CIR – Mazzetti: “I segreti del rally me li ha svelati mamma”
Cresciuta a pane e motori la giovane navigatrice di Varese mostra grinta da vendere
Stava per preparare l’ennesima valigia Silvia Mazzetti quando l’abbiamo raggiunta al telefono per farci raccontare di questo inizio 2014 da ufficiale del Junior Team Peugeot e lei con un entusiasmo contagioso ci ha parlato delle sue aspettative per il round nella Città dei Fiori che la vedrà protagonista il prossimo weekend, delle emozioni vissute e del rapporto con Stefano Albertini, il pilota con cui da un mese o poco più condivide l’abitacolo.
Innazitutto sei fresca del mitico Mille Miglia, com’è andata?
E’ stata una gara bellissima, c’erano un calore e un tifo sfrenati. Giustamente a Brescia Stefano è un idolo quindi su tutte le speciali abbiamo incontrato una marea di persone pronte a sostenerci. Per me poi era la prima volta , quindi sono stata molto felice di averla disputata essendo una manifestazione storica per il nostro sport, seppure quest’anno con qualche prova in meno.
E il risultato finale motiva il sorriso visto che recita: primi tra le R2 e noni nella generale…
Sì, siamo riusciti ad aggiudicarci degli scratch tra le due ruote motrici e contro macchine parecchio più forti della nostra. C’è poco da dire è stato un weekend perfetto. Il fatto di giocare in casa ha sicuramente giocato a nostro favore e ci ha permesso di andare ancor più forte.
Teoricamente non avreste dovuto essere presenti, come mai avete deciso di gareggiare lo stesso?
Più che altro sono stati gli sponsor di Stefano a spingere perché fossimo al via e lui è stato più che contento di accettare di correre davanti ai suoi fan. In questo modo abbiamo anche potuto prepararci per il prossimo appuntamento e familiarizzare ulteriormente con la 208.
Il tuo 2014 è partito con un altro pilota, come stai affrontando questa novità? Vi siete organizzati il lavoro in una maniera diversa per poter prendere confidenza più rapidamente?
Devo dire che non ho trovato alcuna difficoltà ad adattarmi a lui e al suo stile, è una persona speciale ed è impossibile non andarci d’accordo. Passando tanto tempo assieme sia in macchina, che fuori ci si conosce e affiata velocemente. Riguardo i compiti, sono rimasti divisi, io continuo ad occuparmi dell’aspetto logistico per potergli permettere quando è in macchina di dare il 100%. Per le note invece c’è collaborazione dato che si rivedono durante le ricognizioni il giorno prima della corsa.
Ora che sei un ufficiale, dal punto di vista fisico hai iniziato a fare qualche allenamento specifico?
Mi sono iscritta in palestra per lavorare soprattutto sulla schiena perché quando si esce da una gara solitamente non ci si sente benissimo…A livello alimentazione invece va tenuto un certo rigore nella dieta evitando cibi non proprio sani.
Rispetto agli anni scorsi immagino avrai a che fare con molte più persone…
In effetti, essendo in un contesto come quello Peugeot, posso contare su diversi professionisti sempre pronti a darmi una mano, uno su tutti Popi Amati che mi segue da vicino nella preparazione della corsa, mentre del confronto con i tecnici è soprattutto Stefano ad interessarsi anche se capita che mi chieda un consiglio. Le decisioni principali le prende comunque lui e io annoto. Quando scendo dalla macchina invece ci sono i giornalisti, cosa che prima non succedeva.
E un volta archiviato il fine settimana che cosa fai?
Quando arrivo a casa redigo un riassunto sia per quanto concerne le gomme, che le regolazioni e lo invio a tutto il gruppo in modo da avere un quadro complessivo di quello che è stato il weekend. E’ una cosa che faccio anche per i test così a fine anno potremo avere un database-storia della nostra stagione.
Per poter affrontare al meglio un mestiere così tecnico hai dovuto fare qualche corso di specializzazione?
No, sono un autodidatta. Essendo cresciuta in una famiglia di rallisti la prima insegnante è stata mia mamma. Non ho mai frequentato una scuola per navigatori, ho sempre e solo cercato di guardare gli altri e rubare i loro trucchi e le varie malizie.
Tornando invece indietro al Rally del Ciocco, la tua prima esperienza da ufficiale Peugeot. Come hai vissuto quella settimana? Gli ultimi secondi prima dello start devono essere stati densi di emozioni…
Fino al via dalla prima speciale mi sentivo davvero tesa e continuavo a chiedermi: mi merito di essere qua? ce la farò? Poi una volta partiti la paura ha lasciato il posto all’adrenalina ed è stato tutto automatico. Di sicuro ho trascorso delle giornate molto intense, con tante cose nuove, ma è andata benissimo anche perché ho trovato un grande spirito collaborativo da parte dell’intera squadra. Tutti hanno svolto il proprio compito al meglio e alla fine i tempi lo hanno dimostrato visto che siamo sempre stati competitivi. Quando ho timbrato l’ultimo controllo orario ho comunque tirato un sospiro di sollievo! Peccato solo per l’inconveniente meccanico che ci ha rallentato nei tratti in salita, ad ogni modo un secondo posto di categoria è un buon inizio.
Al di là dell’aspetto sportivo hai vissuto qualche momento divertente o qualche episodio che ti ha colpito?
Una cosa tenerissima è successa al Mille Miglia con una ragazza che mi ha aspettato due ore all’assistenza perché desiderava fare una foto con me. Appena mi ha vista è venuta a chiedermela con un tale garbo che mi ha riempito il cuore di gioia. Sempre in questa occasione tanti ragazzi hanno voluto l’autografo, qualcosa che non essendo abituata mi imbarazza…
Prima della partenza di una gara hai qualche rituale scaramantico? Con Albertini vi dite qualcosa per incitarvi a vicenda?
Personalmente mi devo sempre infilare e allacciare il casco fuori dall’auto specchiandomi nel vetro posteriore dove ci sono i nomi. Se non faccio questo gesto non parto. Non so perché, forse per vanità. Per il resto non essendo ancora “intimi” in quelle fasi ognuno si concentra sul suo da fare. In futuro però quando saremo più affiatati…
Quando ci siamo sentite all’annuncio della tua promozione mi hai detto che il Sanremo sarebbe stata una manche favorevole alla vostra 208 R2. Adesso che ci siamo sei ancora di questa idea?
Certo. Al di là del fatto che i tratti cronometrati sono stati rivisti e quindi sono inediti per tutti, sono convinta che avendolo già disputato entrambi diverse volte potremo ottenere davvero un ottimo risultato.
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