Anno nuovo, vita nuova dalle parti di Hyundai Motorsport: con una serie di tweet pubblicati proprio oggi sull’account ufficiale della scuderia con base ad Alzenau, in Germania, viene ufficializzata la staffetta sul ponte di comando del team. Michel Nandan, infatti, lascia dopo sei anni la divisione motorsportiva della casa coreana, sostituito da Andrea Adamo.
L’esperienza di Adamo in Hyundai
Adamo si forma come ingegnere al Politecnico di Torino e, prima di approdare in Hyundai, vanta un curriculum in cui ha prestato servizio per un vasto spettro di case automobilistiche impegnate nelle corse, come Lancia, Abarth, Porsche ed Alfa Romeo. Inoltre ha lavorato nel DTM (occupandosi di aerodinamica) ed è stato Capo Ingegnere presso Jas Motorsport, il team di riferimento per Honda nel WTCC. Infine l’approdo in Hyundai nel 2015 come responsabile del programma corse clienti. In questo contesto Adamo è impegnato nei progetti delle i20 R5 che delle i30 N TCR, vettura che proprio nel 2018 – schierata dalla squadra cliente BRC Racing Team – trionfa nella prima edizione del WTCR con Gabriele Tarquini.
Adamo quindi non poteva non rappresentare il profilo ideale per guidare la struttura della casa coreana che si occupa del Mondiale Rally, forte del suo status di risorsa interna – e che quindi conosce le dinamiche del team – e soprattutto dei suoi successi con le i20 impegnate nei rally e le i30 N TCR schierate in pista, entrambe foriere di ottimi risultati nei vari campionati in cui sono state impiegate in questi anni.
La rivoluzione in casa Hyundai Motorsport
Il trionfo nel WTCR e la volontà di dominare una buona volta il Mondiale Rally, dopo averlo sfiorato in questi anni, hanno quindi probabilmente spinto Hyundai a puntare su Adamo. Nei tweet pubblicati stamane si legge: «Andrea Adamo assumerà il nuovo incarico di Team Director, e sarà a capo delle nostre attività in seno al WRC con immediato effetto, assieme ai suoi impegni preesistenti nei programmi della i20 R5 e i30 N TCR». In pratica, l’ingegnere italiano avrà una maxidelega oltre al suo nuovo incarico in Hyundai Motorsport, in modo tale da poter trasferire le sue conoscenze ed abilità anche nella stagione WRC: la casa coreana quest’anno prosegue così la rivoluzione con innesti importanti nella squadra impegnata nel Mondiale Rally, in modo tale da non avere scuse per la stagione 2019 e riuscire a dominare sia tra i costruttori che tra i piloti. L’arrivo di una punta di diamante come Sébastien Loeb ha definito una line-up di supporto al “capitano” Thierry Neuville che avrà proprio l’obiettivo (e la pressione) di poter regalare a Hyundai finalmente un titolo, dopo averne ottenuti zero negli scorsi sei anni a gestione Nandan.
I ringraziamenti di Hyundai a Nandan
A proposito dell’ormai ex Team Principal, quest’ultimo è stato ovviamente ringraziato da Hyundai «per il contribuito significativo alla crescita e allo sviluppo dei team nei sei anni precedenti» e a cui augura il «meglio per il suo futuro». Nandan può vantare una vasta esperienza nel motorsport ed è stato l’artefice della scelta della base della divisione motorsportiva ad Alzenau, oltre ad aver ingaggiato lui stesso lo staff che ora è parte essenziale della struttura e aver riportato i colori della casa coreana nel WRC.
In questi sei anni, però, Nandan ha conquistato sì dieci vittorie nei singoli eventi WRC e due secondi posti tra i costruttori (incluso il 2018, con il titolo di vicecampione di Neuville e 3 successi nelle tappe del Mondiale, 11 podi e 68 primi posti nelle speciali), ma non è mai riuscito a concretizzare il trionfo definitivo, la zampata che avrebbe messo ko avversari come Sèbastien Ogier con Volkswagen prima e la Ford di M-Sport poi o altri rivali in rampa di lancio di Ott Tanak e Toyota, cresciuti esponenzialmente nel giro di due soli anni sino ad ottenere nella passata stagione il titolo costruttori.
Un po’ troppo per Hyundai, che adesso consegna le chiavi del progetto i20 Coupé WRC Plus ad Adamo, in modo tale che la possa rendere definitivamente competitiva ed affidabile come le “colleghe” impegnate nella classe R5 e nel touring (anche se, in una recente intervista, l’ingegnere italiano si è smarcato affermando che queste vetture non erano sue creature, ma del gruppo: quest’anno la responsabilità sarà ulteriormente maggiore, poco ma sicuro).
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport