CIR | Simone Goldoni conclude in gloria il suo 2021 con il titolo nazionale R1 e un futuro tutto da scrivere
E possibili novità all'orizzonte
Tutto è compiuto: Simone Goldoni ha conquistato il secondo Suzuki Rally Cup della sua carriera, e sempre nella stagione 2021 ha bissato ottenendo il tanto agognato titolo nella Classe R1 del Campionato Italiano Rally Sparco. In pratica, l’aostano si è laureato campione nazionale della disciplina, chiudendo in anticipo i conti: nulla ha potuto l’altro trofeista, ma del Clio Trophy Italia (che tra l’altro ha pure vinto), ovvero Davide Nicelli, suo diretto inseguitore in classifica, né Igor Iani, rivelazione di quest’anno nel Suzuki Rally Cup.
La stagione della raccolta di Simone Goldoni
Goldoni si è preso così la rivincita dopo un 2020 di transizione, votato più che altro al ruolo di sviluppatore della Swift Sport Hybrid R1 che lo ha portato al successo in questa stagione. Pur partecipando comunque alle gare, il giovane pilota concorreva per punteggi dimezzati in classifica, e non c’è stato molto da fare rispetto all’esordiente nel Tricolore Davide Porta che, assieme ad Andrea Segir, ha conquistato nel 2020 il titolo CIR R1.
Punto e a capo, e così il vincitore del Suzuki Rally Cup 2019 si è rimesso in marcia per una stagione che dopo la semina di quella precedente, sarebbe dovuta essere di raccolta. Così è stato, e l’equipaggio completato da Eric Macori, parte fondamentale nel raggiungimento dei successi 2021 (ottenuti anche grazie al supporto del team preparatore, Gliese Engineering, che segue Goldoni dal 2012), ha razzolato vittorie su vittorie: per quanto riguarda il trofeo monomarca, sono bastati cinque successi in sei gare per portarsi a casa il titolo in anticipo, mentre nella R1 la costanza ha premiato il duo (sebbene dobbiamo ricordare anche Alessandro Mattioda, alle note al posto di Macori al San Marino Rally), battendo una concorrenza in generale di livello.
Il successo nel CIR R1 conquistato al Rally Due Valli
Il suggello, in quest’ultimo caso, si è avuto al Rally Due Valli, penultimo appuntamento del CIR Sparco: ormai focalizzato sulla R1, Goldoni ha chiuso i conti anche nel Tricolore di categoria. «41° assoluti, primi di classe e di gruppo: grazie ad una gara veloce ed accorta raggiungiamo anche l’ultimo obiettivo rimasto: la conquista del titolo italiano anche nella classe R1», ha commentato sul suo sito il pilota. «È stata una stagione ricca di successi. Eric ed io, insieme a tutto il team, possiamo ritenerci davvero molto soddisfatti di quanto fatto. Un titolo che inseguivamo dal 2020 e che quest’anno finalmente aggiungiamo al nostro palmarès. Gli obiettivi stagionali erano senz’altro questi e con impegno, determinazione e sacrifici possiamo dire di averli raggiunti tutti».
Goldoni quindi ha aggiunto: «Se dobbiamo tirare le somme riguardo alla nostra gara nel Veronese, eravamo consapevoli sin dall’inizio che non avremmo dovuto spingere come al solito, bensì concentrarci sui nostri obiettivi cercando di non commettere errori e rimanere su uno dei tre gradini del podio Suzuki. Era sufficiente questo per assicurarci il titolo anche se, in realtà, come si suol dire: “l’appetito vien mangiando” e non ci siamo risparmiati. Abbiamo spinto quanto bastava per vincere e stare davanti alle Suzuki terminando la gara con 25” di vantaggio sui nostri rivali e compagni di squadra Fichera e Iani».
Novità all’orizzonte per Goldoni
Infine l’aostano ha lasciato intendere che ci sono novità all’orizzonte da qui alla fine dell’anno, ancora da svelare: non c’è tempo per adagiarsi sugli allori, insomma. È presto per parlare di consacrazione anche perché Goldoni sino ad ora ha corso in categorie e classi alla base della scala evolutiva dei rally (nel 2017 ci fu comunque una parentesi con la Peugeot 208 R2), ma questo maestro di sci è sicuramente un nome da tenere d’occhio. Non solo per una questione di talento, ma per la cura dei dettagli che è stata una delle basi dei suoi successi, la capacità inoltre di mantenere la testa lucida e puntata verso l’obiettivo, la costanza fredda nel reclamare ciò che gli apparteneva, come il titolo Suzuki nel 2019.
Fatte le dovute proporzioni, la sua storia ricorda un po’ vagamente quella di Primož Roglič: entrambi provengono dagli sport invernali (salto con gli sci per sloveno), entrambi stanno dimostrando il proprio valore in discipline totalmente diverse, ciclismo per uno e rally per l’altro. Ma Goldoni, classe 1990 – non proprio giovanissimo – possiamo comunque ritenerlo all’inizio della sua scalata che, ci auguriamo e glielo auguriamo, sponsor permettendo, lo possa portare lontano. Il Mondiale può certo aspettare, ci sono tanti gradini tra classi (sarebbe interessante vederlo alle prese con una R5/Rally2) e competizioni nazionali ed internazionali ancora da salire. Ad maiora.
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