Dopo il Rally Roma Capitale: Oliver Solberg impressiona sempre di più il padre Petter
Solberg e l'esperienza al Roma Capitale
Un protagonista del Rally di Roma Capitale archivia la gara dello scorso weekend che ha aperto il Campionato Europeo 2020 – ed anche quello Italiano – per puntare ai prossimi impegni nel proprio calendario; ma soprattutto ci sarà da fare tesoro dell’esperienza avuta sui selettivi asfalti della gara nel Lazio.
Oliver Solberg: “Un fine settimana fantastico a Roma”
È il caso di Oliver Solberg, autore di un poderoso terzo posto finale in una prova da lui mai affrontata e dopo aver affrontato i rischi di una squalifica – per test extra non consentiti né comunicati prima del Roma Capitale – poi sospesa ed imprevisti come la perdita degli occhiali da vista nella prima mattinata di gara. Alla fine comunque riesce a salire sul podio con 47 secondi di gap dal primo classificato, Alexey Lukyanuk. Ai microfoni di DirtFish il giovane figlio d’arte ha commentato: «È stato fantastico. Un fine settimana davvero fantastico. C’era molto da imparare, e sicuramente correndo nella mia prima gara su asfalto, non sapevo davvero cosa aspettarmi». Lo svedese classe 2001 è salito a bordo della Volkswagen Polo GTI R5 assieme ad Aaron Johnston, e ha dimostrato ancora una volta il feeling che i Solberg hanno con la vettura tedesca.
Petter Solberg impressionato da suo figlio: “Non potevo crederci”
«Mi ero approcciato al weekend con poche speranze ed avevo intenzione soltanto di vedere come andava a finire», spiega con una certa modestia il pilota. «Poi all’improvviso siamo stati molto veloci, ed è stata una sensazione fantastica. Sicuramente ho imparato molto sull’assetto, su come definire il set-up di un’auto rally su asfalto, e poi anche su come guidare su questa superficie, fondamentalmente». L’ascesa irresistibile del figlio e i risultati del Roma Capitale hanno colpito papà Petter, campione WRC 2003 e che pure conosce le qualità del giovane pargolo: «Tutti sono orgogliosi del loro piccolo, ma se devo essere onesto sono rimasto un po’ scioccato questo fine settimana. La competizione era dura, con 32 macchine R5. Ma entrare in confidenza con la gara così in fretta, non ci potevo credere. Come si è detto, c’è ancora molto da imparare. Ma Oliver non ha fatto nessun errore, è stato consistente, nessun panico, buono a prendersi cura delle gomme».
Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport
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