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Dakar | Le dichiarazioni dal team Mini X-Raid: “Siamo i più forti dell’edizione 2019”

Continuano i nostri approfondimenti alla vigilia della Dakar 2019, in cui diamo uno sguardo ai vari protagonisti del rally raid più famoso al mondo e riportiamo le loro dichiarazioni. In particolare, sono rimbalzate sui vari siti le parole dell’equipaggio sulle Mini John Cooper Works Buggy per il team X-Raid, da molti considerato tra i favoriti della quarantunesima edizione (d’altronde, viene schierato uno squadrone con piloti che sommano praticamente venti titoli nel rally raid che apre la stagione: se non è una garanzia poco ci manca).

Peterhansel: “A volte mi chiedo come sia riuscito ad ottenere così tante vittorie”

Partiamo dal Signor Dakar, ovvero Stéphane Peterhansel, che potrebbe guardare gli avversari dall’alto dei suoi tredici titoli conquistati in carriera nel rally raid, sia tra le due ruote che con le quattro, e che quest’anno timbra la sua trentunesima partecipazione. Il pilota francese ha corso in questa competizione sin da quando si svolgeva in Africa e riportava la partenza di Parigi nelle dicitura ufficiale. «A volte mi chiedo come ci sia riuscito» ammette in una serie di dichiarazioni riportate dall’edizione online di Marca, prese a loro volta dal sito ufficiale di Mini, vettura in che torna a guidare (ma in questo caso in versione Buggy) dopo aver vinto con il marchio britannico nelle edizioni del 2012 e del 2013, allora con una vettura a trazione integrale. E aggiunge che, per quanto pilota e navigatore possano essere talentuosi, il rischio di commettere un errore che possa vanificare tutto è sempre alto alla Dakar, il che rende ancora più lampante la portata delle sue imprese. «Il primo obiettivo deve essere sempre quello di terminare questa gara, solo allora puoi pensare di vincerla», svela il segreto Peterhansel, che ha anche sottolineato il feeling con i compagni di squadra Cyril Despres e Carlos Sainz, con i quali condivise l’avventura alla Dakar (e le relative vittorie) già in Peugeot per quattro anni, assieme a Sébastien Loeb prima che le strade si dividessero. «Abbiamo un forte spirito di squadra – assicura Mr. Dakar – e l’atmosfera è estremamente positiva».

Despres: “Il progetto Buggy delle Mini è ancora alla fase iniziale”

Il compagno di squadra Despres ammette a sua volta che la squadra può lottare per le posizioni alte del podio, però mette in guardia: «Il progetto delle Buggy di Mini è ancora nel suo stadio iniziale. Può accadere di tutto, ma comunque lottiamo per la vittoria», sostiene rilanciando il medesimo concetto del collega Peterhansel.
Altro veterano della Dakar con ben diciotto partecipazioni e un palmares di cinque vittorie con le moto, Despres taglia il traguardo della sua quinta volta nel rally raid a bordo delle quattro ruote. Anche lui in Peugeot negli anni scorsi, team con il quale debuttò sulle auto, il prossimo 6 gennaio il pilota di Fontainebleau sarà protagonista di un altro esordio, questa volta a bordo della Mini e con un nuovo navigatore, ovvero Jean Paul Cottret (già al fianco di Peterhansel, che invece avrà quest’anno come copilota David Castera).

Nessuna pressione comunque, visto il livello di esperienza generale dell’equipaggio in cui, afferma Despres, ognuno si aiuta a vicenda. La Dakar resta in ogni caso un richiamo irresistibile, spiega, e il sostegno degli altri due piloti si rivela fondamentale.
In ottobre il francese aveva già testato la John Cooper Works Mini Buggy al Rally del Marocco, e le sensazioni sono state buone, in particolare con il telaio ed il motore: «Il primo combina magistralmente resistenza e comfort, mentre il secondo offre un’ottima risposta», spiega Despres. C’è da dire, ad onor del vero, che proprio in Marocco i Buggy di Mini si sono rivelati affidabili sinché non venivano spinti al limite, come ha provato sulla propria pelle Carlos Sainz.

Sainz: “Abbiamo un buon affiatamento in Mini X-Raid”

Ma è lo stesso spagnolo, altra punta del tridente sulle Buggy Mini, che si sente comunque fiducioso per la prossima Dakar: il loro vantaggio, fa eco ai suoi colleghi, è la squadra e il livello di esperienza che i suoi componenti assommano. «A mio parere, abbiamo il team più forte della Dakar 2019. Abbiamo un buon spirito e affiatamento […] e lavoriamo tutti assieme per far sì che la vettura possa essere pronta al meglio per la gara», e ancora: «Assieme a Stéphane e Cyril abbiamo chiaro il nostro obiettivo, ovvero essere coinvolti nella lotta per la vittoria, e penso che abbiamo fatto tutto il possibile nella preparazione per metterci in una buona posizione». Sainz conclude: «Puoi gareggiare alla Dakar per molti anni, ma vincere è molto complicato ed è questo che la rende così attraente».

 

 

Luca Santoro:
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