally2 Evo, sempre costanti alle spalle della coppia di testa e con un ritardo finale dalla vetta di 39,7 secondi.

Rally Friuli Venezia Giulia 2021, la top ten finale

Il resto della top ten vede al quarto posto Andrea Carella ed Elia De Guio, altra Skoda, con 50,3 secondi di gap; quinto Alessandro Gino con Daniele Michi, che inaugurano i distacchi superiori ai due minuti in classifica e pure loro in corsa sulla vettura ceca, così come Marco Zannier ed Enrico Bracchi (ma sulla versione Fabia R5), sesti. Settimo dopo uno sfortunato testacoda nelle prime fasi Ivan Ferrarotti, altro Skoda e che in base al risultato di questo Friuli Venezia Giulia deciderà il proseguimento della sua stagione, dove punta in particolare alla Michelin Rally Cup; ottavo e in rimonta nell’ultima prova speciale Pedro (con Emanuele Baldaccini su i20 R5), al ritorno nella competizione dal Rally di Alba dello scorso giugno. Sfortunato Lorenzo Grani (Fabia Rally2 Evo), che nella PS conclusiva perde due posizioni e si classifica nono assoluto. Decimo, infine, Stefano Liburdi su Fabia R5.

L’assenza delle World Rally Car

Come si può notare, a dispetto della titolazione del campionato nessuna vettura WRC è presente nella top ten finale. Non solo, le World Rally Car non figurano neppure nella start list del Rally Friuli Venezia Giulia (tra l’altro, era assente Luca Pedersoli con Anna Tomasi, sulla Citroen DS3 WRC, che perdono inoltre il loro secondo posto in classifica a vantaggio di Pedersoli; non presenti anche Corrado Fontana e Nicola Arena sulla Hyundai i20 WRC, e Simone Miele con Roberto Mometti su un’altra DS3): già di per sé, le vetture R5/Rally2 surclassano in numero quelle di livello maggiore, ma il fatto che nel CIWRC ci sia una latitanza della tipologia di auto che in teoria conferisce il senso alla competizione, suona come un paradosso su cui la Federazione dovrebbe fare qualche riflessione nell’ottica del futuro di questo campionato, dove, manco a dirlo, al momento in classifica svetta un pilota (Carella) su una vettura R5.

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

Luca Santoro:
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